Ormai nell’ufficio di Marco Novati, general manager della Robur Saronno, non c’è più spazio. In mezzo alle decine di coppe conquistate sia a livello senior, sia a livello giovanile non c’è nemmeno un buco, un ripiano, una mensola dove poter appoggiare l’ultimo trofeo conquistato – leggi la Coppa di Campioni della serie CGold 2023 ottenuto qualche giorno fa battendo nella finalissima Pizzighettone – e nemmeno una parete libera dove poter appendere l’ultima retina tagliata.
“Forse, ci stiamo abituando troppo bene perché – commenta ironicamente Novati – da almeno sette-otto stagioni riusciamo a mettere in bacheca titoli giovanili e senior. Però, diciamolo pure, queste sono vizi positivi ai quali ci si abitua volentieri. Battute a parte, aver concluso una stagione straordinaria alzando l’ultimo trofeo nella storia del campionato di CGold, che come noto dal prossimo anno sparirà dai radar per lasciar posto alla serie CUnica, ci ha reso davvero felicissimi per i risultati ottenuti, ma anche per il modo in cui queste vittorie sono arrivate. Saronno, infatti, è stata apprezzata sia per la qualità di gioco espresso tout-court sia per le qualità mostrate dai numerosi giovani che nel corso degli anni sono usciti dal nostro settore giovanile e si sono affermati anche nei campionati senior”.
Torniamo brevemente sulla serie vincente contro Pizzighettone.
“Prima di tutto vorrei sottolineare che entrambe le squadre hanno giocato tre gare diversissime, ma con un punto in comune: la pallacanestro gradevolissima che abbiamo offerto al pubblico. In gara-1 Pizzighettone ha vinto a casa nostra meritatamente giocando una partita con percentuali di tiro pazzesche, nell’ordine dell’80%. In gara-2 abbiamo restituito il favore vincendo a grazie ad un ritmo oggettivamente superiore al loro. Infine, nella bella di gara-3, a mio avviso quella tecnicamente più interessante della serie, è salita a galla in maniera preponderante la forza corale del nostro gruppo. Grazie alla nostra super-difesa siamo riusciti, azione dopo azione, a limitare il talento esuberante dei vari Samija, Zampolli, Ababacar i quali, non a caso, dopo i centelli messi a referto nelle due gare precedenti, si sono fermati a quota 71 (80 a 71 il risultato conclusivo di gara-3, ndr), mentre noi oltre a Negri, De Capitani e Beretta abbiamo avuto una distribuzione più ampia e soprattutto costante anche nell’ultima parte del quarto periodo con un parziale di 15-5 che ci ha permesso di chiudere vittoriosi”.
Saronno Campione Regionale, ma già da diverse settimane promossa in serie BInterregionale: come sono le prospettive per la prossima stagione?
“I nostri programmi sono presto spiegati. Dopo aver ovviamente confermato coach Renato Biffi e il suo staff abbiamo intenzione di confermare in blocco un gruppo che, a nostro modesto avviso, ha già le carte in regola per poter affrontare il salto di categoria. Pensiamo infatti che la nostra squadra possieda il mix ideale tra esperienza e gioventù e tutte le qualità tecniche e fisico-atletiche per reggere l’impatto con la Serie B. Inoltre, aspetto decisamente rilevante, nel corso degli anni i nostri giocatori hanno acquisito uno stile e una mentalità di lavoro in palestra tali da poter stimolare gli ampi margini di miglioramento che caratterizzano i nostri giovani. Vero, De Capitani, Pellegrini, Tresso, Quinti, Fabbian, Motta, Cova e compagnia saranno debuttanti in categoria (Pellegrini ha appena “assaggiato” la B a Imola, ndr), ma non nutriamo dubbi sul fatto che continueranno sul percorso di crescita tecnica e tattica intrapreso e, comunque, lungo questa strada potranno contare sull’aiuto di senior top come Fusella, Bellotti, Negri, Beretta. Poi, a margine, se proprio dovesse capitare sul mercato dei giocatori liberi l’occasione della vita, la valuteremo con attenzione e interesse”.
A cosa ti riferisci?
“Un esempio concreto potrebbe essere quello che circa un anno fa ci ha portato a firmare un top-player come il nostro Andrea Negri. Sto quindi parlando di un giocatore di alta gamma che per ragioni particolari, leggasi impegni lavorativi, famigliari, vari ed eventuali, sia intenzionato a lasciare il basket professionistico per abbracciare un impegno di portata ridotta. Tutto ciò perché nonostante la Serie B non cambieremo di una virgola la filosofia societaria. Quindi, a costo di essere etichettati come mosca bianca, non abbiamo nessuna intenzione di sposare la moda professionistica che ormai ha preso piede anche nelle serie minori. Pertanto, continueremo ad interpretare la pallacanestro per quello il livello in realtà propone: una bellissima attività, ma pur sempre dopo-lavoristica. Quindi tre allenamenti la settimana da affrontare col massimo dell’impegno e della passione, ma rigorosamente la sera dopo una giornata passata al lavoro, a lezione in università o, per i più giovani, a scuola al mattino e sui libri a studiare nel pomeriggio. Questa scelta semplicemente perché secondo noi il professionismo in serie BInterregionale, che in definitiva non è niente di diverso dalla vecchia ma sempre validissima C1, non ha davvero senso e anche per queste ragioni la sfida che ci prepariamo ad affrontare sarà certamente molto stimolante”.
Massimo Turconi