Tecnica, corsa, visione di gioco ed un classe cristallina in grado di indirizzare le partite difficile da trovare altrove: è questo l’identikit di uno dei giocatori più interessanti nel panorama giovanili di Varese, il quale dopo una lunga trafila tra le giovanili sta iniziando pian piano ad affacciarsi al mondo dei grandi e delle Prime squadre. Stiamo parlando di Pietro Pivato, fantasista della France Sport classe ’03, trascinatore della Juniores Provinciale e jolly di assoluto valore per la Prima squadra, con il quale abbiamo fatto due chiacchiere su quella che è una carriera pronta a sbocciare definitivamente.

Partiamo dalla stretta attualità, ossia il rientro in campo del 4 febbraio con la Juniores: vi sentite pronti per lottare per un campionato che vi vede protagonisti?
“A vedere da come abbiamo iniziato gli allenamenti si. In questa pausa abbiamo fatto anche un piccolo ritiro a Bologna, facendo un’amichevole con la Comacchiese dove abbiamo vinto 4-3. Siamo pronti speriamo di vincere e di tornare in vetta”.

A livello personale, questa stagione ti vede già a quota 16 gol con la Juniores: un occhio alla classifica marcatori immagino tu l’abbia buttato…
“Assolutamente. Naturalmente principalmente c’è la squadra, ma provare ad essere davanti anche in quella classifica lo vedo molto stimolante”.

Può essere la tua migliore stagione questa?
“È probabile, l’anno scorso avendo fatto la cavolata di prendere le 4 giornate di squalifica ad inizio del girone di ritorno mi ha condizionato non poco il campionato, che poi abbiamo perso per un solo punto di svantaggio dalla Cuassese. Quest’anno speriamo che la storia non si ripeta”.

Nonostante la giovane età, ti abbiamo già visto protagonista in Seconda Categoria prima con il Tre Valli e quest’anno con la France. Come ti sei trovato nel contesto dei più grandi?
“È sicuramente molto stimolante. Il mio esordio con la Prima qui l’ho fatto con un gol, poi per vari impegni e infortuni non sono salito con costanza, però come ambiente è molto bello. Anche a Tre Valli lo era, ed infatti ci tenevo a ringraziare pubblicamente la dirigenza, il presidente Niesi, il mister Vincenzi e tutta la squadra, in particolare Londino, per avermi aperto le porte della Prima squadra facendomi crescere moltissimo”.

In particolare, quest’anno c’è stata la tua firma nella vittoria contro la capolista Cantello…
“Si, una sensazione meravigliosa. Sono entrato intorno al 75’, eravamo sull’1-0 per noi. Mi arriva la palla al limite salto un primo uomo con un tunnel, il secondo mi va di fortuna con un rimpallo, poi entro in area tiro con una deviazione strana che beffa il portiere e niente, ho sentito tutti esultare e saltarmi addosso ed è stato bellissimo”.

Gioventù vuol dire anche diversi margini di miglioramento. Quali sono secondo te gli aspetti dove puoi ancora migliorare?
“Dovrei riuscire a parlare meno con gli arbitri e lo stesso con gli avversari. Insomma, non devo più essere una testa calda. In questo il mister Paolo Donini mi sta aiutando molto, così come anche il ds Alesi: siamo un gruppo molto unito”.

Fare un elenco di ringraziamenti non è mai facile. Quali sono le persone che più ti hanno aiutato nel diventare il giocatore di adesso?
“Parto sicuramente da mio Papà che mi ha allenato per 10 lunghissimi anni, lottando assieme per vincere campionati e tornei e a cui devo tutto. Poi sicuramente il presidente Franceschetti ed il ds Alesi per aver creduto in me portandomi qui alla France. Ti cito poi diversi giocatori ed avversari che sono anche dei miei cari amici come Alessandro Valmori, Alessandro Pinese, Andrea Cera e Mattia Valmori; ed infine anche due genitori che non mi hanno mai fatto mancare il loro sostegno che sono Luca Valmori e Gabriele Zucchelli”.

Chiudiamo con uno sguardo all’imminente futuro: quali sono i tuoi obiettivi da qui alla fine della stagione?
“Vincere il campionato, arrivare primo nella classifica marcatori, salvarci con la seconda ed infine non prendere più squalifiche che superino le due giornate”.

Francesco Vasco

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