Il miglior modo con il quale poteva presentarsi al mondo Pallacanestro Varese Nico Mannion lo ha già realizzato a Pesaro, segnando 26 punti decisivi per regalare la prima vittoria esterna stagionale alla OJM.

Ora dal campo passa dietro i micorofoni, in una giornata di presentazione che lo consegna in maniera definitiva alla sua nuova realtà, quella biancorossa, di cui è già diventato indiscusso condottiero.

SU QUANTO MANCA PER VEDERE IL VERO RED MAMBA

“Mi sento bene, ho bisogno di qualche giorno per mettermi al meglio in forma ma già adesso siamo a buon punto”.

SUL PERCHE’ ABBIA GIOCATO COSI’ POCO NEGLI ULTIMI ANNI

“Non è dipeso da me, sono state decisioni dei coach, io lavoro ogni giorno per fare il meglio”.

COM’E’ AVVENUTO IL SUO ARRIVO A VARESE

“Sono stati giorni intensi, ho parlato con Luis una mattina, sapevo avremmo chiuso in pochi giorni. E’ successo tutto velocemente, in 36 ore più o meno, e sono molto felice di essere qui”.

SU CHI CONOSCEVA DEI COMPAGNI ATTUALI

“Conoscevo Woldetensae e Moretti per le esperienze in Nazionale avute assieme. A parte quello, ho avuto modo di conoscere Luis quando gli hanno ritirato la maglietta a Baskonia”.

SULLA NAZIONALE E SUL RAPPORTO CON IL POZ

“Io e il Poz siamo vicini, ho un buon rapporto con lui ma non c’è mai stata possibilità di andare all’ASVEL”.

SU COME HA TROVATO VARESE

“Ho trovato un ambiente, non voglio dire americano, ma nemmeno europeo. Il mind è molto differente, Luis sta in palestra con noi ad allenarsi. Con i compagni di squadra ho subito legato molto bene e hanno reso il mio arrivo ottimo. Dal punto di vista tecnico devo capire ancora un pò la situazione per integrarmi al meglio”

SULL’NBA

“Non ci penso troppo, se arriva, arriva. Ora sono qui, c’è da finire quest’annata dura e sono totalmente concentrato su Varese”.

PAPA’ PACE IDOLO A CANTU’

“Si è vero. Conosco la rivalità ma devo dire che tanta gente di Cantù mi ha scritto felice del mio arrivo qui a Varese”.

SUL NUMERO

“Volevo o l’1 o l’11 ma erano già occupati, quindi ho scelto il 4”.

COM’E’ AL DI FUORI DEL CAMPO DA BASKET

“Sono tranquillo, o sto in campo o sto a casa, mangio e dormo come tutti, vivo la vita semplicemente”.

SULL’ACCOGLIENZA RICEVUTA

“E’ stato tutto bellissimo, anche la gente che mi trova al supermercato mi ferma e mi fa sentire importante. Questa città vive di basket e sono contento di essere qui”.

SUL RAPPORTO CON BIALASZEWSKI

“Il rapporto è buono, parliamo molto. E’ vero che mi ha detto nell’intervallo di Pesaro che peggio di come avevo giocato nei primi due quarti non potev fare, aveva ragione, poi alla fine mi ha abbracciato. Mi piace molto la sua tranquillità, sa relazionarsi bene con i giocatori”.

Alessandro Burin

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