A tre giornate dal termine, ogni giro d’orologio sul terreno di gioco può fare la differenza. Con una gara in più, insieme ad altre cinque squadre, rispetto a tutte le altre formazioni, il Verbano di mister Celestini si prepara a scrivere gli ultimi capitoli di una stagione in cui non sono mancati cambiamenti, battute d’arresto e inversioni di rotta.

Ora in nona posizione con 39 punti, i rossoneri hanno un solo pensiero in testa: raggiungere il prima possibile la salvezza. Abbiamo toccato questo e altri argomenti con Fabio Fasoli, tra i profili più esperti in una rosa molto giovane che conta pochissimi giocatori nati nello scorso millennio. Ex Vogherese cresciuto nel settore giovanile del Seregno, con cui ha anche disputato tre stagioni in Serie D, il difensore classe 1999 suona la carica in vista dei prossimi e decisivi impegni, oltre a passare al vaglio prestazioni e risultati di questi mesi.

Iniziamo con qualche dato: nelle ultime partite sono arrivati quattro pareggi e tre sconfitte: cosa non è andato nel verso giusto?
“Penso che in queste ultime settimane abbiamo raccolto meno di quello che meritavamo e speravamo. Spesso siamo stati penalizzati dalla parte finale della partita, dato che abbiamo subìto la maggior parte dei gol al novantesimo o addirittura nei minuti di recupero, e ciò non ci ha permesso di arrivare alla vittoria o quanto meno a un risultato utile. Detto ciò, non cerchiamo di certo scusanti; anzi, dobbiamo capire il perché di quanto successo. Sicuramente ci è mancato qualcosa, non solo a livello di attenzione, ma anche di furbizia. Essendo un gruppo giovane, magari in quei frangenti non abbiamo avuto quel pizzico di esperienza e malizia in più; oltre al fatto che a volte la fortuna gira dalla tua parte e altre volte no. Diciamo che il calcio è determinato dagli episodi e quando si verificano, è normale che le partite cambino. Da parte nostra, comunque, stiamo lavorando per migliorare sotto questo aspetto”.

Possiamo dire che già nell’impegno di sabato scorso con l’Ardor Lazzate abbiate fatto un passo in avanti, anche in termini di risultato?
“Quella contro l’Ardor è stata una partita delicata: venivamo dalla sconfitta in casa contro la Vis Nova, che è una nostra diretta concorrente nella lotta salvezza, e quindi eravamo ancora più consapevoli dell’importanza di quella giornata. È vero che abbiamo preso solo un punto, ma almeno abbiamo smosso la classifica e sicuramente non subire gol è stato un fattore positivo”.

A proposito di gol, avevate chiuso il girone di andata come terza miglior difesa e seconda miglior squadra in trasferta. Nel girone di ritorno queste statistiche sono un po’ peggiorate: secondo te per quale motivo?
“Il girone di ritorno è sempre più difficile di quello di andata perché la classifica si accorcia, le partite diventano sempre di meno e i punti hanno un’importanza diversa. Secondo me, però, non c’è stato un calo, sebbene sia quel che sembrano dire le statistiche, a cui in realtà non abbiamo mai prestato troppa attenzione. Più che altro, come dicevo prima, penso che ci sia mancato qualcosa. Direi che le prestazioni sono sempre state buone, ma a volte per nostro demerito o per sfortuna, non siamo riusciti a ottenere il risultato sperato e così oggi ci troviamo in questa posizione”.

Domenica andrete in trasferta a Sant’Alessio con Vialone. Tra voi e l’Accademia Pavese vi sono quattro squadre, ma solo due punti di differenza. Come arrivate a quest’altro scontro diretto?
“Ci stiamo preparando al meglio e dobbiamo pensare partita per partita. Con l’Accademia sarà una sfida molto dura, anche perché andremo a giocare in trasferta sul campo di una squadra esperta. Dovremo fare più punti possibili, in questa e nelle altre due domeniche, e solo alla fine potremo tirare le somme”.

Nel frattempo, domenica 23, avrete gli occhi puntati sugli avversari… Avere una partita in più in questo momento della stagione mette ulteriore pressione?
“Ormai abbiamo già affrontato questo turno in anticipo e avremmo anche potuto portare a casa il punteggio pieno. Guarderemo sicuramente anche quello che faranno gli altri, ma più che altro penseremo a fare bene il nostro. Chi prima, chi dopo, alla fine tutti giocheranno tutte le partite”.

Dopo il riposo vi aspettano Muggiò e Gavirate. Pensi che il calendario di questa volata finale sia abbordabile o che a fine stagione sia tutto piuttosto relativo?
“Quello che dico sempre ai ragazzi è che dipende tutto da noi. Non ci saranno partite facili, perché se noi abbiamo le nostre motivazioni, sarà lo stesso per ogni squadra che affronteremo. È tutto nelle nostre mani e dovremo essere bravi a scendere in campo concentrati e con la mentalità giusta, senza ansie e preoccupazioni”.

Una stagione combattuta come questa avrebbe potuto riservare tanti scenari diversi per tutti. Per quel che vi riguarda, siete stati a momenti a un passo dai playoff. Possiamo dire che in corso d’opera avete dovuto ridimensionare gli obiettivi e rifocalizzarvi sulla salvezza?
“La cosa che ci tengo tanto a sottolineare è che è stata un’annata non facile per tutti gli episodi che sono successi e su cui non è il caso di soffermarci. Da parte nostra, abbiamo cercato di dare il minor peso possibile a quelle vicissitudini e di seguire un unico ragionamento: fare sempre il massimo. In questo momento ci troviamo in una situazione per la quale occorre fare i punti necessari per mantenere la categoria; è vero, prima magari si parlava di tutt’altro obiettivo, ma in una stagione non semplice come questa, l’importante è andare avanti insieme per raggiungere il traguardo. Noi siamo sempre scesi in campo con la massima motivazione, e con la pazienza che serviva in certi momenti, e alla fine vedremo cosa avremo raccolto. Quel che è certo è che siamo molto consapevoli della nostra forza, ma anche dei nostri limiti, ed è con questa mentalità che affronteremo il finale di stagione”.

Personalmente parlando, e visti i tuoi trascorsi, cosa ti auguri per il futuro a breve e medio termine?
“Sono un ragazzo ambizioso a cui piace mettersi in gioco. In questo momento, però, ho un unico obiettivo in testa, che è quello di raggiungere la salvezza con il Verbano. Per il resto, mi piacciono le sfide e vedremo cosa riserverà il futuro”.

Silvia Alabardi

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