La stagione dei Blue Storms Busto Arsizio è ufficialmente iniziata ieri, martedì 18 ottobre, con il primo allenamento che condurrà la squadra… alla Seconda Divisione! Proprio così, la grande novità in casa bustocca è il salto di categoria, decisione maturata dalla società dopo il bel percorso di crescita intrapreso e compiuto con entusiasmo negli ultimi anni nel CIF9.

“La scorsa stagione è finita troppo presto – ricorda l’Head Coach Marco Ferrari – perché ai quarti di finale abbiamo incontrato la squadra, insieme a noi, più forte del campionato: contro i Bengals è stata una partita giocata alla pari, la differenza l’hanno fatta le conversioni, ma quella sconfitta ci ha comunque dato la consapevolezza di essere sulla giusta strada. Da qui la decisione di fare il grande salto in Seconda Divisione”.

Com’è nata nel concreto questa decisione?
“La fortuna del football è che non esiste la promozione ma, visto che i campionati sono in perenne mancanza di squadre, le richieste di iscrizione vengono praticamente sempre accettate. Visto il cammino dello scorso anno e la crescita sia della società che della squadra, abbiamo deciso di comune accordo di provare a compiere questo passo. Nella riunione di luglio tutti i giocatori hanno dato la loro immediata adesione e, di conseguenza, abbiamo subito iniziato a lavorare sul roster”.

I primi passi?
“Passare dal giocare a 9 a 11 implica in primis la necessità di allargare il roster. Alla quasi totale conferma del blocco dello scorso anno abbiamo aggiunto alcuni giocatori in uscita dagli Hammers, che quest’anno non iscriveranno la squadra, e contattato nostri giocatori che erano in prestito in lidi superiori. Abbiamo poi registrato qualche adesione dai Frogs e, ad oggi, siamo già soddisfatti del nostro operato. Adesso via con gli allenamenti”.

Ci sono state parecchie novità anche per quel che riguarda il coaching staff.
“Ovviamente sì, e parliamo di aggiunte di livello per compiere un importante passo in avanti a livello qualitativo. L’Offensive Coordinator sarà Andrea Fimiani, mentre la difesa sarà affidata a Dejvion Steward assistito da Simone San Clemente; Giorgio Sivocci allenerà i ricevitori e Ottavio Mengo i running back. Per le linee ci penseranno Davide Cozzi in attacco e Marco Montani in difesa, mentre Ivan Fonti avrà al gestione dei linebacker. Ultimo, ma non meno importante, Alessandro Amici rivestirà il ruolo di assistente per l’attacco e di video coordinator”.

Coaching staff che avrai il compito di guidare forte di un’esperienza oltreoceano. Come giudichi il tuo mese in Nevada?
“È stata un’esperienza incredibile: solo ora che sono rientrato sto metabolizzando quanto vissuto e mi rendo conto dell’incredibile divario tecnico, di gestione e di vita che il football americano vanta nei nostri confronti. Anche a livello umano è stata un’esperienza incredibile ed è nata una bella amicizia con persone che sento tutt’ora”.

Parliamo però del gap tecnico.
“È un livello inavvicinabile. Posto che qui non abbiamo le strutture, oltreoceano hanno tutta un’altra mentalità ed è impressionante la quantità di ore che dedicano solo alla preparazione degli allenamenti. Basti pensare che hanno un portale in cui vengono caricati tutti i video di tutte le partite dalla NFL ai College: ogni partita viene divisa per categorie, dalle azioni di attacco a quelle di difesa, e tutto questo immenso materiale viene continuamente studiato per ore e ore. L’80% della preparazione viene fatto davanti a un video”.

Come funziona la “giornata tipo”?
“Si inizia alle 7.00, qualcuno anche prima perché lavora in palestra, e fino alle 9.30 si analizzano i video degli allenamenti del giorno precedente: ogni College ha almeno un responsabile che registra le sessioni e le monta affinché possano essere studiate nel dettaglio. Dalle 9.30 a mezzogiorno si lavora in campo, e poi fino alle 19.00 spazio ancora all’analisi dei video, sia della propria squadra che degli avversari”.

Come pensi di trasferire all’Italia il bagaglio esperienziale acquisito?
“Il primo passo è quello di cambiare la mentalità del gruppo alzando i livello di approccio sia alle partite sia soprattutto agli allenamenti. Tante volte, e mi ci metto dentro, c’è parecchia approssimazione nel nostro modo di lavoro, nel senso che ci si adatta alle situazioni e alle esigenze. Negli USA viene programmato ogni singolo secondo di ogni sessione: non posso minimamente sognare di arrivare a quel livello, ma la programmazione è importante. Il ritmo fa poi la differenza: velocità e qualità d’esecuzione portano a costanti miglioramenti. Non avremo né le strutture né il tempo che gli americani dedicano a questo sport, ma ce la metterò tutta per alzare il livello dei Blue Storms”.

È ancora presto, prestissimo, ma parliamo di aspettative. Qual è l’obiettivo?
“Mi aspetto di poter competere con tutte le squadre, di andare a giocarcela contro chiunque con la voglia e l’ambizione di poter vincere. I miglioramenti degli anni precedenti devono essere portati e amplificati nella nuova categoria, un campionato che perderà quasi sicuramente le Aquile Ferrara e i Lions Bergamo che andranno in IFL. Il livello sarà comunque altissimo e le altre franchigie avranno il vantaggi dell’esperienza. Ritroveremo molto probabilmente i Bnengals, e questo sarà per noi un’ulteriore stimolo. Detto questo siamo carichi ed entusiasti: uno dei motivi che ci ha spinto ad andare in Seconda è il fatto che il campionato era rimasto sguarnito di una rappresentanza del territorio. Ci auguriamo di tener botta e rappresentare al meglio il varesotto”.

Matteo Carraro

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