Per chi ha affrontato l’Inferno del Nord l’Amstel Gold Race è una passeggiata. “Non proprio – sorride Riccardo, esausto dopo i 150km della classica olandese – Anzi. Una volta tagliato il traguardo ho detto a Graziano che mi sentivo su una lavatrice: non c’è stato un metro di pianura, ma solo salite e discese con il vento in faccia. Ciò che conta, comunque, è aver portato a casa la medaglia: nella nostra bacheca adesso figura anche l’Amstel Gold Race!“.
Sono queste le dichiarazioni a caldo di Daniele Riccardo dopo aver portato a termine un’altra impresa: il 41enne ciclista di Locate Varesino insieme al fido Graziano Gallusi (atleta non vedente di 51 anni) a bordo del loro tandem hanno domato l’Amstel Gold Race, aggiungendo un nuovo tassello dopo le imprese dell’Everesting, del Giro delle Fiandre e della Parigi-Roubaix.
Arrivati nei Paesi Bassi giovedì sera, i due si sono cimentati venerdì mattina con gli ultimi 60km del percorso prendendo confidenza con il Cauberg, la salita su cui attaccò Philippe Gilbert per laurearsi campione del mondo nel 2012. “Le sensazioni sono subito state positive – spiega Riccardo –, il sopralluogo è stato ottimo e ci siamo rinvigoriti in vista della partenza di sabato mattina alle 7.15“.
Sabato, in perfetto orario, ha preso il via la corsa: Riccardo e Gallusi hanno affrontato, metro dopo metro, l’estenuante percorso fatto di 21 cote per 2300m di dislivello. In mezzo ad una cornice di pubblico eccezionale, da Maastricht a Valkenburg è stato un crescendo di emozioni che Riccardo riassume così: “Ho cercato di raccontare a Graziano tutto ciò che vedevo tra le colline di Maastricht: sono paesaggi stupendi e la passione della gente per il ciclismo trascende qualsiasi cosa. Vivere tutto questo è stato meraviglioso e sono fiero di averlo fatto insieme a Graziano“.
Domato il Cauberg, ad attendere i due (oltre al meritato riposo) c’era anche i microfoni della RAI e proprio Gallusi ha rotto il ghiaccio raccontando le sue sensazioni: “I cote si sono fatti sentire, ma nessuno ci aveva parlato degli altri regalini: tra salitelle e falsipiani continui ammeto che la gamba si è stancata non poco. Siamo comunque riusciti a raggiungere il traguardo e ne sono felicissimo“.
A Riccardo, poi, il compito di lanciare i prossimi appuntamenti: “A giugno valuteremo se fare la Milano-Sanremo, mentre a luglio saremo sicuramente invitati alla Duomo-Stelvio. Il progetto a lungo termine, però, è un altro: vogliamo tentare il record dell’ora con un tandem da pista all’interno del Velodromo Vigorelli di Milano“.
Ultimo, ma non meno importante, a chiudere un weekend da sogno c’è stata la corsa dei professionisti vinta, tanto per cambiare, dal fenomeno sloveno dell’UAE Team Emirates Tadaej Pogacar. “Inizialmente l’abbiamo seguita sul Cauberg – conclude Riccardo –, dove c’è il famoso ponte, poi ci siamo spostati all’arrivo: abbiamo preso acqua e freddo tutto il giorno, ma l’Amstel è sempre l’Amstel, la fantastica corsa dalle mille curve ed è per noi stato un privilegio assistervi in prima persona“.
Matteo Carraro