Ci sono vittorie che vanno oltre il semplice risultato. Partite che richiamano lo spirito, il sentimento, il senso di appartenenza ad una magli, ad una tifoseria, ad una città ed a tutto ciò che rappresenta.

La vittoria della Pallacanestro Varese su Gottinga per 104-109, arrivata dopo un tempo supplementare, senza Librizzi e Cauley-Stein, voluta, sudata, conquistata con il carattere di chi ha deciso di non mollare mai è l’immagine più bella che la trasferta di coppa potesse regalare ai biancorossi ed ai suoi tifosi. 

Un successo che, oltre ad ipotecare la qualificazione, nonostante molto probabilmente Varese passerà il turno non come prima ma tra le migliori seconde, solo per differenza canestri, regala ai biancorossi una serata di quelle magiche, pregne di significato, intrinseche di un valore che va oltre il campo, di risposte che vanno oltre il mero risultato. 

Perché al di là di tutti i limiti di questa squadra, al di là di tutto ciò che possa essere migliorabile, al di là del valore di un avversario che forse non è paragonabile a nessuna realtà del campionato italiano, Varese risponde prima di tutto a se stessa, dimostrando di avere dentro quel fuoco che serve per scrivere stagioni importanti, che si tratti di playoff o di salvezza. 

L’Itelyum mette in campo una prestazione che ai tifosi di Varese fa appassionare, fa avvicinare alla squadra , per un pubblico competente che sa riconoscere quando il gruppo mostra quei valori di attaccamento, di cuore, di voglia che vanno anche oltre il risultato e che lo fanno avvicinare alla squadra. 

Merito di un lavoro in palestra che sta facendo crescere la squadra di coach Bialaszewski, di un gruppo che si sta consolidando, che va oltre i singoli (straordinaria la prova di Hanlan, efficacissima quella di Ulaneo), che prova a scrivere un nuovo capitolo partendo dall’alta Germania per arrivare in Italia. 

Questa Varese non molla mai, che bella la Varese che non molla, che vuole riprendersi quanto i finali amari con Trento, Tortona e Napoli le hanno tolto, che domenica contro Scafati vuole mostrarsi con la faccia ed il carattere di chi, forse, ha capito che a Varese prima dei risultati ci sono valori che vanno dimostrati e messi sul parquet, come fatto ieri in quel di Gottinga. 

Alessandro Burin 

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