Nonostante una stagione cominciata con mille difficoltà, sia per un riassestamento societario che per il ripescaggio arrivato proprio in extremis a mercato ormai molto avanzato, il direttore sportivo del Gallarate Ciro Intermite non ha mai smesso di credere alla salvezza. Anche quando i 2 punti in 10 giornate autorizzavano a pensare a un campionato ormai compromesso. Invece il colpo di coda finale, con 7 punti nelle ultime cinque gare, unito ad un mercato decisamente vivace, hanno riacceso le speranze dei rossoblù.

Come valuta il girone d’andata appena concluso?
“Non dobbiamo nasconderci, è stato molto negativo e non era nelle nostre aspettative. Infatti abbiamo iniziato a cambiare parecchio la composizione della rosa fin dai primi giorni della sessione invernale di mercato”.

Quindi pensavate di essere subito competitivi? Dall’esterno si prevedevano delle difficoltà visto il ripescaggio arrivato all’ultimo.
“Sicuramente delle difficoltà erano preventivabili perché avevamo costruito una squadra per competere in Prima Categoria, non in Promozione. Però non fino al punto di ottenere solo due pareggi nelle prime dieci giornate. Si poteva fare molto di più. C’è stata una reazione nella parte finale del girone d’andata, peccato per la defaillance nell’ultima partita ma avevamo di fronte una grande squadra come la Baranzatese, quella che onestamente mi ha impressionato di più”.

Nonostante la classifica tanti giocatori hanno scelto di venire da voi a mettersi in gioco. Se l’aspettava?
“Gallarate è una piazza importante che meriterebbe altri palcoscenici, è normale che abbia appeal. Speriamo di riuscire a riportarla almeno in Eccellenza in un triennio, visto che è l’obiettivo che ci siamo dati. Adesso però dobbiamo provare a salvarci anche tramite il playout, cercando di ripetere l’impresa compiuta un anno fa dall’Aurora CMC Uboldese che aveva girato a 7 punti. Certamente dobbiamo metterci del nostro e dev’essere chiaro a tutti i giocatori che dobbiamo salvarci ad ogni costo. Servirà l’atteggiamento giusto ogni domenica e che il gruppo sia compatto dietro ai suoi leader come Shala, che non avrà più le capacità atletiche di una volta ma è molto combattivo”.

Alex Scotti

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