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Lucas Garcia ha viaggiato per il mondo giocando a calcio e ha avuto così la possibilità di sperimentare diversi stili di gioco. Il suo percorso è partito dal suo paese natale, l’Argentina, che ha lasciato per andare in Austria, poi Spagna, Malta e infine Italia.
Proprio nel nostro Paese ha vissuto il calcio più simile a quello argentino ed è qui che ha deciso di fermarsi: dopo alcuni anni tra Basilicata e Puglia, Garcia ha trovato nella Lombardia, e in particolare nella provincia di Varese, il luogo perfetto per stabilirsi, grazie anche ad un lavoro che glielo può permettere. L’Ispra gli ha dato la possibilità di poter continuare a giocare e il classe ’95 ripagherà sicuramente la società mettendo a disposizione l’esperienza maturata negli anni.
A suon di gol, l’attaccante vuole aiutare la squadra ad ottenere un posizionamento migliore rispetto alla passata stagione quando i nero-blu hanno conquistato la salvezza solo ai playout.
Ripercorriamo insieme la tua carriera?
“Io vengo dall’Argentina ed è proprio lì che è iniziato il mio percorso calcistico. Ho svolto il settore giovanile nel Lumpo, per poi affrontare quattro stagioni nella serie C del mio paese. Successivamente ho avuto la possibilità di giocare in Austria, sempre in Serie C, poi in Serie D in Spagna e in Serie A a Malta. Successivamente ho iniziato il mio percorso in Italia nei dilettanti, partendo dalla Basilicata, passando per la Puglia fino ad arrivare al nord con le maglie di Varesina, Pavia e Vergiatese”.
Avendo avuto modo di giocare in diversi paesi, quali sono le principali differenze nello stile di gioco di ognuno di essi?
“Il calcio argentino è quello che ho trovato più simile a quello italiano e credo che questo sia il motivo per cui mi trovo così bene qui. La differenza più grande è certamente il ritmo: in Argentina c’è meno tattica però si gioca ad un’intensità superiore. In Spagna penso si giochi il calcio migliore al mondo; la tecnica è fondamentale e durante gli allenamenti si lavora sempre con la palla. In Austria sono rimasto stupito dalla continua crescita che il movimento calcistico sta avendo: ci sono giocatori di livello molto alto sia dal punto di vista fisico che tecnico”.
Da dove deriva la decisione di venire a Ispra?
“Dopo aver viaggiato molto nel corso della mia vita, credo sia giunto il momento di stabilirmi in un posto. Ho trovato un lavoro vicino a Ispra che mi potrebbe permettere di raggiungere questa stabilità: devo ringraziare la società che mi ha dato la possibilità di continuare a giocare”.
Cosa pensi di poter dare alla squadra?
“Credo di aver accumulato molta esperienza nel corso della mia carriera e penso di poterla mettere al servizio della squadra. Quando gioco ho tanta fame e spero di poter essere d’esempio per i miei compagni di squadra e spingerli a fare il meglio possibile”.
Quali sono gli obiettivi per la prossima stagione?
“Io devo segnare, questo è il mio compito principale: è così che posso dare il mio contributo alla squadra. Sentiamo la responsabilità di dover fare meglio rispetto all’anno scorso. Servirà la giusta mentalità per riuscire a salvarci con tranquillità per poi cercare quantomeno di avvicinarci alla zona playoff”.
Giovanni Enrico Civelli