Dopo la scorsa stagione, in cui il numero 10 rossoblù Omar De Bortoli aveva trascinato la squadra alla rimonta fino al quinto posto, quest’anno l’attaccante punta più in alto e vuole conquistare il titolo con il Ceresium Bisustum.

Avevate cominciato l’anno con l’obiettivo dei playoff. Con questo ritmo possiamo dire che l’obiettivo sia definitivamente cambiato?
“Diciamo che più si va avanti, più una cosa impossibile sembra che stia diventando possibile; già che ci siamo dobbiamo provarci. L’obiettivo è quello di vincere tutte le partite da qui alla fine, perché così vinceremmo il campionato. Prima o poi tutti sbagliano, ma noi abbiamo fatto solo due pareggi dal girone di ritorno: è un campionato equilibrato, dove anche le medio piccole sono difficili da battere”.

Nelle ultime settimane voi e il Cantello vi siete scambiati diverse volte la prima posizione, per quanto pensi che possa continuare questo testa a testa?
“Fino a quando non ci scontreremo alla penultima di campionato. La cosa bella è che abbiamo tutte le sfide decisive nell’arco di poche settimane ed anche il Caravate può ancora vincere il campionato. Non mi preoccupo solo del Cantello e, siccome non ci capiterà più una stagione così, noi dobbiamo dimostrare di essere a livello e fin qui l’abbiamo fatto. Non c’è un abisso tra le squadre ed è tutto più divertente. Noi siamo come l’Arsenal, nessuno avrebbe ma detto che avremmo lottato con il Manchester City e questa cosa ci dà una carica incredibile”.

Dopo aver vinto il Pallone d’Oro la passata stagione ti stai confermando al top di questa categoria, a cosa pensi quando scendi in campo?
“Quando avevo vent’anni pensavo a me, non mi interessava degli anni. Crescendo, ormai sono qui da sette anni, si diventa più amici che compagni di squadra, quindi diventa tutto più incentrato sul gruppo. Adesso mi piace molto motivare anche i compagni più giovani, anche se non c’è una disparità tra più anziani e più giovani. Ho trovato un equilibrio”.

16 gol fatti finora, con sei partite ancora da giocare a quanto pensi di poter arrivare?
“Il mio obiettivo sono 20 gol perché così Brancato offrirà a me e Sinopoli una cena ed un aperitivo. All’inizio era la doppia cifra di assist e gol, ma ora voglio farmi offrire ciò che è stato messo in palio”.

Da qui al termine della stagione avrete un calendario durissimo, cosa serve per non fare passi falsi?
“L’importante è non pensarci. Mi sembra che tutte le squadre siano molto simili, poi c’è chi, come la Jeraghese, ha giocatori del calibro di Scherma a cui bisogna dare un occhio di riguardo. Abbiamo una squadra molto solida, dobbiamo solo concentrarci su di noi. Tutti sono in lotta per un obiettivo, quindi è una battaglia ogni volta: è più semplice giocare il girone d’andata rispetto al ritorno”.

La prossima partita sarà contro un’Eagles Caronno in grande spolvero, come la preparerete?
“Come al solito: il martedì corriamo e giochiamo, alla fine dell’allenamento si beve una birra ed il giovedì si torna in campo. L’Eagles è una squadra tosta e compatta, che è a centro classifica ma probabilmente può lottare con tutti”.

Il campionato si deciderà con ogni probabilità nelle ultime due giornate, a meno di clamorosi colpi di scena. Come bisogna arrivare alla sfida contro il Cantello e quale sarebbe il finale perfetto secondo te?
“Sarebbe bello vincerlo a Cantello, mi sembra ovvio. Speriamo di vincerlo e basta, non c’è un modo per farlo, poi se si arriva secondi abbiamo comunque fatto un bel campionato. Alla partita bisogna arrivarci motivati e consapevoli che non capiterà tutti gli anni. Come diciamo sempre bisogna godersi la partita e l’ambiente, quindi l’importante è divertirsi che si vinca o meno: dobbiamo sputare sangue per 90’ e poi lasciarsi tutto alle spalle”.

Andrea Vincenzi

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