Un disastro, una Caporetto sportiva. Il weekend dicembrino appena trascorso non passerà certo agli annali della storia bosina (calcio, hockey e basket tutte al tappeto), ma sicuramente il 3-1 subìto dal Città di Varese al Franco Ossola contro un compatto e determinato Chisola farà discutere a lungo. Almeno fino alla prossima partita.

Sta di fatto che i biancorossi si trovavano davanti ad uno scontro diretto, uno snodo cruciale da vincere a tutti i costi per regalarsi il quinto posto e accorciare una classifica per continuare, seppur a distanza, a mettere pressione all’Alcione (ora a +11). La domenica varesina non è invece andata secondo le aspettative e la vittoria piemontese ha aperto alla solita inestinguibile diatriba tra tifosi: Cotta in o Cotta out?

La premessa da fare è che nei secondi successivi al triplice fischio sono arrivati gli applausi da parte del pubblico alla squadra, mentre il tecnico è stato bersagliato da qualche critica. Le dichiarazioni dell’allenatore biancorosso, in particolare, non sono piaciute ai tifosi. “C’è poco da essere amareggiati – scrive infatti Fabrizio Andreis, oggi il Chisola era una Squadra… noi no, ed il risultato parla chiaro!”.

Surclassati tatticamente e fisicamente – concorda Leo Rossoni: complimenti ai piemontesi, miglior squadra vista quest’anno al Franco Ossola… Città di Varese non pervenuto, poche idee ben confuse”. Luca Papotti, dopo un sonoro “COTTA VATTENE”, rincara la dose: “E per fortuna non siamo nel Girone B, sennò eravamo ultimi”.

Abbiamo esaltato un avversario ordinato – commenta Mattia Colombo, ma pieno di carneadi! Il Chisola – respect – che espugna il Franco Ossola? Anche no. E Cotta? Probabilmente fa una formazione sbagliata, ma mi pare che in diversi fossero a mezzo servizio. Non rinuncerei sempre così facilmente a Perissinotto”.  

Anche Stefano Pauletto bacchetta il tecnico, ma si schiera al suo fianco: “Secondo me il mister ha paura di volare e questa paura l’ha trasmessa ai giocaotri…. Noi non siamo una squadra di paese!!! Rischia qualcosa una buona volta… dai mister testa alla prossima!!!”. Sul banco degli imputati finiscono però anche alcuni giocatori: dagli under (Baldaro e Benacquista nell’occhio del ciclone) agli over (Furlan e Guri ritenuti troppo “morbidi” e “demotivati”), i tifosi si interrogano su quali possano essere le reali ambizioni di questa squadra. Si è parlato di punti persi e occasioni mancate, ma Simone Budel stronca con decisione ogni discussione: “La classifica è VERITIERA! Stop!

Per la maggior parte dei tifosi la è ormai andata in archivio, e Andrea Minelli lo conferma dando voce all’opinione collettiva: “Annata di transizione, l’anno prossimo squadra da costruire meglio se si vuole fare il salto di categoria”. Oggi, inevitabilmente, va così: tanta, ma davvero tanta, negatività. Alla prossima.

Matteo Carraro

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