Lo scorso weekend, con la disputa della finale playoff, è calato definitivamente il sipario sul Girone A di Serie D. Nessuna sorpresa in vetta, dove il Sestri Levante si è confermata come autentica dominatrice aggiudicandosi la matematica certezza del professionismo con diverse giornate d’anticipo: dopo 75 anni il club ligure riabbraccia la Lega Pro. Sorpresa Vado: vincitrice dei playoff e al quarto posto in classifica per un ipotetico ripescaggio.

Dietro, invece, era difficile prevedere tre retrocessioni dirette di squadre abituate alla categoria come Casale e Fossano; la terza è quella dello Stresa Vergante che dopo un anno saluta il massimo campionato dilettantistico. Vittima del playout, la Castanese torna in Eccellenza dopo una sola stagione in Serie D. Questi i verdetti, ora spazio ai voti e ai giudizi del nostro Pagellone.

SESTRI LEVANTE 10

Tutto come da pronostico: partiti tra i favoriti per la vittoria finale, i rossoblù hanno vinto il campionato con ben 4 giornate d’anticipo, tornando fra i professionisti dopo 75 anni. All’inizio la soluzione interna di Barilari – nella stagione 2021/22 tecnico della Juniores Nazionale rossoblù – poteva sembrare un azzardo, e invece si è rivelata vincente. Sempre in testa alla classifica del girone A, 94 punti, miglior attacco con 77 reti realizzate e miglior difesa con 29 gol subiti; da non dimenticare poi che i liguri vantano anche il capocannoniere del raggruppamento A, Facundo Marquez con ben 23 reti realizzate, di cui 8 dagli undici metri. Il Sestri ha voluto onorare il campionato fino alla fine, e il + 20 sulla seconda in classifica ne è testimonianza. La regina del girone A nella Poule Scudetto ha battuto il Lumezzane e il Legnago Salus, entrando di diritto nella semifinale. Regina indiscussa, rullo compressore.

VADO 9.5

Qualche risultato indigesto nel corso della stagione, ma la voglia di tenersi stretto un posto sul treno playoff. Il Vado è riuscito nell’impresa e, battendo il Bra nel primo turno playoff, ha vissuto la finale in casa della Sanremese. E sorpresa delle sorprese sono proprio i rossoblù i vincitori dei playoff del girone A. 69 punti raccolti nel corso del campionato, frutto di 19 vittorie, 12 pareggi e 7 sconfitte. Una rosa decisamente ampia e di livello: Di Renzo (21 gol realizzati), Lo Bosco, Capra, De Bode solo per citarne alcuni e giovani interessanti che hanno saputo mettersi in mostra. Stagione da incorniciare.

BRA – 9 

Come a fine girone d’andata il voto è decisamente alto. Il Bra voleva ripetersi e lo ha fatto, raggiungendo la semifinale playoff del girone. 74 punti raccolti – stagione da record per i braidesi nel massimo campionato dilettantistico – terzo miglior attacco – con le 19 reti messe a segno da Menabò – e seconda miglior difesa per i giallorossi. L’Attilio Bravi per la formazione di Roberto Floris è diventato un vero e proprio fortino: sono stati infatti 43 i punti messi in saccoccia fra le mura amiche. Reattiva, vivace e mai doma.

LIGORNA 8.5

L’8.5 i liguri e mister Roselli se lo meritano tutto. Un girone di ritorno forse un po’ più complicato del previsto, ma il sogno playoff che si è concretizzato giornata dopo giornata: genovesi che non hanno mollato il colpo, specie nelle ultime e decisive giornate; negli ultimi tre turni di campionato infatti il Ligorna ha battuto Sanremese, Pinerolo e Castanese, ottenendo così l’accesso alla post season. Nella semifinale playoff di girone l’1-1 sul campo della Sanremese è valso il passaggio del turno dei matuziani (a causa del miglior posizionamento in classifica). Squadra sempre focalizzata.

BORGOSESIA 8

All’inizio della stagione avevamo definito i granata come la “terribile banda di giovani di Lunardon” e mai ci fu definizione più azzeccata. Un inizio non brillante, ma il lavoro paga e alla fine la salvezza è stata raggiunta con largo anticipo. La fine del girone d’andata aveva visto la vittoria proprio sulla capolista, il Sestri Levante, e da lì il playout si è sempre più allontanato, diventando solo un brutto ricordo. Una delle rose più green e tanti, tantissimi profili under da monitorare. Rinata e ammazzagrandi.

