Bene, ma non benissimo. Il Città di Varese dopo un’annata del genere potrebbe invece quasi dire: male, malissimo, ma in fondo non va così male. A due settimane di distanza da quel 14 maggio da incubo i cuori dei tifosi biancorossi stanno tornando a battere regolarmente: la retrocessione sul campo contro la Folgore Caratese è stata una pagina tristemente nera ma, inevitabilmente, la salvezza arrivata a tavolino ha fatto tirare a tutti un bel sospiro di sollievo.

L’accaduto non cancella comunque una stagione disastrosa dal punto di vista sportivo, un campionato approcciato con velleità di classifica salvo poi smembrare la squadra e la tranquillità del gruppo con scelte alquanto discutibili che, a conti fatti (parlare con il senno del poi è facilissimo, lo sappiamo), si sono rivelate sbagliate. Salvato il salvabile il Città di Varese versione 4.0 ha già iniziato a lavorare alla quarta stagione in Serie D con un Antonio Rosati determinato a invertire il trend e riportare la piazza dove merita; inevitabile, però, rivivere l’annata attraverso voti e giudizi ai protagonisti. Ecco il nostro pagellone di portieri e difensori; appuntamento a domani con centrocampisti e attaccanti per poi chiudere lunedì con staff e dirigenza.

PORTIERI

Elia Priori: 7

Lo avevamo lasciato rimandato, lo troviamo promosso a pieni voti. Dopo esser stato declassato, ha saputo sfruttare il momento no di Moleri per tornare a difendere i pali biancorossi nelle ultime sei giornate (playout escluso) e lo ha fatto con sicurezza risultando determinate in ben più di un’occasione. Tre clean sheet e tanta personalità in ogni sfida, consentendo ai suoi di restare aggrappati ad ogni match (Lumezzane a parte) fino alla fine. Una bella rivincita personale considerando che a inizio anno doveva essere lui il titolare. Energico

Leonardo Maria Moleri: 5.5

La sua stagione riflette quella del Città di Varese: in discesa. Se nel girone d’andata era riuscito a salvare il salvabile togliendo le castagne dal fuoco in ben più di qualche circostanza (al netto di una fase difensiva disastrosa da parte della squadra), nel girone di ritorno non è esente da colpe: l’emblema è la partita contro l’Arconatese quando, dopo un rigore parato che poteva renderlo eroe, ha sbagliato completamente il tempo di un’uscita regalando la vittoria agli oro-blu. Da lì ha perso certezze commettendo altri errori fino a venir superato nelle gerarchie da Priori. Intendiamoci, il suo valore non si discute e avrà senz’atro l’occasione di rifarsi; a Varese o altrove. Declassato

DIFENSORI

Mattia Monticone: 6.5

Si è ritrovato capitano dall’oggi al domani e ha onorato fascia e maglia in maniera esemplare conquistandosi gli applausi del pubblico in ogni circostanza. Inevitabilmente (è umano) ha patito un’annata disastrosa e non è stato esente da errori, ma il suo carisma ha aiutato il Varese a non affondare nel momento più difficile e vederlo esultare per ogni chiusura scaldava l’Ossola forse più di un gol. In tempi non sospetti aveva giurato amore eterno ai colori biancorossi, proclamando che in caso di retrocessione sarebbe rimasto: i tifosi lo aspettano anche l’anno prossimo perché da capitano vuole (e merita) di poter vivere bene altra stagione. Leader

Giovanni Foschiani: 6+

È costante e il suo più grande pregio è anche il suo più grande difetto: il classe ’03 sembra avere tutte le caratteristiche per essere titolare a prescindere dalla carta d’identità che impone almeno un 2003 in campo, ma è come se gli mancasse quello scatto per fare il salto di livello. In un’annata complicata si porta a casa comunque due gol fatti e tre assist (il feeling offensivo dimostra di averlo) e in fase difensiva è migliorato. Lo spirito di sacrificio non gli manca (provato addirittura mezzala) e la sua tenuta fisica non ha mai vacillato: anche per questo potrebbe essere riconfermato nel Varese del domani ma, e lo sa bene anche lui, deve acquisire più consapevolezza per diventare imprescindibile. Costante

