C’è un nome nuovo in Prima Categoria, nuovo per il campionato, non certo per il calcio dilettantistico (e non solo) della zona, un nome che combacia perfettamente con la definizione di “attaccante estroso e di personalità”: Loris Vago.
Il centravanti classe ’98 con un passato di quelli che ha un certo peso specifico, fa un passo indietro ma, come si suol dire, solo per prendere la rincorsa.
Ho scelto la Prima Categoria perché è un campionato che ha molta visibilità e volevo un po’ rimettermi in mostra dopo le mie esperienze in Svizzera, e poi ho scelto la Nuova Abbiate principalmente per due persone, Sebastiano Sciuto e Cristian Caon”. Rispettivamente presidente e mister.
Seba lo conosco già da quando ero a Binago e più di una volta qualche frecciatina me l’aveva tirata del tipo “Quando vieni qui?”, in seconda categoria però non me la sentivo e così adesso, in Prima, si è ripresentata l’occasione e l’ho colta al volo”.

E di mister Cristian Caon cosa dici?
Semplicemente il migliore. Quando ha scelto la Nuova Abbiate mi ha chiamato e devo confessare che è uno dei motivi per cui sono qui, è preparatissimo, è un vincente, ti dà grandi stimoli, io l’ho avuto a Gavirate, e posso anche dire che non è certo stata la mia miglior esperienza perché arrivavamo dal periodo covid che personalmente ho vissuto piuttosto male, adesso sono più sereno e più maturo e con la voglia di dimostrare ancora molto, sono anche convinto che se avessi incontrato prima un mister come lui sarei cresciuto molto più in fretta, pensa che ci ha già messo in guardia su questo campionato, di non presentarci in punta di piedi, di non fare la guerra tra di noi, altrimenti rischiamo davvero di sciupare una grande opportunità, sono pronto a ripagare la sua fiducia”.

Hai accennato alla tua carriera, tu sei uno che ha indossato la maglia dell’Inter e anche quella della Spal, ci racconti un po’ il tuo percorso?
All’età di 6 anni ho vestito nerazzurro e me la sono tenuta addosso per 12 stagioni, pensa che nell’estate del 2016 mi sono anche allenato con alcuni giocatori che non erano andati all’europeo come Banega, Handanovic, Brozovic, ad ogni modo sono arrivato fino in primavera, ho vinto qualche campionato con l’Inter e mi sono anche tolto la soddisfazione di segnare in finale e di toccare quota 24 gol, il mio record personale, poi sono andato in prestito nella primavera della Spal e devo dire che è stata un’altra annata positiva, ci siamo tolti soddisfazioni come quella di battere il Milan di Locatelli e Cutrone, la Fiorentina, peccato solo essere rimasti fuori dai playoff per un punto, da lì sono andato al Monopoli, in serie C, ma nel corso della preparazione la società ha acquistato un altro giocatore nel mio stesso ruolo e mi ha fatto capire che avrei avuto poco spazio, io avevo 18 anni e volevo giocare, così sono andato in serie D a Forlì”.

Da lì le cose sono un po’ cambiate e, al di là della parentesi Gavirate, hai giocato in Svizzera, in un calcio diverso…
Esatto, un calcio diverso, ma meno in vista, soprattutto se giochi nelle basse leghe, poi quest’estate ho fatto il torneo della Rasa in Valceresio e ho scelto di tornare a giocare in Italia”.

Alla luce di questo racconto, hai qualche rimpianto?
Forse il mio unico rimpianto è non averci messo più testa, più impegno, questa cosa me l’hanno sempre ribadita tutti perché in realtà segnavo tanto lo stesso e finivo per accontentarmi, mi sono anche tolto le mie soddisfazioni, tipo vincere due scudetti con l’Inter, ma il mio unico rimpianto è forse non averci messo qualcosa in più, non aver avuto la testa e la maturità giusta in certi frangenti, ma come ho detto, non guardo indietro, guardo avanti”.

Sarà una Prima Categoria con tanti nomi di spessore e, per la prima volta, senza l’’obbligo dei fuoriquota, pensi questo possa influire? Che campionato ti aspetti?
È un cambiamento rilevante perché gli allenatori così sono più liberi nelle loro scelte, credo che cambi soprattutto per le squadre che puntano in alto perché possono avere più esperienza in squadra, per le altre forse cambia un po’ meno, ovviamente anche questo, però, è un motivo che spinge diversi giocatori ad approdare qui. Mi aspetto un campionato molto combattuto, ci sono diversi giocatori che conosco e questo mi lascia pensare che il livello sia alto, ne cito uno su tutti, Lercara a Luino, lui è fuori categoria e sicuramente è un valore aggiunto per la sua squadra e per il campionato stesso”.

E dalla Nuova Abbiate cosa ti aspetti? Hai già giocato con qualcuno dei tuoi nuovi compagni?
Sì, con tutto il gruppo Gavirate, Federico Caon, Broggini, D’Amico, poi conosco anche Izzo, penso sia stata allestita una buona squadra, che può togliersi soddisfazioni e che può contare su uno staff molto preparato”.

Che tipo di giocatore sei?
Da attaccante sono uno a cui piace segnare e piace vincere, sono competitivo, questo non posso nasconderlo, sono un giocatore di personalità, ma penso che mai come questa volta io voglia mettere il bene della squadra prima del mio, cosa che ho un po’ tralasciato negli anni passati, ci metterò tutta la buona volontà, ora sono maturo al punto giusto per fare questa scelta”.

Spaziamo un po’: stai guardando il Mondiale di calcio femminile? Lo segui? Che idea ti sei fatto?
Lo sto guardando nella misura in cui lo fanno vedere, purtroppo non avendo le partite in tv mi documento solo sui social, in generale non posso dire di essere un tifoso accanito ma se posso il calcio femminile lo seguo volentieri, l’Italia è partita bene, ha 2/3 giocatrici che possono fare la differenza, la mia preferita è sicuramente Girelli, gli Usa, però, restano la nazionale favorita, ad ogni modo era ora che si desse un po’ di visibilità a queste ragazze che innanzitutto, parlo dell’Italia, hanno avuto il grande merito di essere ai Mondiali a differenza della squadra maschile”.

Loris Vago è un “nuovo talento” in un campionato già avvincente come la Prima Categoria: mettetevi comodi, è già pronto per farci divertire.

Mariella Lamonica

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