SANREMESE 7.5

Una squadra costruita per fare bene e che nel corso del campionato forse ha deluso le aspettative, certamente qualcosa si è’ inceppato: la Sanremese doveva essere la vera antagonista del Sestri Levante, ma nel girone di ritorno le cose si sono un po’ complicate. I playoff sono comunque stati messi in cassaforte, ma il risultato finale non è stato quello sperato. Certo, finale playoff raggiunta, ma alla fine la vittoria è andata al Vado. Una stagione positiva senza dubbio, ma è inutile girarci intorno: ci si aspettava molto di più. Agrodolce con finale deludente.

GOZZANO 7.5

Obiettivo primario salvezza: raggiunto con larghissimo anticipo dai rossoblù che per buona parte del girone di ritorno hanno anche assaporato il profumo playoff. 55 punti totali raccolti, 51 reti realizzate -di cui ben 17 dalla coppia Rao/Selleri – e 48 incassate sono assolutamente un bel bottino. Totalmente in linea con le aspettative, decisamente sorprendente. Mai banale.

ASTI  7

Una prima parte di stagione encomiabile da parte dell’Asti che nella seconda parte di stagione ha forse un po’ “mollato il colpo”. La matematica salvezza è arrivata praticamente a metà girone di ritorno, e i biancorossi sono stati capaci di grandi imprese. Si poteva fare di più? Forse sognare più forte i playoff, ma tutto sommato la stagione dell’Asti resta ben sopra le aspettative. Calcolatrice scoppiettante.

LEGNANO 7

Se uno si soffermasse solo sulla classifica potrebbe pensare “ah, ma sono arrivati alla soglia dei playoff”. Vero, ma ad inizio anno i proclami della società lilla erano stati ben diversi. Il cambio di presidenza e il conseguente in panchina (da Palo a Punzi) non ha portato quella scossa necessaria per provare ad essere una vera e propria protagonista. Ad oggi tante voci attorno alla società e alla presidenza, ma da Legnano resta solamente un silenzio assordante. Buona stagione, futuro non chiaro.

CHISOLA 6.5

Dopo un inizio di certo non brillante, i piemontesi si sono dapprima aggrappati ai playout e poi hanno incominciato a sperare nella salvezza diretta. Un attacco trascinato da Rizq (16 reti all’attivo, di cui 4 dal dischetto) e un’ottima media punti in trasferta – dei 43 conquistati ben 24 sono arrivati lontani dalle mura amiche – sono valsi la matematica salvezza e la permanenza in Serie D. Sorprendente.

PINEROLO 6.5 

Pinerolo che ha vissuto il finale di stagione con il fiato sul collo. 42 punti conquistati, gli stessi del Derthona, ma in virtù della classifica avulsa i biancoblu si sono salvati. Non male per una matricola che come obiettivo primario aveva solo e soltanto l’obbligo di salvarsi. Compie il suo dovere.

CASTELLANZESE 6

Una stagione un po’ sottotono per i neroverdi; certo la sufficienza è pienissima e la prossima sarà la quinta stagione in Serie D, ma l’annata è sembrata ai più piatta. Una squadra costruita sì per salvarsi ma sicuramente per togliersi anche qualche soddisfazione. Qualche risultato che faceva ben sperare c’è stato (vedi il 4-4 casalingo con la Sanremese), ma poi qualcosa si è rotto. I neroverdi non sono mai stati invischiati nella lotta playout, ma nemmeno in quella playoff. 51 gol realizzati di cui 13 da Ibe, 9 da Cocuzza e 7 da Mandelli; un portiere, Pilotti, che ne corso della stagione ha parato la metà dei rigori assegnati contro i neroverdi e che in diverse gare ha tenuto a galla la squadra. Dei giovani che come sempre si sono saputi mettere in mostra e una società che ha saputo fare di necessità virtù portando in prima squadra diversi elementi della Juniores Nazionale. Altalenante, enigmatica ma decisamente pratica.

FEZZANESE 6

Un campionato senza veri e propri picchi anche per la Fezzanese: era una ligure tutta da scoprire e, dopo un girone d’andata abbastanza soddisfacente, nel ritorno la Fezzanese avrebbe potuto provare ad agganciare il treno playoff, ma non sono mai stati veramente vicini da mettere i bastoni fra le ruote alle altre corregionali. A conti fatti la Fezzanese è l’unica ligure ad essere rimasta fuori dalla post season, comunque una salvezza raggiunta anzitempo e la permanenza in categoria erano gli obiettivi principali della società. In linea con gli obiettivi.

