Finita la stagione in casa Pallacanestro Varese si inizia già a pensare al futuro. Le manovre in casa biancorossa sono già iniziate ma tanti sono ancora i nodi da sciogliere in vista dell’annata 2023/2024. Primo fra tutti il tema delle coppe europee, con Varese che, per volere diretto del suo Amministratore Delegato Luis Scola, proverà a giocare in una delle manifestazioni continentali anche se ad oggi la partecipazione a Champions League o EuroCup rimane davvero molto complicata.,

Per provare a fare chiarezza e per tirare un bilancio della stagione appena conclusa abbiamo parlato con il team manager biancorosso, Massimo Ferraiuolo.

Per cominciare, che voto dà alla stagione della Pallacanestro Varese?
“Direi un bell’8 e mi riferisco all’aspetto sportivo e non, per tutti gli ambiti che riguardano la Pallacanestro Varese. E’ stato un anno di crescita importantissimo per la società, per quello che riguarda gli aspetti più evidenti, come i risultati della squadra, il modo di giocare, ma anche a quello più nascosto e mi riferisco al lavoro di chi è negli uffici, nel marketing, nella biglietteria, di chi si occupa dell’organizzazione degli eventi al di fuori delle partite, insomma della società in ogni ambito. E’ stato un anno dove, dopo un po’ di stagioni di arrancamento, sono arrivati stimoli nuovi che hanno permesso tutto questo”.

Non le chiederò nulla sulla penalizzazione, se non quanto sia stata importante l’unione e la coesione di tutti in un momento in cui da fuori sembrava fosse il tempo della caccia all’uomo..
“La nostra compattezza ed unione, il non cominciare la caccia alle streghe o il dare le colpe all’uno o all’altro, che poi è un qualcosa che per me avrebbe avuto anche poco senso, ha aiutato tutti a reagire. Ricordiamoci quello che è successo prima della partenza per la partita di Trieste, con tutti i tifosi che si sono stretti a noi e penso che anche dall’interno della squadra e della società sia passato questo messaggio ai tifosi che sono poi stati stupendi e hanno lottato fino alla fine con noi. Tutto questo è stato recepito anche dall’opinione pubblica, abbiamo avuto tanti messaggi di sostegno e siamo riusciti a raggiungere una salvezza che, ad un certo punto, sembrava davvero in bilico”.

La miglior Pallacanestro Varese degli ultimi 10 anni che non giocherà i playoff conquistati sul campo. Vedendo i risultati di queste prime partite della post season, viene da pensare però che Varese ci sarebbe stata molto bene in questa seconda fase di stagione..
“Molto, molto bene secondo me. Onestamente, mi sembra che mai come quest’anno, a parte Virtus Bologna e Olimpia Milano, il resto dei playoff sia abbastanza equilibrato e questo aumenta il rammarico perché se avessimo giocato questa post-season nella posizione in cui saremmo dovuti essere, ci sarebbe stato, per noi e per il nostro pubblico, da divertirsi provando a fare qualche risultato importante”.

Pensando alla prossima stagione la domanda che tutti si fanno è se Varese giocherà in una competizione europea. Cosa ci può dire a riguardo?
“Quella che è la realtà in questo momento: noi abbiamo grande desiderio di giocare in Europa ma non dipende da noi. Ci sono regole che determinano l’accesso alle coppe, noi non abbiamo mai nascosto il desiderio di parteciparvi ma la parola finale non è nostra. Se ci sarà la possibilità saremo contentissimi altrimenti lavoreremo ancora più duramente per raggiungere questo traguardo”.

Tutti i tifosi vorrebbero la conferma totale del gruppo di quest’anno ma si sa essere questa una cosa molto complicata se non impossibile. Lei che sensazioni ha sul mercato biancorosso e soprattutto, si sente di rassicurare i tifosi sul fatto che la filosofia di gioco non cambierà?
“Se rinnovamento ci sarà la linea filosofica, come idee di gioco, di allenamento e di far le cose, anche al di fuori dal campo, ormai è segnata e rimarrà tale. Mai come quest’anno ho visto però tanti giocatori che hanno apertamente manifestato di voler rimanere a Varese e tutto quello che è successo nel finale di stagione ha lasciato il gusto della missione incompiuta, di un traguardo raggiunto ma che è stato portato via e questo sicuramente può essere un incentivo per convincere magari qualcuno a rimanere e riprovarci. Sappiamo però poi come funzionano le leggi del mercato, i nostri giocatori hanno giocato così bene da attirare su di loro gli occhi di tante realtà e magari si troveranno in trattative che potrebbero portargli più soldi o palcoscenici più alti di quelli attuali di Varese. Tutto questo, però, non mi spaventa perchè sono convinto che ormai una volta scelta la via da seguire, anche l’operatività sul mercato diventa più chiara ed efficace, un po’ com’è stato la scorsa estate, quando seguendo un preciso diktat abbiamo costruito una squadra capace di far sognare tutti quanti, trovando i giocatori più adatti al nostro contesto di gioco e così sarà anche quest’anno”.

Alessandro Burin

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