Il Giro di Lombardia 2023, l’ultima delle cinque “Monumento” della stagione ciclistica, ha lasciato anche quest’anno il mondo del ciclismo affascinato, regalando ai tifosi una gara emozionante e una serie di prestazioni straordinarie. Questa edizione ha confermato il suo status di una delle gare più prestigiose del calendario ciclistico, con un percorso impegnativo, paesaggi mozzafiato e un elenco di partecipanti di alto livello. Il Giro di Lombardia, conosciuto anche come la “Classica delle Foglie Morte”, è tradizionalmente noto per le sue ripide salite e le discese tecniche che mettono alla prova la resistenza e l’abilità dei ciclisti. La corsa di quest’anno non è stata diversa, con un percorso di 240 chilometri e un dislivello di 4400 metri che ha attraversato la regione lombarda con la partenza a Como e l’arrivo a Bergamo.

Gli appassionati di ciclismo e delle scommesse sportive avranno sicuramente notato che le quote davano tra i favoriti lo sloveno della UAE Team Emirates, Tadej Pogacar, vincitore delle ultime due edizioni che effettivamente si è aggiudicato una storica tripletta consecutiva, impresa riuscita nella storia del Lombardia solo a due grandi del mondo del ciclismo: Fausto Coppi (che riuscì nell’impresa di conquistare il Lombardia addirittura quattro volte tra il 1946 e il 1949) e Alfredo Binda (parliamo di ormai quasi un secolo fa negli anni 1925, 1926 e 1927). Sempre i pronostici vedevano come favoriti per la vittoria Primoz Roglic, capitano della Jumbo-Visma, arrivato effettivamente sull’ultimo gradino del podio, e Remco Evenepoel, che quest’anno aveva già vinto una classica monumento, la Liegi-Bastogne-Liegi, ma che in Lombardia ha dovuto accontentarsi di un nono posto imputabile ad una caduta di gruppo nelle prime fasi della classifica.

Nel complesso il Giro di Lombardia del 2023 rimarrà negli annali e nella memoria dei tifosi del ciclismo come una delle gare più emozionanti degli ultimi anni. Il talentuoso Pogacar ha dominato la competizione, staccando tutti i suoi rivali nell’ultima discesa verso Bergamo e tagliando il traguardo con un margine di quasi un minuto sul gruppo degli inseguitori. Andrea Bagioli, il giovane italiano, è stato bravo a prevalere su Primoz Roglic in uno sprint emozionante che lo ha condotto direttamente sul secondo gradino del podio. Questa vittoria rappresenta la 63esima della carriera del venticinquenne sloveno Pogacar e la 17esima in una stagione straordinaria, in cui ha conquistato ben due classiche monumento, il Giro delle Fiandre e il Lombardia, oltre a trionfare anche nella Freccia Vallone, nell’Amstel Gold Race e nella Parigi-Nizza. Un palmares che, tuttavia, lo ha reso solo più affamato di successi facendolo emergere come uno dei protagonisti più attivi di questa gara. Nonostante il suo straordinario palmares, Pogacar ha dimostrato di essere sempre affamato di successo. Durante i 238 chilometri della 117ª edizione del Giro di Lombardia, tra Como e Bergamo, è stato uno dei protagonisti più attivi e non ha mai abbassato lo sguardo, anzi, sul finale ha lanciato un audace attacco sul Passo di Ganda, l’ultima salita del giorno, mentre le squadre rivali, in particolare la Jumbo Visma di Roglic e la Soudal QuickStep di Bagioli, hanno cercato di tenere il passo. Nonostante sembrasse stremato, Pogacar è risalito con forza durante la successiva discesa, creando un divario incolmabile tra lui e gli altri contendenti.

Tra salite e discese, e al di là delle singole straordinarie prestazioni, il Lombardia ha assistito anche ad un evento celebrativo per il ciclista francese Thibaut Pinot, che ha concluso la sua carriera proprio in questo evento. Centinaia di suoi tifosi si sono radunati a Bergamo per salutarlo, con cori, striscioni e persino qualche fumogeno, rendendo l’occasione ancora più speciale.

Redazione

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