Non logo a procedere. Il diavolo sta nei dettagli. O nell’araldica. Quella malintesa per cui il nuovo sponsor tecnico (la giapponese Mizuno), ha apposto sul verso della seconda maglia della Pro Patria (quella in total red), lo stemma di Busto Garolfo in luogo di quello autoctono di Busto Arsizio (nella foto). Errore di stampa (roba che succede, anche se non dovrebbe), subito emendato dalla società una volta che l’occhiuto web l’aveva smascherato ad una più attenta analisi di quella giocoforza superficiale possibile (per distanza) alla vernice ufficiale. In tema di estremo oriente verrebbe la tentazione di ricordare quella vecchia barza sul biglietto del treno per Gorla Maggiore o Gorla Minore. Ma non è davvero il caso. Tanto più che dal Gronchi Rosa in giù, lo sfondone chiama rarità. E quindi valore. Con il logo sbagliato che rischia di attizzare i collezionisti più di quello corretto.

Moretti…e (non) sai cosa bevi! Ma chi? Quel Moretti? No, quell’altro. In tema di errori, tocca sommare anche quello dello scrivente visto che il Moretti prossimo al prestito dall’Inter non sarebbe Lorenzo ma Andrea. Entrambi difensori magentini classe 2002 di scuola nerazzurra, i due sono incidentalmente anche gemelli (diversi). Circostanza anagrafica che giustifica (si fa per dire) lo scambio di persona.

Si fa presto a dire pirla. Titolo di un datato (ma sempre attualissimo) libro di Paolo Rossi (no, non il compianto Pablito ma il comico monologhista). Tanto per darsi un contegno. 3 giugno 2008, Appiano Gentile: “Ma io non sono pirla” (immortale copyright di Josè Mourinho). 18 luglio 2023, Busto Arsizio: “Non vengo qui a fare il pirla” (anatema turottiano). Il parallelo è inevitabile. Seppure in contesti e significati intrinseci completamente diversi. Insomma, due che pirla non sono a dispetto di un retroscenismo che sa tanto di retrobottega. Biella provincia di Setúbal. O viceversa.

Giovanni Castiglioni

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