Chi è Mattia Bellucci

Mattia Bellucci è un tennista italiano classe 2001, nato a Busto Arsizio, ma cresciuto a Castellanza. Il suo nome è balzato agli onori della cronaca con gli Australian Open 2023, ma in realtà il suo percorso parte da molto più lontano. Mattia è figlio del maestro nazionale Fabrizio Bellucci e si allena con papà tutti i pomeriggi dopo la scuola sin da bambino. Tuttavia, è solo dopo aver concluso il liceo che inizia a dedicarsi a tempo pieno al tennis, ottenendo ben presto ottimi risultati.
Un percorso sicuramente più lento e che al momento lo porta in una direzione diversa rispetto a quella del coetaneo Jannik Sinner e i suoi obiettivi 2023, ma i cui destini potrebbero a breve incrociarsi.

Mattia Bellucci: i primi successi e gli Australian Open

A fine 2020 Mattia Bellucci sceglie, Fabio Chiappini come coach accanto a suo padre e la MXP Tennis Academy come scuola, per puntare al professionismo. Dopo tanti successi a livello Futures e le prime esperienze nei challenger, Mattia esplode in modo definitivo nel 2022. Partendo dalla posizione n° 681 nella classifica ATP all’inizio dell’anno, grazie anche alle vittorie di Saint-Tropez e Vilnius riesce a conquistare la 156esima posizione nel ranking mondiale, a cui seguono il posto prenotato per le qualificazioni agli Australian Open e la nostra intervista dello scorso dicembre.
L’avventura di Mattia in Australia termina già al primo turno, in seguito all’eliminazione per mano del tennista francese Bonzi. Tuttavia, per il giovane talento lombardo, si tratta di una sconfitta a testa alta che lo proietta ugualmente tra i più promettenti tennisti della next generation italiana. Il debuttante Mattia infatti, si è dovuto arrendere solo di misura, con un tie-break perso di un soffio nel terzo set e con un break decisivo patito nella quarta frazione dell’incontro. I punti complessivi messi a segno dai due giocatori sono stati 139 e 132, a dimostrazione del grande equilibrio. E pensare che il nostro Mattia aveva anche vinto il primo set di apertura. In ogni caso, parliamo di un tennista di soli  21 anni e con un futuro ancora tutto da scrivere!
Gli Australian Open 2023 invece, saranno vinti dallo specialista del torneo, il serbo Djokovic, che conquista il trofeo esattamente a distanza di un anno dalla espulsione dal continente australiano inflitta nel 2022.

Mattia Bellucci: caratteristiche tecniche

Bellucci è un tennista completo che sa giocare molto bene da fondo e dotato di una buona mano, capace di sfruttare le rotazioni mancine e giocare spesso d’anticipo. Ottimo anche il servizio che riesce a sfruttare il tipico slice di chi gioca con la mano sinistra dominante. Il colpo migliore, però, non è più il dritto, bensì il rovescio. “Non so bene come sia accaduto, ma con il passare degli anni servizio e rovescio sono diventate le mie armi”.
Il servizio mancino, dal caricamento tutto laterale, a qualcuno ricorda addirittura un certo John McEnroe. Come racchetta, Mattia impugna solitamente una Head Radical, di tipo “pro stock”, ovvero realizzata con specifiche personalizzate e che arriva direttamente dalla sede austriaca di Kennelbach, anche se lo stampo è quello di una racchetta di serie. Come corde invece, utilizza un ibrido con due tipi di sintetico monofilamento: Head Hawk e Head Lynx Tour”.

La top 10 attuale dei tennisti italiani

Bellucci è attualmente in 144 esima posizione nel ranking ATP, ma il prossimo obiettivo, come da lui stesso dichiarato, è arrivare nei top 100 ATP.  Inoltre in classifica, è tra i migliori dieci italiani dopo Sinner, Musetti, Berrettini, Sonego, Fognini, Cecchinato, Passaro, Arnaldi e Brancaccio. D’altronde Bellucci, fa parte di quella che viene definita come la generazione d’oro del tennis italiano maschile. Chissà che per le prossime scommesse tennis, presto non troveremo i loro nomi tra quelli dei principali favoriti al titolo di qualche Slam.
“Dopo una stagione così le aspettative sono alte ma allo stesso tempo devo anche restare coi piedi per terra. L’obiettivo è entrare nei top 100 Atp, come peraltro è sempre stato. Ora si è avvicinato, mentre fino allo scorso anno mi pareva più lontano. In ogni caso è ugualmente difficile raggiungerlo, e per questo voglio giocare tante partite nel circuito Atp, anche nelle qualificazioni. Abbiamo deciso così perché credo di avere bisogno di fare esperienza a un livello ancora superiore. Poi in base ai risultati e alle mie sensazioni ci gestiremo di conseguenza”.

Redazione

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