La dirigenza del Laveno Mombello rompe gli indugi e annuncia il nuovo allenatore che nella prossima stagione guiderà la formazione lavenese nel campionato di Prima Categoria: sarà Francesco Colucci a sedere sulla panchina occupata nella scorsa annata da Daniele Bongiolatti. Prende sempre più forma la mappa delle pancheine della stragione 2023-24.

Il comunicato ufficiale

Asd Laveno Mombelleo comunica la guida tecnica della Prima Squadra Maschile, per la partecipazione al campionato di Prima Categoria della stagione 2023/4.
La scelta, condivisa col nuovo responsabile societario della Prima Squadra Giuseppe Montana, è funzionale al nuovo progetto lavenese di concreta apertura all’impiego dei giovani calciatori di provenienza dalla propria Under 19 e più in generale dal Settore Giovanile, dalla scorsa stagione tra l’altro sede di Milan Academy.
Accanto all’obiettivo primario ed irrinunciabile di mantenimento della categoria, la Società è altresì protesa nella creazione della reale opportunità di vedere partecipi della rosa della Prima Squadra anche i propri giovani giocatori in uscita dalla Juniores e dalle altre categorie agonistiche del settore giovanile, laddove la loro qualità, impegno e preparazione siano giudicate consone all’impiego da parte di Mister Colucci.
In controtendenza con le recenti decisioni federali di soppressione dell’obbligo d’impiego dei c.d. “fuori quota” nei campionati di seconda e prima categoria (l’obbligo è rimasto solo per promozione ed eccellenza), scenario che consideriamo mortificatorio dell’attività che di contro le società meritoriamente svolgono coi propri settori giovanili, con marcato dispendio di risorse umane ed economiche, contribuendo alla crescita umana e sociale delle giovani generazioni, l’FC Laveno Mombello continuerà a schierare, con equilibrio, perlomeno due giovani fuori quota nelle proprie gare ufficiali, così garantendo la reale osmosi tra prima squadra e settore giovanile, a beneficio della crescita tecnica dei propri giovani giocatori.In uno scenario di già complicata sopravvivenza economico finanziaria delle società dilettantistiche chiamate tra l’altro dal 1° luglio prossimo venturo a misurarsi con la nuova legge di riforma dello sport (la c.d. legge Spadafora) che sopprime il vincolo sportivo (la qualcosa può anche avere senso dato che eravamo rimasti solo noi italiani e la Grecia a beneficiarne) ma soprattutto limita l’uso dei volontari e persegue modalità giuslavoristiche per le collaborazioni necessarie alla vita delle società, il tutto avulso dal contesto dilettantistico e di calcio di periferia, ci mancava solo che la FIGC togliesse l’obbligatorietà dell’impiego dei giovani, così alimentando un mercato di soli giocatori esperti che legittimamente alzeranno le richieste economiche di loro ingaggio e  rimborso, quest’ultimo tra l’altro non più liberamente assegnabile ma da ricondursi nei limiti di legge, con immancabile propensione nella ricerca di espedienti e modalità elusive della legge stessa, che però finiranno per discriminare la condizione partecipativa di molte società che vorranno continuare ad essere ligie nel proprio agire.

Redazione

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