Nel momento più difficile la Pallacanestro Varese prova a guardare avanti, almeno sul campo, almeno per il weekend. La squadra biancorossa, in partenza domani per Trieste, si appresta ad affrontare una delle 5 finali che, dopo la penalizzazione di 16 punti, in attesa di un evetuale ricorso, vale moltissimo, per provare sul campo a conquistare una salvezza che ad oggi avrebbe del miracoloso.
I biancorossi affronteranno una Trieste che è mina vagante impazzita, capace, soprattutto in casa, di partitre molto difficili per gli avversari, fatte di grandi break nel corso dei 40′, come ci aveva raccontato in esclusiva Giancarlo Ferrero in settimana. I giuliani già all’andata si erano mostrati un osso durissimo da superare per Varese che, solo sull’ultimo tiro di Davis finito sul ferro, avevano potuto esultare per la vittoria.
Una vittoria che sarà molto difficile da ottenere per Varese non solo sul piano tecnico, incontrando una squadra che basa la sua regia sulle giocate di Davis e Ruzzier, la sua pericolosità sulle qualità tecniche di Bartley e Hudson e la sua fisicità e struttura su Spencer e Terry sotto canestro; quanto su quello psicologico, con la squadra che dovrà reagire all’uragano che la circonda, cercando d’isolarsi da una situazione fuori dal campo assolutamente drammatica.
A presentare il match in casa biancorossa ci ha pensato l’assistente General Manager Matteo Jemoli, parlando così ai microfoni societari: “Trieste è una squadra che ha cambiato tanto rispetto all’inizio della stagione trovando un buon equilibrio grazie alle due guardie Davis e Bartley, con quest’ultimo che, non dimentichiamoci, è il capocannoniere del campionato. Sotto canestro, invece, possono contare su due lunghi atletici e molto dinamici come Terry e Spencer. Per riuscire ad avere la meglio, in attacco dovremo essere bravi a mettere la partita sui nostri ritmi correndo tutto campo, mentre in difesa dovremo fare di tutto per vincere la lotta a rimbalzo“.
Alessandro Burin