Mentre una ventata d’aria fresca abbraccia la Città Giardino (le previsioni per domenica parlano di pioggia battente), il Varese di Corrado Cotta si è ritrovato in mattinata alle Bustecche per la prima rifinitura stagionale (davanti ad un certo Giuseppe Sannino giunto in visita alla squadra): domani pomeriggio alle ore 16.00 i biancorossi ospiteranno la Vogherese per il turno preliminare di Coppa Italia.

“Finalmente si parte – commenta Cotta -. Dopo un mese di lavoro l’ultima settimana ha lasciato luci e ombre, ma è sulle luci che abbiamo lavorato e siamo pronti ad inaugurare la stagione di Serie D; ci tengo a questo aspetto perché ad un certo punto non avevamo la certezza di essere in questa categoria. Tornando a domani, la squadra vorrà passare il turno davanti ai nostri tifosi nel nostro stadio: dovremo adattarci alle misure del campo, visto che finora abbiamo lavorato su terreni più piccoli, ma siamo pronti. Indisponibili? Mandelli e Banfi hanno recuperato, Diop preferiamo tenerlo a riposo”.

Dopo un mese di ritiro, quali sono le cose che ti sono piaciute di più e cosa invece non ti ha convinto?
“Mi è piaciuta tantissimo l’applicazione che tutti i ragazzi hanno messo nel cercare di costruire qualcosa sia tatticamente che tecnicamente; mi è piaciuto meno, al di là del caldo atroce che c’è stato, il constatare che qualcuno non è ancora pronto a livello mentale nei modi e nei tempi di gioco. Se uno aggredisce tutta la squadra deve muoversi di conseguenza. Ma ci sta, fa parte del gioco e, visto che ci approcciamo ad una nuova stagione, dobbiamo lavorare sodo per consolidare la nostra identità”.

Oggi parte la campagna abbonamenti: un appello ai tifosi?
“Non sono bravo nel marketing. Io mi sono preso l’impegno di rappresentare questa società e posso garantire che suderemo la maglia. Non me ne vogliano le altre piazze, ma Varese è diversa e il fatto di essere qui deve inorgoglire ognuno di noi: io stesso mi sono reso conto, nel momento in cui mi hanno chiamato, che stavo andando ad allenare la squadra di una città in cui sono passati nomi da brivido del calcio italiano, tra cui lo stesso Beppe (Sannino, ndr) la cui visita mi ha fatto enorme piacere. So bene, però, che il passato è passato: la realtà dice che siamo in Serie D e quindi non voglio mettere pressioni alla squadra; voglio solo far capire a tutti, e alcuni lo hanno già capito e mi stanno aiutando a far passare il messaggio, che questa è la maglia del Varese e bisogna dargli la giusta importanza. Dovremo essere noi, attraverso il campo, a conquistare la fiducia dei tifosi; domani li aspettiamo allo stadio”.

La formazione titolare?
“Non me ne vogliate, ma l’undici titolare lo tengo per me. Posso dire che i ragazzi stanno cercando di mettermi in difficoltà nelle scelte e la decisione sul portiere potrebbe comportare modifiche negli altri ruoli in virtù di una questione anagrafica”.

La Vogherese?
“Dei nostri avversari sappiamo tutto e niente. Sono tornati in Serie D con il giusto entusiasmo e vorranno far bene fin da subito, al di là delle polemiche estive, anche se non mi piace guardare troppo in casa degli altri”.

Mercato in chiusura, al Varese serve ancora un attaccante…
“Il mercato è impazzito, dalla A alla Serie D, categoria in cui sembra di andare in gioielleria. Non mi interessa che arrivi un attaccante che promette 20 gol e magari ne fa 3; arriverà un giocatore importante per le sue caratteristiche e, al di là di questo, sarà fondamentale l’approccio. Se però devo farvi un nome (aggiunge ridendo, ndr) vi dico Lukaku: Rosati (che ride a sua volta, ndr) mi ha già dato il via libera, ma sia chiaro che non lo voglio in prestito perché altrimenti non lo valorizzerei. Scherzi a parte, la nostra filosofia esula dal prendere per prendere: vogliamo un giocatore funzionale e arriverà”.

Matteo Carraro

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui