Con i playoff regionali ancora in corso, è tempo di dare i voti sulla bella ed intensa stagione di Prima Categoria. Un campionato che ha tenuto tutti con il fiato sospeso, ha emozionato, ha vissuto epiloghi inaspettati, consacrato e lodato alcune squadre, bacchettato delle altre: ora si tira una riga e proprio come a scuola si consegnano le pagelle. Promossi? Bocciati? Rimandati a settembre?

Ecco il giudizio sulle 16 compagini che hanno dato vita ad un altro campionato che ha scritto un’altra bella pagina di calcio dilettanti.

Pro Azzurra Mozzate 9.5

“Succede solo a chi ci crede” è stato uno degli striscioni esposti post vittoria del campionato, tra i mille festeggiamenti. A Mozzate ci hanno creduto, eccome. Dopo l’undicesima giornata la posizione era la 5° con 18 punti, -9 dalla capolista Gallarate, da lì è partito un piano di rilancio condotto da mister Papis e i suoi ragazzi che ha visto la squadra scalare posizioni domenica dopo domenica. Qualcuno ha definito il girone di ritorno mostruoso ed in effetti proprio con il girone di ritorno si è arrivati a quota 70 punti, frutto di 22 vittorie 4 pareggi e 4 sconfitte. Si possono dire tante cose di questa squadra, che è stata bella quando doveva essere bella, “brutta” quando doveva essere brutta, ma soprattutto giusta in ogni circostanza. Più di tutto, però, è stata Squadra, con la S maiuscola, grande quanto basta per vestirsi da regina della “Prima Categoria” e presentarsi al traguardo in carrozza, ma non una di quelle che a mezzanotte si trasforma in zucca, piuttosto che diventa limousine quando esci dalla disco dopo la festa. Mozzatese is on fire.

Gallarate 8.5

È facile pensare come una formazione che a metà anno si trovi prima in classifica a +6 su chi insegue e poi chiuda al secondo posto a -6 abbia del rammarico, o magari abbia sbagliato qualcosa, e certamente è anche così, ma per avere un’idea più chiara bisogna guardare l’intero percorso. Questa squadra un anno fa esatto era “sotto un treno” per la retrocessione dalla Promozione, dalle ceneri ha ricostruito quasi tutto. Un nuovo ds, Marco Simeoni, un nuovo allenatore, Stefano Albertoli, ed un gruppo che è partito forte, ha inciampato, è caduto, si è sbucciato le ginocchia, si è rialzato e si è preso i playoff regionali senza nemmeno passare da quelli del girone. 64 punti, 59 gol fatti (secondo miglior attacco), 25 subiti (seconda miglior difesa), ora è il momento di dimenticare di non avere conquistato l’accesso in Promozione dalla porta principale e concentrarsi sulla porta secondaria, quella su cui lampeggia la scritta “playoff”. I mezzi per giocarsela ci sono tutti, forse anche più di qualche mese fa, quando tutto sembrava “perfetto”, perchè talvolta bisogna saper incassare i colpi per capire davvero di che pasti si è fatti. Rocky Balboa.

Laveno 8

Che bel Laveno quello che è tornato in Prima Categoria, un Laveno fresco, maturo, anche arrembante quando necessario, certamente sorprendente. Terzo posto con 51 punti, e tanto filo da torcere dato a chiunque si è presentato dalle loro parti. I playoff sono mancati per un soffio, (troppo distacco, -13 dalla seconda della classe Gallarate), ma la banda di Bongiolatti ci ha provato fino alla fine, non ha lasciato nulla al caso e forse davvero un posticino nella post season lo avrebbe anche meritato. È mancato un pizzico di continuità e di esperienza. Menzione d’onore a Joaquin Carrion, faro di una squadra ed esempio concreto di generosità e spirito di sacrificio, “professionista vero” in un mondo di “dilettanti” solo sulla carta d’identità, mai nei sentimenti e negli intenti. Piacevolmente sorprendente.

Union Villa Cassano 7.5

Nonostante il bel voto, io una tiratina d’orecchie a questo Cassano gliela farei non tanto (non solo) per non aver acciuffato la post season che era alla portata (4° posto con 51 punti), quanto perchè la Coppa Lombardia andava necessariamente messa in cassaforte dopo una finale così. Resta, e non è certamente poco, un percorso meraviglioso, resta l’aver messo in campo un gioco coinvolgente e pregevole, resta un bomber, certezza fra le certezza, che si chiama Alberto Stefanazzi, capocannoniere del girone con 24 reti e vincitore del Pallone d’Oro di Prima Categoria, ma guai a dimenticarsi del “contorno” che contorno non è, è un cornice perfetta di un quadro a cui sono mancati i dettagli ed il chiodino sul retro per essere appeso sulla parete più luminosa del salone. Per Picasso citofonare l’anno prossimo.

Arsaghese 6

Descrivere la stagione dell’Arsaghese è un po’ come un viaggio sulle montagne russe dove parti galvanizzato in buona compagnia, vacilli alla prima curva, ti ritrovi ad arrancare in salita, salvo poi gustarti anche un po’ di spettacolo dall’alto, ma nelle giostre si sa, se non acciuffi la coda il secondo giro non te lo regala nessuno. Quinta piazza con 49 punti, fra i numeri quello che colpisce di più in negativo è quel 39 nella casellina dei gol fatti (12° attacco), troppo pochi per una squadra che avrebbe tanto voluto comprare un biglietto per la post season. Sarebbe bastato poco forse, un’accelerata al momento giusto, un briciolo di continuità in più, eppure…il rammarico resta, ma anche la soddisfazione di non aver sfigurato su campi importanti (come la vittoria in casa del Gallarate). Senso di responsabilità.

Sommese 7

Torna dopo lungo tempo in Prima Categoria e si prende belle soddisfazioni. La squadra di mister Peloso mette a referto un girone d’andata tanto bello, così bello quasi da non crederci, che un pensierino per i playoff ci scappa pure, ma non riesce a ripetersi nella seconda tornata, dove fino a marzo fatica a restare sui binari giusti perdendo definitivamente “il treno dei desideri”. Alla fine la classifica dice 6° piazza con 43 punti, i gol fatti sono 49, e 41 quelli subiti, numeri che hanno messo le basi per una seconda annata in cui alzare l’asticella non sarà utopia. Menzione d’onore per Andrea Vitareti, unico portiere candidato al Pallone d’Oro di Varese Sport. Punto di partenza.

Olimpia 6.5

Decifrare il campionato dell’Olimpia è un lavoro certosino che richiede infinita pazienza. Sì perchè partendo dal presupposto che da una squadra di questo calibro retrocessa in Prima Categoria dopo tantissimi anni ci si aspettasse qualcosa in più, bisogna anche lodare un altro tipo di lavoro, quello fatto sui giovani che ha visto tante volte la formazione di Rinaldi – Gatta dare spazio alle nuove leve. Alla 30° giornata la graduatoria ha recitato un 7° posto fatto di 41 punti, posizione un po’ insipida se si pensa al contesto societario, ad un club che di ambizione ne ha tanta. Ora il vero compito sarà spingere più in alto il prossimo anno partendo proprio da queste certezze. In ottica futura.

San Michele 6

Anche il San Michele di mister Genovesi si becca una tiratina d’orecchie per questo girone di ritorno. Sì perchè mai come quest’anno avremmo scommesso sul definitivo salto di qualità, vuoi per l’esperienza accumulata, vuoi per la rosa costruita (staff compreso), vuoi perchè effettivamente al giro di boa i giochi erano apertissimi. Ed invece qui si piange sul latte versato. Una società così lungimirante ed organizzata avrebbe aspirato ad altro o quanto meno a lottare fino in fondo per un posto tra le prime cinque. Nella prima parte di campionato i complimenti non sono mancati, il gioco spumeggiante e la freschezza di questa formazione hanno meritati gli applausi, il mercato invernale, poi, ha dato una mano con un Seno ed un D’Amico in più, eppure non è bastato per andare oltre un 8° posto frutto di 41 punti. La cosa importante è che ora questa stagione diventi un altro mattoncino su cui costruire. Chi si ferma è perduto.

Tradate 6.5

Ma che bel girone di ritorno ha fatto il Tradate! La formazione di mister Curatolo ha faticato non poco nella prima parte di stagione, trovare l’amalgama, abituarsi al nuovo tecnico…c’è voluto del tempo. La pazienza, però, ha premiato Lo Piccolo & co perchè passo dopo passo hanno macinato punti, trovato la quadra, ed espresso un gioco semplice ma adatto alle circostanze. Alla fine la posizione è stata la 9° con 40 lunghezze ma i progressi rispetto ad una prima parte di stagione si sono toccati con mano. Lo avevamo detto a gennaio “Bisognerà cambiare registro”, fatto. Chi va piano…va dritto alla salvezza.

Lonate Ceppino 6

Si, no, boh, forse. Lonate Ceppino sogni i playoff? Salvezza tranquilla? Oddio ma sei sicuro? Mille facce diverse questo girone di ritorno per la squadra di mister Tomasoni, tecnico che proprio quando i giochi sembravano fatti ha preferito fare un passo indietro. I neo promossi hanno stupito fino al giro di boa, poi hanno continuato a farlo per un pezzetto di girone di ritorno, fin quando il meccanismo si è un po’ inceppato o forse l’inesperienza nel gestire certe posizione di rilievo è venuta fuori come i nodi al pettine. Detto ciò, da una salvezza che sembrava cosa fatta con largo anticipo, in casa Lonate ci si è parecchio complicati la vita tant’è che è servito arrivare agli ultimi novanta per capire il proprio destino (10* posto, 38 punti). Menzione d’onore ai gol fatti: 51, 5° miglior attacco del girone, not bad. Ora però bisognerà ripartire da fondamenta solide perchè la Prima è una guerra e senza elmetto e senza proiettili il rischio di farsi male è molto elevato. Alla fine…missione compiuta.

Veniano 6.5

Forse in pochi sanno che il Veniano la Prima Categoria l’aveva solo vista con il binocolo, non l’avevo mai vissuta, mai frequentata e farla per di più nel varesotto ha ulteriormente complicato i piani. Mister Porro che questo girone un po’ lo conosceva aveva predicato calma e sangue freddo ma anche un rivelatorio “Sarà difficilissimo”. Non ci è andato lontano perchè ci è voluta la vittoria all’ultima giornata per respirare ossigeno. 11° piazza, 38 punti e la certezza che il prossimo anno si ripartirà da qui. Magari un po’ più spostati verso Como, ma comunque da questa categoria. Nota di merito per essere stati una delle poche squadre capace di fermare la capolista. Il lavoro paga.

Luino 6

Croce e delizia questo Luino capace di scavarsi la fossa da solo per un terzo di campionato, capace di riemergere con tanta forza di volontà nella restante parte e non perdere la bussola quando le cose sembravano anche compromesse. A gennaio i ben pensanti una sbirciatina ai piani alti l’avevano data, ma raggiungerli sarebbe stato un miracolo sportivo e bisognava comunque fare i conti con la partenza ad handicap che prima o poi il conto lo avrebbe chiesto. E così tra prestazioni lodevoli e qualche altro scivolone, mister Giallonardo si è messo in tasca una salvezza sudata ma fortemente voluta, bomber Cosso ha chiuso da vice capocannoniere con 19 reti, e dopo un bel sospiro di sollievo si può guardare avanti con fiducia ma da un’annata così bisognerà imparare molto. Scusi, la luce in fondo al tunnel? Funziona.

Valceresio 5

C’eravamo lasciati con le speranze di un club che potesse cambiare registro nel girone di ritorno ribaltando la classifica, ci ritroviamo, invece, con una retrocessione che quasi nessuno si sarebbe aspettato. Dire che è successo di tutto in questa seconda parte di campionato è dire poco, sconfitte su sconfitte, poi arrivano punti che lasciano intravedere della speranza, ed uno sprint finale che porta i ragazzi di mister Colombo a tenersi alle spalle il Victoria e presentarsi all’ultimo appello con la doppia chance di risultato (13° piazza, 32 punti). Ma si sa, i playout li devi vincere senza troppi fronzoli. Il vero rammarico, forse, è stato giocare con il tremolio alle gambe il match d’andata, perchè al Peppino Prisco si è poi consumato il delitto più “atroce”, quello di una partita in pugno, giocata bene, con il cuore e a testa alta, ma valsa un pareggio che non è bastato per tenersi stretta la Prima Categoria. Tirare una riga, ora, è necessario per capire gli errori, imparare e ripartire. Si cade e ci si rialza, è vero, ma certe batoste o valgono il famoso “Un passo indietro solo per prendere la rincorsa” o non servono a nulla. Goodbye, Valceresio.

Victoria 6

Anche qui il copia – incolla con tanti altri giudizi di squadre da cui ci si sarebbe aspettato di più, si spreca. Non ha funzionato nulla, o quasi, inutile girarci attorno. La classifica finale è valsa la 14° piazza con 29 punti, con bomber Cinotti a trascinare tutti grazie alle sue 15 reti, ma soprattutto con una serie di Uomini, a partire da mister Turri, che hanno saputo mettere da parte le difficoltà e “mangiare polvere” quando c’era da mangiare polvere, pur di riuscire a raggiungere l’obiettivo salvezza. Il playout con la Valceresio è stata una bagarre, il cinismo questa volta ha premiato il Victoria. Anche qui ci sarà da parlare, capire, tirare una riga e riorganizzare il futuro per non incappare più in una stagione così, ma intanto…“Miracolo sportivo alla cassa 4, grazie”. Salvi.

Bosto 5

Ci ha provato il Bosto, ci ha provato in tutti i modi e di questo bisogna dargliene atto perché anche quando tutto sembrava scritto, con una serie di finali di partita al cardiopalma ha tenuto vivo il lumicino di un playout, più che di una salvezza, che ha anche reso più avvincente il finale di stagione di questa categoria. Non ci è riuscito, però, non è bastato. I 16 punti del girone di ritorno sono qualcosa in più degli 11 del girone d’andata, ma troppo pochi per cambiare le sorti di un destino che è stato segnato domenica dopo domenica da ben 15 sconfitte. Come disse in una delle ultime interviste Davide Giardini “Bisognerà fare tesoro di quest’annata per continuare a crescere”, e così dovrà essere, nonostante l’insufficienza piena per una stagione che sarebbe potuta e dovuta andare diversamente. Bocciatura con vista sul “Ritorneremo”.

Turate 4.5

I numeri non dicono tutto, ma dicono molto. 12 punti, ultimo posto, 3 vittorie, 3 pareggi e 24 sconfitte, 29 reti fatte, 74 subite, quanto basta per raccontare la difficile stagione del Turate, squadra che non ha praticamente mostrato sussulti atti a pensare che le cose potessero cambiare. Questi ragazzi e mister Casola meritano però un plauso: saper onorare il campionato fino alla fine quando i tuoi obiettivi sono andati in frantumi, quando la rabbia e la delusione per non essere riuscito nel tuo intento sono la stato predominante, non è da tutti, anzi. Da quest’orgoglio il Turate dovrà ripartire per voltare pagina e credere in un futuro migliore. In bocca al lupo.

Mariella Lamonica

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