Sono passati otto anni da quando Stefano Milanta entrò per la prima volta nello staff dirigenziale della Sestese come responsabile del settore giovanile, un incarico svolto fino al 2021, quando decise di accettare una nuova sfida insieme ai nerazzurri della Solbiatese.

Ora, dopo due stagioni, il ritorno sulle sponde del Lago Maggiore con il ruolo di direttore e coordinatore tecnico del settore giovanile e del nuovo polo sportivo Sestese-Vergiatese. Con il suo curriculum di primo livello, Milanta è un profilo dirigenziale che fa gola a tante società: allenatore UEFA B con un master per dirigenti e società professionistiche FIGC, nella sua carriera è stato direttore tecnico del Milan Junior Camp, responsabile del settore giovanile al Varese e collaboratore FIGC per un ampio ventaglio di ruoli, dalla preparazione atletica degli arbitri alla docenza di corsi CONI. Insomma, un colpo di mercato che a Sesto Calende lascia ben sperare per il percorso di crescita delle proprie categorie.

Qual è il bilancio della sua esperienza in nerazzurro? E come ha maturato la decisione di tornare a Sesto?
“Quella alla Solbiatese è stata un’esperienza molto positiva, infatti la scelta di cambiare non è stata semplice. Mi sono trovato bene, sia con i mister che con la dirigenza, ma venire a Sesto è come un ritorno a casa. Già la prima volta avevo trovato un buon ambiente e costruito ottimi rapporti, a partire dall’attuale direttore Matteo Moffa, che all’epoca era un allenatore, e da Thomas Bizzaro, ora responsabile dell’attività agonistica. Chi invece ho conosciuto adesso è Domenico Farinella, il responsabile dell’attività di base, altra persona con cui si può lavorare bene. I presupposti per far bene non mancano e sono contento di essere tornato”.

In qualità di direttore tecnico, di cosa si occuperà nello specifico?
“Come dice il nostro vice presidente Roberto Belli, con cui sono sempre stato in sintonia, cercherò di essere l’allenatore degli allenatori per aiutare i ragazzi nel loro percorso. Ciò significa trovare le modalità di allenamento giuste e, se necessario, individualizzare le attività per far sentire ognuno al meglio. Il nostro obiettivo principale deve essere la crescita del ragazzo e del calciatore, che poi di conseguenza si rifletterà su tutte le nostre squadre”.

Di recente è stato inaugurato il progetto di collaborazione con la Vergiatese. Che opportunità vede in questa iniziativa e quali saranno le sue responsabilità al riguardo?
“Questa novità di avere due società sotto un’unica campana è una sfida allettante e stimolante e penso che ci siano tutte le opportunità per potersi migliorare da una parte e dall’altra. Io mi occuperò dell’aspetto tecnico di tutti e due i settori giovanili, confrontandomi con i vari istruttori per formare i gruppi, risolvere eventuali problematiche e ottimizzare le risorse da mettere a disposizione dei ragazzi. Con la mia esperienza, cercherò di condividere le mie idee e allo stesso tempo di calarmi nella parte dei mister per comprendere il loro punto di vista”.

Come sarà strutturato questo polo calcistico? E a cosa punta concretamente?
“Sul piano organizzativo, faremo riunioni congiunte tra Sestese e Vergiatese coinvolgendo istruttori, dirigenti accompagnatori e genitori. La nostra intenzione è di far sì che queste due realtà siano un’anima sola con due corpi, in modo da creare un bacino sempre più ampio sul quale poter lavorare. Con un numero così importante di ragazzi, la sfida consisterà sicuramente nel gestire ogni gruppo offrendo a ciascuno gli stimoli di cui ha bisogno”.

Silvia Alabardi

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