La Pallacanestro Varese esercita l’opzione di uscita dal contratto con il capitano Giancarlo Ferrero. La notizia riportata stamane da Prealpina è assolutamente confermata. La società biancorossa, in questo momento, decide di separarsi dal capitano utilizzando l’opzione valida nell’accordo 2+1 firmato da Ferrero 3 anni fa e valida fino al 30 giugno.

Una scelta forte, che lascia sicuramente stupiti tanti a Varese, soprattutto i tifosi, che in questo momento vedono materializzarsi quanto non avrebbero mai voluto vedere, pur sapendo che questo momento prima o poi sarebbero potuto arrivare: Giancarlo Ferrero e la Pallacanestro Varese non più insieme.

Cosa accade però ora? La palla è tutta in mano alla società. Ferrero ha ribadito più e più volte pubblicamente di voler rimanere a Varese, di sentirsi varesino e di voler chiudere la carriera ai piedi del Sacro Monte. I biancorossi pare a questo punto vogliano offrire al numero 21 un rinnovo di contratto al ribasso, magari strutturato probabilmente con un’annualità da giocatore e poi un futuro in società, con Scola che lo vorrebbe nell’organigramma societario, come annunciato nella conferenza stampa informale di mercoledì 14 giugno.

Questa però è un’ipotesi, che andrà confermata nei prossimi giorni e sulla quale, sicuramente, peserà la parola dell’allenatore, che sia Brase o un suo sostituto, conterà l’idea che ha oggi la Pallacanestro Varese del Giancarlo Ferrero giocatore, che si sente ancora tale, che in questo momento però, è stato allontanato da quello che per 8 stagioni è stato il suo mondo, perchè questa ad oggi è l’unica certezza. Un mondo che, lo ribadiamo, in questo momento, ed il lato temporale conta tantissimo, ha perso uno dei suoi simboli più importanti, un caposaldo dello spogliatoio. La speranza, però, è che questa sia solo una virgola che interrompe brevemente un discorso pronto a riprendere, perchè non vogliamo nemmeno immaginare che il percorso di uno dei capitani più longevi della storia della Pallacanestro Varese possa finire così, una mattina del 18 giugno, su giornali e siti internet.

Alessandro Burin