La vittoria contro Brescia ha rilanciato la Pallacanestro Varese dopo la sconfitta della settimana prima contro Trento. Convinzione e autostima ritrovate per il gruppo di coach Matt Brase che può approcciare così al meglio ad una settimana molto importante che porterà alla sfida di domenica 5 febbraio alle ore 16:00 contro la Bertram Yachts Tortona.

Una partita che i biancorossi vogliono provare a vincere dopo la beffa dell’andata al Lino Oldrini, puntando, chissà, proprio su quella nuova qualità scoperta contro la Germani sabato scorso, ovvero una capacità di difendere con solidità e concretezza come mai le si era visto fare in stagione.

Per avvicinarci al meglio a questo delicatissimo match, abbiamo parlato con il Responsabile Scouting biancorosso, nonchè assistente del GM Michael Arcieri, Matteo Jemoli.

Intanto Matteo, domenica è stato il suo 34esimo compleanno, diciamo che la squadra le ha fatto un bel regalo..
“Sì, assolutamente. Lo dicevo qui in ufficio proprio dopo la partita. Il fatto di compiere gli anni a fine gennaio per me è sempre un po’ particolare perché ci sono annate in cui andiamo bene e quindi lo vivo con un animo particolare, ed altre dove invece, causa risultati, sono più teso e fatico a godermelo appieno. Quest’anno è andata molto bene e ringrazio i ragazzi per avermi fatto anche questo regalo, battendo Brescia”.

Ciò che più si è evidenziato di questa partita è stato il fatto che Varese abbia vinto, per la prima volta in stagione, puntando più sulla difesa che sull’attacco. L’ha vista anche lei così?
“Sicuramente è stata una vittoria diversa rispetto ad altre che erano arrivate precedentemente, dove avevamo toccato quote dai 90 punti in su. Vincere una partita agli 80, che comunque non sono affatto pochi, è importante, pur avendo comunque ancora sbagliato qualche libero di troppo e qualche soluzione aperta che sono quei 10-12 punti che ci avrebbero portato alla nostra quota normale. Abbiamo però sicuramente fatto uno step in avanti in fase difensiva, dovuto ad una maggiore aggressività mostrata negli uno contro uno ed una miglior protezione del ferro per non concedere canestri facili dentro l’area. Questo ci ha permesso di tenere una squadra di Eurocup a quota 72 punti segnati”.

Vittoria passata anche da un ultimo quarto in cui la squadra ha abbassato notevolmente i giri del motore: fattore voluto o figlio di una stanchezza fisica?
“Non credo centri la stanchezza. Giochiamo una partita alla settimana e pur andando sempre a ritmi elevati penso sia sopportabile lo sforzo richiesto, pur capendo che non è semplice performare sempre al top. In più, credo che una volta toccato il +17 sia subentrata una sorta di piccolo appagamento che ci ha portato magari ad abbassare un po’ la soglia dell’attenzione ed a rallentare i giri del motore. Altre volte abbiamo continuato a spingere al massimo, questa volta abbiamo deciso di andare meno forti in attacco e stare più compatti e solidi in difesa e questo ci ha permesso poi di vincere senza mai perdere il controllo della partita, chiudendo i conti con anche qualche giocata spettacolare”.

Con Trento e Brescia è stato evidente come le squadre avversarie si stiano adeguando al gioco di Varese, limitando principalmente Ross. Voi vi siete accorti di questa cosa? Pensa che la crescita difensiva possa diventare una nuova arma per sparigliare il piano tattico avversario?
“Sicuramente le altre squadre adesso tentato di rallentare il nostro ritmo di gioco, di toglierci qualche punto di riferimento: faccio un esempio, non vanno magari tanto a rimbalzo offensivo ma tornano subito nella loro metà campo per bloccare le nostre transizioni. E’ chiaro che poi sta a noi essere bravi nel leggere le situazioni di partita in partita e trovare le adeguate soluzioni. E’ ovvio invece che il lavoro difensivo non deriva dagli avversari ma solo da noi: dobbiamo essere bravi a trovare delle certezze e sicurezze che possano venirci incontro in una serata in cui magari non riusciamo a trovare ritmo in attacco, un po’ come con Brescia che siamo partita a rilento ma difendendo bene siamo rimasti aggrappati al match e quando abbiamo trovato ritmo in attacco abbiamo preso in mano la partita. Alla fine il basket è semplice, ogni tanto lo complichiamo noi, ma se difendi in una maniera onesta e sufficiente, in attacco poi abbiamo soluzioni ed opzioni per vincere”.

Prima di tornare sui discorsi di campo, le chiedo come si sta trovando in questi primi mesi di stretta collaborazione con Michael Arcieri?
“Mi sto trovando molto bene, sto imparando davvero tante cose. Questo percorso è iniziato già l’estate scorsa quando, in fase di mercato, ci siamo divisi bene il lavoro avendo lui contatti con agenti americani, io più con quelli italiani e siamo riusicti a fare un grande lavoro di squadra coinvolgendo anche il coach e Luis. E’ stato molto bello come lavoro, anche perché ci siamo mossi con un’idea ben precisa di squadra che volevamo costruire e di caratteristiche dei giocatori da cercare sul mercato. Con Michael ho un confronto quotidiano su quanto succede in squadra ed intorno ad essa e lavoriamo costantemente a livello di scouting per qualsiasi evenienza possa esserci durante ‘anno e per essere pronti per la prossima estate, mantenendo tante conoscenze e portando idee, sempre seguendo la filosofia di gioco della società”.

Per concludere, le chiedo in prospettiva della gara di domenica contro Tortona, qual è la lezione che dovete cercare d’imparare dopo la gara d’andata?
“Ogni partita che perdi deve essere una lezione. Da quella partita direi che dobbiamo avere ben in mente l’importanza dei dettagli e delle piccole cose: un rimbalzo in più, una disattenzione in meno, essere più efficaci in ogni istante del match, perché quando giochi con squadre così forti non puoi lasciare nulla al caso. Poi è chiaro che, rispetto alla gara d’andata, ci sarà Reyes che ci darà una grossa mano nella lotta nel pitturato. Qualche settimana fa Cain e Radosevic avevano stra vinto la partita in area, costruendo quel 24 a 2 a livello di punti segnati contro Caruso e Owens che aveva fatto la differenza. Domenica penso che, con Tariq in questo stato di forma e Justin che darà maggior soluzioni offensive più solidità in difesa, in particolare su Daum, potremo ribaltare questa situazione e provare a vincere”.

Alessandro Burin

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