Doveroso, prima di commentare l’1-1 tra Sanremese e Varese, rivolgere un pensiero alla scomparsa di Luca Alfano e mister Cotta parte proprio da qui: “Condoglianze alla famiglia. Varese perde oggi uno dei suoi tifosi più fedeli di sempre ed è un giorno triste per i biancorossi“.
Poi c’è la partita, e la tristezza (che comunque rimane) viene sostituita da una grandissima dose di amarezza. “Eravamo in controllo – commenta Cotta – e fino a quel momento non avevamo rischiato nulla: siamo qui a parlare un pareggio che lascia sì amarezza, ma anche e soprattutto rabbia perché era una partita che stavamo portando a casa. Gli episodi ci hanno penalizzato, il calzettone tagliato di Guri lo dimostra perché quello era rigore, ma dobbiamo fare il mea culpa. Nel primo tempo abbiamo sbagliato qualcosa, poi l’avevamo messa sui binari giusti; forse, a questo punto, mi viene da dire che è un limite della squadra. Speriamo si sia sbloccato Guri, ma il problema è che buttiamo via troppi punti“.
Amarezza che traspare anche dalle parole di Sindrit Guri, reduce dal suo primo gol biancorosso: “Mi serviva questo gol, ma oggi abbiamo buttato via due punti. Abbiamo tenuto bene il campo, pagando una disattenzione. Poi però abbiamo avuto la possibilità di tornare in vantaggio, ma l’arbitro non ha fischiato un rigore netto: non è la prima volta che succede, e chi soffre sono solo i giocatori perché siamo noi ad essere penalizzati. Una dedica per il gol? Alla mia famiglia“.
Non ci può essere amarezza sul fronte Sanremese, ma nemmeno amarezza e mister Mattia Gori lo riconosce: “Per noi questo pareggio ha un valore enorme: abbiamo rispettato il Varese, la sfida più difficile delle ultime, perché affrontavano una squadra forte con tante individualità e giovani di livello. Ci portavamo un po’ di amaro in bocca e le scorie delle ultime partite, ma aver raggiunto un pari così non potrà che darci adrenalina. Un punto arrivato di rincorsa, sudato e voluto: anche il gol arrivato in questo modo può darci fiducia“.
Matteo Carraro
