Dopo l’inizio shock che ha probabilmente ridimensionato le ambizioni del Morazzone, la squadra ha cambiato guida tecnica e con l’arrivo di Marzio la rotta si è invertita completamente: 17 punti in nove gare hanno riportato in carreggiata i rossoblù, che ora si trovano a un passo dalla zona neutra. Anche la difesa ha subito un netto miglioramento: dai 19 gol subiti nelle prime sei partite ai 9 in altrettante gare disputate. Su questo ha influito l’arrivo alla quinta giornata è arrivato Andrea Cavalli, portiere che nonostante l’ancora giovane età, ha giocato ad alti livelli ed è riuscito a dare tranquillità al reparto, comunicando e trasmettendo serenità ai compagni di difesa. Il classe ’99 ha parlato di come sia stato fondamentale il lavoro tattico svolto dal reparto difensivo per migliorare l’intesa e arrivare a collezionare ben 4 clean sheets. L’obiettivo di Cavalli e compagni è quello di salvarsi e provare a lasciarsi aperta la possibilità dei playoff.

La sosta è stata importante per recuperare la forma fisica e provare a migliorare alcuni aspetti con un solo obiettivo in mente: salvarsi.

Ripercorriamo insieme la tua carriera..
“Ho iniziato la mia carriera in Prima Squadra a 16 anni, all’Inveruno in Serie D, la stessa categoria nella quale ho giocato con le maglie di Rimini, Taranto, Monterosi, Trastevere e Trapani. Con quest’ultima maglia ho avuto la possibilità di giocare anche in Serie C e addirittura in Serie B. Quest’anno ho deciso di venire a Morazzone dove ho trovato una società seria e un bell’ambiente”.

Quali sono i vostri obiettivi stagionali?
“Prima che arrivassi penso che l’obiettivo primario fosse ripetere il buon campionato dell’anno scorso, poi le cose sono andate diversamente e dopo il brutto inizio credo che le prospettive si siano ridimensionate. Ora il nostro pensiero principale è quello di salvarci; abbiamo ottenuto risultati positivi ma abbiamo ancora margini di miglioramento. La speranza di poterci giocare i playoff esiste ancora, ma non sarà facile ottenere questo risultato”:

Complice anche il cambio in panchina, siete passati dagli 0 punti nelle prime sei giornate ai 17 nelle successive nove; cosa è cambiato?
“Certamente è cambiata la condizione fisica; la squadra va molto più forte e anche adesso, alla ripresa degli allenamenti, stiamo aumentando sempre di più l’intensità e la risposta è stata positiva. Per quanto riguarda il reparto difensivo abbiamo lavorato molto, sia tatticamente che individualmente. Io come portiere provo a infondere fiducia ai miei compagni, ma anche loro fanno lo stesso con me: comunichiamo molto. Non subire gol è importantissimo ed è sempre bello tenere la porta inviolata”.

Cosa ti aspetti dal futuro?
“Non ci ho ancora pensato onestamente. Ora sono concentrato sul fare bene a Morazzone e provare a ottenere il massimo con la squadra. A fine stagione poi mi concentrerò sul futuro e deciderò cosa fare”.

Come hai scelto di fare il portiere?
“Ho iniziato a giocare quando ero molto piccolo e a quell’età non ci sono ancora i ruoli prestabiliti: si gira e si prova un po’ tutto. Un giorno mancava il portiere e mi sono proposto per giocare tra i pali. I miei genitori e l’allenatore hanno notato le buone parate che avevo fatto durante quel match e mi hanno consigliato di provare in porta: mi sono trovato bene e ho così intrapreso la carriera da portiere”.

Come avete passato la sosta?
“Ci siamo allenati con grande attenzione e non abbiamo mai staccato la spina. Nonostante i buoni risultati non abbiamo ancora fatto nulla: non siamo nella condizione di poter allentare la presa. Abbiamo lavorato per provare a migliorare ulteriormente e per cercare di centrare la salvezza”.

Giovanni Enrico Civelli 

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