Sul ghiaccio non sarà certo il giocatore che spicca sugli altri, ma è il classico elemento che fa comodo a chiunque in qualsiasi situazione: anche in questa stagione (qualora ce ne fosse bisogno) Erik Mazzacane si sta confermando un valore aggiunto dei Mastini offrendo un’invidiabile continuità di rendimento e la solita grande, incommensurabile, dedizione alla causa.

Gol e punti, al contrario di solidità ed efficienza difensiva, non sono certo tratti distintivi del suo modo di giocare, ma nella vittoria per 6-5 ai rigori sul Caldaro ha trovato il modo di incidere mettendo a referto due assist. “Diciamo che è stata una partita carina da vedere – esordisce il difensore classe ’94 – in cui abbiamo giocato meglio rispetto ad altre uscite. Ci sono stati però troppi gol presi da entrambe le parti, frutto di palesi distrazioni e dell’essere troppo larghi in alcuni frangenti; se fossimo stati nei playoff l’atteggiamento sarebbe stato diverso su entrambi i fronti, perché sia Varese sia Caldaro hanno giocato con la consapevolezza di non aver nulla da perdere. Sono però felicissimo dell’aver vissuto il primo soldout stagionale: finalmente abbiamo visto un Palaghiaccio pieno e dal campo abbiamo sentito tutto il calore del pubblico. Sicuramente è stato bello regalare ai tifosi una vittoria del genere”.

A livello personale, invece, che partita è stata?
“Avendo qualche assenza sapevo che sarebbe stato importante mantenere la massima attenzione per tutti i 60’, a maggior ragione quando giochi con ragazzi più giovani. Fanelli e Perino sono due giocatori che martello sempre (ride, ndr) ma perché so che hanno un potenziale enorme e devono solo crescere nel modo giusto. Dal mio punto di vista è stata una bella partita, sono contento dei due assist e della prestazione, ma si può sempre fare meglio. Il primo gol? È ancora presto, aspetto le partite che contano (ride ancora, ndr)”.

Come ti stai trovando nel nuovo sistema di gioco?
“Il gioco di Czarnecki è molto essenziale, ma richiede un notevole dispendio di energie. Rispetto al passato è cambiato qualcosina, anche se nulla di trascendentale, ed è sicuramente stimolante per un difensore come me. L’anno scorso giocavo al fianco di Piccinelli, quest’anno con Bertin: entrambi sono giocatori davvero solidi a livello difensivo, per cui il mio approccio non è poi così diverso”.

Nonostante l’importanza della vittoria, possiamo dire che Caldaro ha di fatto vinto la regular season. Si tratta però solo del primo atto, è così?
“Ovviamente. Per noi era importante vincere, lo abbiamo fatto e credo sia stato un bel segnale al campionato, ma siamo consapevoli di come i due punti al momento contino ben poco. Mi spiego: fa piacere e sono utili per stare lassù, ma arrivare primi, secondi o terzi al momento non fa differenza anche perché in ottica Coppa Italia penso che sia Caldaro sia Pergine sappiano già chi scegliere. A livello di morale, invece, è stata una bella iniezione perché ci siamo rifatti del ko dell’andata, partita in cui abbiamo giocato davvero male, e ci siamo confermati ad alti livelli”.

A proposito della gara d’andata, estendendo il discorso alla stagione, c’è il rammarico per aver buttato via qualche punto di troppo?
“Qualche punto? Ne abbiamo buttati via fin troppi… Alcuni li posso anche giustificare, ma resta il fatto che siamo andati troppe volte all’overtime gettando alle ortiche partite che avevamo in mano. Tutta esperienza, senza dubbio, ma questa esperienza dovrà essere convertita in pratica nelle partite che contano”.

Pergine sarà una partita che conta?
“Torno al discorso di prima: sì e no. Sicuramente sarà una partita tosta, come sempre del resto, a maggior ragione perché non stanno rendendo per quanto potrebbero e sono certo che vorranno dimostrarlo contro di noi che, fino a prova contraria, siamo i campioni in carica. Sarà una partita tirata e sarà determinante partire bene, anche perché il ricordo che abbiamo della regular season dell’anno scorso non è certo dei migliori: vero che eravamo già certi del primo posto, ma alla prima sirena eravamo sotto 3-0…”.

Pergine inaugurerà un tour de force mica male: da qui fino a capodanno, Coppa Italia compresa, sarete sul ghiaccio ogni tre giorni.
“Grazie per avermelo ricordato (sorride, ndr). Saranno settimane davvero intense ma che ci saranno utili per entrare nel migliore dei modi nella fase clou della stagione. A livello fisico stiamo bene e siamo pronti a dire la nostra. Aspettative? In campionato almeno 12 punti su 15 possiamo portarli a casa. Come dicevo prima, con la divisione dei punteggi per tre nel Master Round, le distanze adesso sono del tutto relative, ma è importante approcciare ogni partita nel migliore dei modi, a maggior ragione se l’avversario è di media/bassa classifica”.

In generale, però, è evidente una bella crescita.
“Ci stiamo semplicemente adattando rispettando quei normalissimi tempi tecnici che sono propri di ogni stagione. Non potevamo pretendere di avere le stesse dinamiche della scorsa stagione e ci voleva del tempo per amalgamare i nuovi. Massimo (Pietroniro, ndr) otterrà a breve la cittadinanza italiana e dovrebbe arrivare un altro straniero in attacco che ci aiuterà a fare un ulteriore salto di qualità”.

Matteo Carraro

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