Nel pareggio ligure contro il Ligorna i demeriti offensivi del Varese (analizzati anche da mister Cotta nel dopogara) hanno catalizzato l’attenzione “nascondendo” di riflesso i meriti difensivi dei biancorossi: svista iniziale a parte (errore visto e rivisto in questi giorni), il Varese ha concesso poco o nulla all’attacco avversario che si è reso pericoloso soprattutto con conclusioni da fuori.

E proprio qui si è distinto Enzo Cassano. Il portiere classe ’04, cresciuto esponenzialmente dall’inizio della stagione, ha tenuto in piedi la squadra con un paio di ottimi interventi consentendo al Varese di restare aggrappato al match per poi trovare il pareggio nel finale. La prestazione individuale, però, non basta a lenire l’amarezza di un risultato che poteva essere pieno e proprio Cassano esordisce: “In ogni partita diamo il massimo ma nel calcio le cose non sempre vanno come si vorrebbe. Noi sappiamo di essere sulla strada giusta e continuiamo ad allenarci per approcciare al meglio ogni partita. Il gruppo è davvero unito, credo serva la scintilla giusta e sono certo che presto arriverà”.

Domenica a Genova che partita è stata?
“Una partita dura come tutte le altre. Mi sono messo a disposizione dando il massimo e disputando a mio giudizio una bella partita, ma sono uscito dal campo dispiaciuto per il risultato perché i tre punti erano alla nostra portata: tutta la squadra, eccezion fatta per tre giocatori me compreso, ha tirato in porta. Questi dati indicano che il gruppo è vivo. Prima o poi la ruota girerà”.

Il mister si è arrabbiato molto per il gol subìto: tu cosa ne pensi?
“Abbiamo preso un gol a freddo che ci ha colti di sorpresa, ingenui noi bravi loro. Mi permetto solo di dire che Miracoli ha fatto una giocata clamorosa e quel tocco mi ha colto in pieno alla sprovvista. Poi però ci siamo compattati e siamo stati bravi a concedere davvero poco”.

Come stai vivendo il dualismo con Stefano Ferrari?
“Come un’opportunità di crescita: con lui mi trovo molto bene, oltre ad essere un bravo ragazzo serio e disponibile, è anche molto forte e allenarci insieme è uno stimolo per entrambi, senza dimenticare il contributo che ci ha dato Elia Priori. Siamo consapevoli che, avendo due età differenti (Cassano 2004, Ferrari 2006, ndr), saremo sempre coinvolti nelle rotazioni relative agli under: a volte giocherà lui, altre volte io. L’importante, però, è che la squadra vinca”.

E con Paciarotti come ti stai trovando?
“Mi devo ripetere: molto bene. Sa il fatto suo e cerca di trasmetterci la sua esperienza in ogni frangente: non per presunzione, ma penso di essere cresciuto molto rispetto all’estate e gran parte del merito è il suo perché sa bene come si forma un portiere. Oltretutto, partita dopo partita, mi sto scrollando di dosso la paura che avevo dopo essermi rotto la spalla a febbraio: già alla Pro Patria avevo avuto il supporto della società e il Varese non ha esitato ad aspettarmi, sostenendomi e aiutandomi a smaltire al meglio i postumi dell’infortunio”.

Pro Patria e Varese: due piazze importanti. Cosa cambia?
“La Pro è una realtà professionistica: cambiano gli orari e le modalità di allenamento legate ad un maggior numero di partite in giorni magari inusuali e ad orari differenti. A Varese, comunque, si vede la volontà di arrivare al professionismo: la mentalità qui è davvero importante e la società non ci fa mancare nulla. Il sogno? Il mio è quello di arrivare in Serie A, ma per questa stagione la mia ambizione corrisponde a quella della squadra che, ovviamente non si dice”.

Visto che non si dice: i 9 punti dall’Alcione sono recuperabili?
“Sì, perché il campionato è difficili e si possono perdere punti ovunque. Dal canto nostro ne abbiamo già persi troppi e siamo in debito; da adesso dobbiamo recuperare terreno. Oltretutto, all’Ossola contro l’Alcione non si è vista tutta questa differenza; anzi, dobbiamo prendere quella partita come esempio e stimolo per recuperare”.

La squadra c’è ed è composta da profili di assoluto spessore per la Serie D: cosa significa per te allenarsi con calciatori di questo calibro?
“È sicuramente un bello stimolo perché, così come in partita, anche in allenamento non puoi rilassarti nemmeno un istante ma devi sempre e costantemente spingere al massimo. Qui a Varese ho la fortuna di condividere lo spogliatoio con calciatori che hanno giocato in categorie superiori e questo è un plus per me come per gli altri compagni. Guri? Giocatore straordinario, appena si sbloccherà ci sarà da divertirsi. In allenamento, però, non gli faccio mai fare gol (ride, ndr)”.

Vita privata. C’è qualcuno di speciale che ti sostiene sempre e comunque?
“Un grande grazie va alla mia fidanzata Renée: è la mia prima tifosa ed è molto comprensiva per quel che riguarda gli orari e i giorni di lavoro. Poi, inevitabilmente, c’è la mia famiglia che sono praticamente sempre presenti: mamma Francesca, papà Michele e il mio fratellino Matteo non mancano quasi mai”.

Domanda banale: perché il portiere?
“In realtà il tutto è nato un po’ per caso. Io sono di Foggia, ma sono al Nord praticamente da sempre e ho iniziato a giocare da piccolo alla Pro Vigevano facendo qualsiasi ruolo, finché un giorno sono finito in porta: mi è piaciuto e da lì non ho più smesso. Da lì sono passato all’Oltrepò, al Chiasso, al Cimiano e ho fatto due anni alla Pro Patria prima di arrivare qui”.

I tifosi si aspettano molto da questa squadra: cosa ti senti di dire ai cuori biancorossi?
“Varese è una piazza calda e giustamente esigente. Mi spiace che non ci sia la Curva, ma ogni domenica sentiamo davvero il supporto dei nostri tifosi e, credimi, vogliamo ripagarli con una grande stagione”.

Domenica arriverà il PDHAE: squadra in difficoltà che ha appena cambiato allenatore. Che partita sarà?
“Non dobbiamo prenderla sotto gamba: l’obiettivo è chiaramente quello di portare a casa i tre punti anche perché giochiamo all’Ossola, davanti al nostro pubblico. La stiamo preparando al meglio e daremo tutto. Io titolare? Deciderà il mister: se dovessi giocare mi farò trovare pronto, ma se dovesse giocare Ferrari lo sarà altrettanto. Come ho già detto, l’importante è vincere”

LA SCHEDA DI ENZO CASSANO

Data di nascita: 1 gennaio 2004
Ruolo: portiere
Piede: destro
Altezza: 1.92cm
Numero di maglia: 22

Pregio: personalità
Difetto: a volte sopra le righe

I PREFERITI
Squadra del cuore
: Milan
Giocatore:  Gianluigi Donnarumma
Auto dei sogni: Gerrari 488 GTB
Film/Serie TV: La Casa di Carta
Cantante: Sfera Ebbasta
Animale: cane
Colore: nero
Mare o montagna: mare
Bionda o mora: bionda

Matteo Carraro

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