“Sono un uomo fortunato e un portatore di fortuna”. Così Nestore Crespi si era definito in una intervista, con quella ironia sottile che
era una sua peculiarità.
Ma non era certo per questo che Carlo Marinello, presidente della Handicap Sport Varese, gli aveva chiesto di entrare a far parte della società.
Era l’estate 2013, la H.S., con le insegne della Cimberio, era appena stata promossa in serie A mentre Crespi era… a riposo, dopo una brillantissima carriera di general manager del basket che lo aveva condotto in mille città d’Italia, da Treviso a Trieste, da Livorno a Torino, da Sassari a Porto San Giorgio, senza scordare diversi passaggi nelle serie inferiori tutti costellati da successi (una decina di promozioni!).

Nestore entrò nella Handicap Sport in punta di piedi, consapevole di ritrovarsi in un mondo un po’ diverso da quello che aveva sempre frequentato, ma, con indiscutibile professionalità, seppe dare comunque il suo tangibile, fondamentale contributo a livello organizzativo, in particolare in un paio di eventi che sono rimasti pietre miliari nella storia della società biancorossa: l’All Star
Game del 2013 (con 3000 spettatori sugli spalti del palasport di Masnago) e la Final Four di Coppa Italia del 2015, sempre sullo stesso palcoscenico. Nestore Crespi, sino all’ultimo in prima fila sulle tribunette della palestra del CUS dell’Insubria, ci ha lasciato lo scorso 8 febbraio e di lui ci mancano la vicinanza, il sorriso, l’ironia, la battuta… tante cose.

La Handicap Sport lo vuole ricordare, con grandissimo affetto, organizzando un Memorial a suo nome che andrà in scena sabato 28 ottobre, alle ore 16, nella palestra del CUS dell’Università dell’Insubria. Sarà soltanto una partita amichevole tra l’Amca Elevatori e la Gioco Parma, future avversarie nel campionato di serie B che avrà inizio il prossimo 16 dicembre, ma sarà anche una partita giocata davvero con il cuore proprio perché dedicata a una persona speciale. E sarebbe bello che a condividere questo momento, sugli spalti del PalaCus, fossero in tanti. Nestore ne sarebbe felicissimo!

Claudio Piovanelli

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