Colbey Ross. Un nome e un cognome, quelli del playmaker varesino, che insieme riassumono tanto, tantissimo, della grande stagione che fin qui sta conducendo la squadra allenata da coach Matt Brase. Il numero 4 biancorosso, prodotto di Pepperdine University infatti, si sta dimostrando uno degli acquisti più azzeccati non solo in casa biancorossa ma dell’intero campionato di Serie A.

A dar valore a questa tesi non sono solo le impressioni o le valutazioni di chi scrive, che, per quanto visto finora, reputa Colbey probabilmente il miglior playmaker puro passato ai piedi del Sacro Monte dai tempi di un certo Mike Green, per impatto e per capacità di determinare le partite, sia a livello personale che di squadra, ma i numeri che sta mettendo a referto partita dopo partita il buon Colbey: nella vittoria contro Napoli, infatti, Ross ha collezionato la quarta “doppia-doppia” personale in stagione, la terza consecutiva, chiudendo con 15 punti e 11 assist per una valutazione finale di 27.

Il play della OJM è primo in stagione, poi, per media valutazione con 21.5, davanti a Cinciarini (19.4) e Bartley (18.5). Ross, inoltre, detiene il record del campionato per valutazione in una gara (46) realizzato contro Tortona alla tredicesima giornata, dove ha messo ha segno anche il proprio massimo di punti segnati, 35, a fronte di 10 assist ed è uno dei tre giocatori sempre andati in doppia cifra in tutte le 15 giornate giocate. Gli altri due sono Della Valle della Germani Brescia e Abdur-Rahkman di Pesaro, prossimo avversario di Colbey e di Varese nei quarti delle Final Eight di Coppa Italia.

Numeri personali straordinari (17.8 punti e 6.7 assist di media) che, come detto all’inizio, vanno poi di pari passo con i risultati di squadra: va da sè che la prima diretta dimostrazione di quanto sia impattante l’ottimo momento di forma di Ross sui compagni sia la crescita esponenziale di Tariq Owens nelle ultime due partite. Il lungo biancorosso infatti, dopo una prima parte di stagione molto complicata, sta trovando linfa preziosissima con cui invertire il proprio trend personale dalle assistenze al bacio che Ross ogni partita gli serve come fa un cameriere nei ristoranti più stellati di Parigi o di Dubai.

Non solo Owens però, perché tutto il gioco biancorosso dipende in maniera diretta dalla verve del proprio numero 4, che detta ritmi, intensità, velocità dei possessi e aggressività difensiva sul primo portatore di palla. A questo poi si aggiunga che, oltre i numeri in termini di punti segnati e assistenze, Ross ha anche un ottimo fatturato a livello di rimbalzi, nonostante sia un giocatore di 185 cm, conquistando 3.5 carambole di media a partita, per un totale di 52 rimbalzi complessivi catturati fino ad oggi.

Il Ross dirompente di oggi è frutto però di lavoro, abnegazione, sudore e fatica, oltre che di una grande crescita tecnica, tattica e mentale del 4 biancorosso che, nei primi mesi in biancorosso, ha migliorato ad esempio il proprio tiro, non certo una delle sue armi migliori ad inizio stagione, passando ore ed ore a tirare prima degli allenamenti, ancor prima di fare colazione, pur di migliorare in questo fondamentale.

Sintomo, questo, di una grandissima professionalità, fame e voglia di emergere, che sono poi i valori sui quali si basa il nuovo corso biancorosso e su cui vuole provare a costruire i propri successi, con la certezza di potersi affidare anima e corpo al proprio playmaker.

Alessandro Burin

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