Nel Girone A di Promozione saranno addirittura cinque le neopromosse, quasi un terzo del totale. C’è quindi grande curiosità per capire dove potranno andare a inserirsi nelle gerarchie, se riusciranno a ripetere le gesta di Baranzatese ed Esperia Lomazzo che hanno subito sfiorato i playoff oppure se dovranno lottare con le unghie per non retrocedere.

Tra i volti nuovi c’è il Ceriano Laghetto di Daniele Motta (domani, sabato 19 agosto, in campo per il raduno), capace di vincere lo scorso anno il Girone B di Prima Categoria spuntandola dopo un lungo testa a testa con l’Ardita Cittadella deciso all’ultima giornata. Queste le parole del giovane tecnico dei biancoblù, che ha appeso gli scarpini al chiodo soltanto sei anni fa prima di cominciare la carriera da allenatore nelle giovanili della Varesina.

Al secondo anno sulla panchina del Ceriano Laghetto sei subito riuscito a portare la squadra alla vittoria del campionato. Cosa ti aspetti dalla prossima stagione?
“Sono molto curioso e non vedo l’ora di conoscere la nuova categoria, voglio capire dove potrà collocarsi la mia squadra. Sul mercato abbiamo fatto una scelta ben precisa confermando il blocco che ha guadagnato sul campo la Promozione. Tra i nuovi innesti il nome più importante è quello di Matteo Mauri, attaccante esperto che sono convinto potrà darci una grossa mano”.

Dopo due campionati dominati da Solbiatese e Saronno, il prossimo potrebbe essere un torneo senza padrone, almeno sulla carta. Cinque formazioni neopromosse dovrebbero garantire un livello molto equilibrato.
“È vero che ci sono cinque neopromosse, ma una squadra che sale dalla Prima Categoria basta che inserisce cinque/sei elementi di livello e cambia completamente volto. Quindi bisognerà aspettare di far parlare il campo per comprendere le nuove gerarchie”.

Dal punto di vista territoriale è un girone che si è spostato molto verso la provincia di Varese. Auspicavi di far parte di questo raggruppamento?
“Si, sono contento di essere stato inserito nel Girone A dove c’è una grande concentrazione di squadre tra il varesotto e il saronnese, anche perché questo mi permetterà di ritrovare due tecnici che mi hanno allenato quando ancora giocavo: sotto la guida di Giorgio Dossena abbiamo vinto a Venegono e con Attilio Papis in panchina abbiamo vinto a Fenegrò. Me li ricordo molto bene non soltanto perché sono state due esperienze vincenti, ma anche perché mi hanno insegnato tanto e hanno avuto sicuramente un’influenza sul mio diventare allenatore”.

Hai intenzione di utilizzare le loro tattiche contro di loro?
“No assolutamente, anche perché col tempo ho maturato una mia idea di calcio. Tuttavia senza dubbio entrambi mi hanno segnato positivamente nel mio percorso di crescita, anche grazie ai risultati ottenuti con loro”.

Avendo puntato sui ragazzi che hanno vinto il campionato l’anno scorso, possiamo aspettarci una partenza forte da parte vostra?
“La scelta di confermare il blocco della passata stagione può sicuramente dare dei vantaggi a inizio campionato, sia perché i giocatori si conoscono già sia perché non ci sarà molto tempo per lavorare tra l’inizio della preparazione e le prime partite ufficiali. Certamente è una scommessa, infatti la società non ha voluto mettere pressioni evitando di chiedere obiettivi particolari oltre alla salvezza”.

Alex Scotti

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