Alessandro Rossi: 6+

Schivo e silenzioso, carattere sicuramente particolare, ma anche rognoso (in senso positivo): dopo essersi presentato con il freno a mano tirato (cartellino rosso che lo ha tenuto fuori per tre partite) frutto di prestazioni non del tutto convincenti, ha effettuato un autentico switch dal gol di rabbia su punizione contro il Brusaporto e da lì (sempre tra i migliori in campo) è stato il motore di un Varese che ha inanellato cinque risultati utili consecutivi per rimanere aggrappati alla speranza salvezza. Il giro a vuoto, purtroppo, l’ha avuto proprio nella finale playout, ma se anche altri avessero avuto la sua grinta forse il Varese sarebbe già stato premiato dal risultato del campo. Combattente

Cristian Baldaro: 6

Con lui in campo solo due sconfitte. Personalità ed efficacia contraddistinte, inevitabilmente, da quel pizzico di inesperienza che verrà aggiustata con il tempo. Il classe ’05 ha comunque fatto vedere di che pasta è fatto e il Varese potrebbe continuare a fare affidamento su di lui in futuro (Como permettendo, visto che il cartellino è di proprietà dei lariani): un infortunio ne ha complicato i piani, ma ha comunque saputo ritagliarsi i suoi spai. Futuribile

Nicolò Battistella: 5.5

Nel girone d’andata è apparso alquanto timido nelle occasioni concessegli. Nel girone di ritorno ha decisamente fatto meglio (sentendo anche la fiducia di mister Porro), ma un infortunio nel suo miglior momento gli ha impedito di contribuire alla causa biancorossa. Da elogiare, comunque, per il suo atteggiamento perché nonostante fosse indisponibile ha sempre fatto sentire il suo supporto alla squadra. Sfortunato

Filippo Boni: 5.5

Intendiamoci, non ha fatto così male, considerando che è stato frenato da tantissimi problemi fisici: non ha praticamente mai giocato nel girone d’andata e anche a inizio del cammino di ritorno è stato frenato per qualche partita. Nel complesso, poi, ha sempre fatto il suo; forse ci si aspettava qualcosina di più, ma del resto in un’annata così travagliata non era facile emergere. Ad ogni modo, nelle partite decisive, è quasi sempre partito dalla panchina, aspetto che di per sé è esplicativo. Non indispensabile

Gianluca Parpinel: 5.5

Non basta un finale di stagione in crescendo a salvare un’annata storta culminata con la retrocessione sul campo: da lui ci si aspettava di più e il classe ’01 è il primo ad esserne consapevole perché, per caratteristiche fisiche e tecniche, potrebbe meritare addirittura lidi superiori. In ritardo di condizione ha patito per quasi tutto il girone d’andata, salvo poi aumentare i giri del motore nel finale di campionato risultando tra i migliori. Nel complesso però, il giudizio resta insufficiente. Rimpianto

Nicolas Truosolo: 5

Discrete qualità non sfruttate a dovere. Il classe ’04 ha dimostrato di avere enormi lacune in fase difensiva mentre a livello di spinta non ha offerto la costanza che un esterno dovrebbe avere. La fiducia degli allenatori nei suoi confronti è andata via via scemando e più di una volta gli è stato preferito Parpinel (in un ruolo non suo). Un gol contro la Caratese nel girone d’andata (tra l’altro dopo aver commesso un errore da matita rossa) non basta a salvarlo, considerando che alla fine del playout si è preso anche una squalifica di cinque giornate. Stroncato? No, anche lui avrà modo di rifarsi perché la carta d’identità è dalla sua: chiaramente rialzare la testa spetta a lui. Polveri bagnate

LEGGI QUI LA SECONDA PARTE CON CENTROCAMPISTI E ATTACCANTI

Matteo Carraro

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