PONT DONNAZ 6

Un annata di certo non stratosferica: i soli 33 gol realizzati sono lo specchio di quanto detto. Certo, dopo un’estate travagliata i valdostani sono riusciti a centrare l’obiettivo salvezza e a piazzarsi a metà classifica, ma forse con nomi come Jeantet, Kambo, Raimondi, Valenti ci si aspettava qualcosa in più là davanti. Tutto sommato una stagione da piena sufficienza con il Pont Donnaz che si affaccia così al quarto anno consecutivo nel massimo campionato dilettantistico, restando l’unica rappresentante della Val d’Aosta. Salvezza rincorsa e meritata.

CHIERI 5.5

La società di Sorrentino era decisamente partita con ben altre aspettative: un campionato deludente, conclusosi con il Chieri ad un soffio dalla zona playout non era quello che ci si aspettava. Nel mercato di riparazione tanti anche i pezzi pregiati che hanno lasciato la società: a partire da Conrotto, poi Alvitrez, Alfiero. Ovviamente la sufficienza non può esserci per una squadra competitiva che avrebbe quanto meno potuto sognare i playoff. Al di sotto delle aspettative.

DERTHONA 5.5

Playout per una squadra che si è ritrovata sul fondo della classifica per buona parte del girone di ritorno e che certamente era stata costruita per una stagione molto diversa. Certo è arrivata la salvezza, ma non basta per raggiungere la piena sufficienza. Un inizio decisamente complicato che ha portato la società a cambiare l’allenatore a metà ottobre: al posto di Fossati ecco Chezzi. Poi a marzo l’ennesimo cambio in panchina: esonero di Chezzi e l’arrivo di Daidola. Poco incisiva.

CASTANESE 5 

I neroverdi ci hanno provato fino all’ultimo, ma la retrocessione è arrivata tramite il playout con il Derthona. La Castanese da neopromossa ha sorpreso in positivo nel corso del girone d’andata: risultati forse insperati – vedi Bra e Legnano. La vicenda Molluso ha lasciato sicuramente tanti, troppi segni, anche se la società si è subito mossa: esonero e arrivo in panchina di Michele Ferri. Risanare una situazione del genere non è facile per nessuno, e i neroverdi hanno provato fino all’ultimo istante a vivere il secondo anno in Serie D, ma la Castanese dovrà ripartire dall’Eccellenza. Beffata e rimandata.

CASALE 5

Il voto è ancora una volta una media fra la gestione societaria e l’impegno di chi è sempre sceso in campo, nonostante la retrocessione diretta. Un avvio abbastanza positivo per i nerostellati, ma dal mese di dicembre le cose sono decisamente cambiate: la situazione societaria sempre più precaria, il mancato pagamento degli stipendi ha portato praticamente l’intero gruppo squadra a lasciare Casale, direzione nuovi lidi. Dal 4 dicembre infatti, i nerostellati sono scesi in campo con la Juniores Nazionale, eccezion fatta per alcuni svincolati che hanno deciso di vestire la maglia del Casale. I 24 punti conquistati (di cui 21 nel girone d’andata) non sono bastati ad evitare l’inevitabile. Eclissi piena, sull’orlo del baratro.

STRESA 4.5 

A fine andata lo Stesa era sì invischiato nei playout, ma la salvezza era assolutamente alla portata. Poi i soli 37 punti conquistati sono valsi la “forbice”: 8 punti di distacco e retrocessione in Eccellenza diretta, con la permanenza nel massimo campionato dilettantistico durata un solo anno. In difficoltà.

FOSSANO 4 

Un voto che inevitabilmente rispecchia la situazione in classifica. I soli 14 punti raccolti, frutto di 11 pareggi e la casella vittorie che recita uno (vittoria per 4-3 sulla Castanese), gli 80 gol incassati a fronte dei 40 segnati sono un segnale forte. Certo, nel mercato di riparazione il Fossano ha portato alla propria corte pezzi decisamente pregiati: Alfiero, Alvitrez e Premoli, ma il tutto non è bastato. Retrocessione diretta e Viassi che dopo diversi anni sceglie di lasciare la panchina del Fossano, che dovrà rimboccarsi le maniche e ripartire dall’Eccellenza. In caduta libera.

Martina Crosta

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