Tre passi avanti e uno indietro? Sni. Nel senso che il rendimento del Città di Varese nelle ultime quattro partite non è stata una costante progressione verso l’alto cui ha fatto seguito una brusca frenata. 0-0 a Seregno, 0-0 con la Casatese, blitz 0-1 sul campo della Real Calepina e caduta interna nel derby contro la Varesina: cinque punti in quattro partite simili ma ben diverse tra di loro che certificano solo una volta di più le enormi difficoltà di questa squadra in stagione.

Il primo pareggio esterno a reti bianche è stato accolto freddamente non solo per il risultato (a conti fatti negativo, visto che si trattava di uno scontro diretto), ma soprattutto per una prestazione opaca e al di sotto delle aspettative. Ben diverso lo stesso risultato raccolto una settimana dopo in un Franco Ossola a porte chiuse contro una Casatese, oggi terza in classifica; forse la miglior prestazione dell’era De Paola non è bastata ai biancorossi per tornare alla vittoria (ciò che più contava), successo che è invece arrivato una settimana dopo a Grumello del Monte. Lo 0-1 in terra bergamasca ai danni della Real Calepina (valso anche il momentaneo aggancio in classifica) non è però stato frutto di una prestazione memorabile: anzi, l’imprecisione di Denis e Quarena, divoratisi due colossali occasioni da rete, ha consentito ai biancorossi di difendere l’1-0 di Candido senza strafare assicurandosi così tre punti d’oro.

Il derby di domenica ha seguito la falsa riga di quel match. Sicuramente non si può dire che il Varese abbia meritato la sconfitta, ma nemmeno che la Varesina abbia rubato la partita. Il calcio dà, il calcio toglie: quel cinismo che aveva contraddistinto i biancorossi contro la Real Calepina è servito alle Fenici per espugnare l’Ossola e agganciare il terzo posto condannando il Varese ad un preoccupante -7 dalla salvezza. Le giustificazioni lasciano il tempo che trovano: l’arbitro, sicuramente non nella sua miglior giornata, ha sbagliato sia da una parte (rigore su Parpinel nettissimo) sia dall’altra (espulsione di Gomis ingiustificabile) e la mentalità di una grande squadra impone di non attaccarsi a questi aspetti.

Piuttosto, l’attenzione dovrebbe essere posta sulla prestazione in quanto tale: con una rosa più lunga e (tecnicamente) competitiva, il Varese non è riuscito ad imporre il proprio gioco su una Varesina attenta e organizzata che ha preparato la partita nel migliore dei modi per poi mettersi a difesa del prezioso vantaggio. Mancanza di personalità? Forse. È un caso che la miglior partita sia stata disputata in uno stadio a porte chiuse? La risposta può essere vista sia da un lato che dall’altro: giocare svincolati dalle pressioni di un pubblico esigente può aver giovato, anche se in uno dei momenti più delicati della stagione (senza difensori centrali arruolabili) è in realtà emersa proprio la personalità di un gruppo che ha pensato solo ad esprimere il suo calcio senza badare agli avversari. Con un’altra settimana di lavoro alle spalle, a Breno ci si dovrà aspettare ben altro Varese.

Le ultime quattro partite, poi, a livello statistico confermano due trend opposti: da una parte la squadra ha sensibilmente migliorato la propria fase difensiva, mentre le percentuali offensive sono drasticamente crollate. Il gol di Gasparri è infatti stato frutto del caso, così come le occasioni di Denis e Quarena sono nate da letture sbagliate; per il resto, però, la difesa biancorossa ha concesso poco o nulla e in caso di errori individuali c’è sempre stato un compagno pronto a rimediare (vedi la diagonale di Parpinel sulla svista di Baldaro).

I problemi, semmai, riguardano il reparto offensivo. L’attacco fatica a segnare e il rientro di Ferrario (posto che si trattava della prima partita da titolare dopo un lungo stop) non ha smosso gli equilibri. In questo, come sottolineato da capitan Monticone, tutta la squadra deve contribuire alla manovra offensiva: un gol nelle ultime quattro partite è decisamente troppo poco per un gruppo che deve obbligatoriamente salvarsi.

Proprio su questo aspetto mister Luciano De Paola dovrà concentrarsi nei prossimi giorni seguendo il solito iter di lavoro. Dopo la ripresa muscolare di oggi, appuntamento domani mattina alle ore 10.30 per poi tornare al pomeriggio giovedì (ore 15.00) e venerdì (14.30); la rifinitura di sabato condurrà infine al delicatissimo match di domenica in casa del Breno. I bresciani nelle ultime uscite stanno mantenendo un rendimento assolutamente altalenante inaugurato dalla clamorosa vittoria per 3-0 sulla Casatese che aveva concluso il 2022: i granata, ad esempio, sono stati capaci di superare 2-0 la Varesina ma di cadere con lo stesso risultato contro il Sona per poi pareggiare contro il Desenzano, dare del filo da torcere all’Arconatese e vincere sul campo del Villa Valle.

Il Varese vanta un punto di vantaggio sul Breno e un punto a testa fu il risultato dell’andata frutto di un 2-2 beffa per i biancorossi che passarono avanti allo scadere con Mapelli per poi essere ripresi qualche istante dopo da Cristini. Sempre quel giorno, però Ferrario inaugurò le danze con quello che, ad oggi, è il suo terzultimo gol in maglia biancorossa: l’augurio è che il bomber possa ritrovare il feeling con il gol per risollevare le sorti del Città di Varese.

Matteo Carraro

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