Cresce l’attesa a Varese: alle ore 15.00 il Città di Varese terrà una conferenza stampa per presentare il Progetto Stadio che porterà ad un restyling del “Franco Ossola” grazie all’intervento del gruppo Aurora Immobilare che, con la sezione Aurora Stadium, si è già fatta conoscere all’interno del panorama calcistico italiano portando avanti quattro progetti: lo stadio di Lucca, lo stadio di Frosinone, lo stadio di Caserta e la città dello sport di Ferentino.

Solidità ed esperienza che lasciano ben sperare una piazza, quella di Varese, che ha bisogno di certezze. E il Varese del nuovo corso Rosati-Girardi le sta dando, a cominciare dagli ingenti lavori di riqualificazione del Centro Sportivo delle Bustecche (che saranno ultimati a breve), per poi passare al nuovo stadio su iniziativa dell’ex presidente Stefano Amirante (oggi Responsabile dell’Area Legale/Infrastrutture/Federazioni). Proprio Amirante ha avviato i contatti con il CEO di Aurora Antonio Ciuffarella per regalare a Varese un impianto moderno e all’avanguardia degno delle ambizioni biancorosse.

Approfittando della “Legge Stadi” del 27 dicembre 2013 n. 147 (con le successive modifiche e conversioni in legge), Varese e Aurora hanno pianificato il nuovo progetto che sarà presentato in giornata; Aurora che, tra l’altro, proprio a Caserta ha iniziato i lavori (stimati in circa 51 milioni) beneficiando di tale legge e Varese dovrebbe pertanto diventare il secondo polo italiano. Come funziona la “Legge Stadi”? Essenzialmente consente ai privati, attraverso convenzioni, di edificare stadi di proprietà: l’iter burocratico è però estremamente lungo e complesso e, avvalendoci del prezioso lavoro di Passione Stadi, ne riportiamo di seguito i principali passaggi:

Studio di fattibilità

È il primo passaggio formale in cui inizia l’iter burocratico: il soggetto che intende costruire/riqualificare uno stadio presenta al Comune, tramite grafici, prospetti, planimetrie, studi sul monitoraggio ambientale ecc… Il piano economico-finanziario dell’opera sostenuto dall’accordo con una o più societa? sportive che utilizzeranno lo stadio in maniera prevalente sul territorio.

Conferenza dei servizi preliminare

Si apre la parte tecnica dell’intera procedura: si tratta di una fase istruttoria composta da una “tavola rotonda” degli uffici della Pubblica Amministrazione che dispongono di permessi, di nulla osta, delle concessioni e delle consulenze di cui i soggetto interessato deve disporre per poter costruire il progetto stadio.
Entro il termine di 90 giorni dalla presentazione dello studio di fattibilità, deve dare il suo parere alla proposta motivando l’eventuale mancato rispetto delle priorita? ed eventualmente indicando le condizioni necessarie per ottenere i successivi atti di assenso sul progetto.

Dichiarazione di pubblico interesse

È il passaggio politico più importante: dall’esito positivo dell’istruttoria tecnica sul progetto che avalla l’opera, a questo punto, la passa in Consiglio Comunale per il voto di pubblico interesse che l’approverà qualora ritenga che quell’opera si inserisca in maniera armonica all’interno del contesto cittadino e costituisca un valore aggiunto per la città.

Presentazione del progetto definitivo

Dopo il voto politico, il faldone tecnico del progetto riparte dalla società proponente che si incarica di adempiere a tutte le prescrizioni del verbale preliminare e presenta al Comune per iscritto un progetto in cui indica come lo stadio deve essere realizzato, in che tempi e con quale ordine dei lavori procedere corredato dal PEF (Piano Economico e Finanziario).

Conferenza dei servizi decisoria

Dopo la presentazione del progetto definitivo, si apre una seconda Conferenza di Servizi di “assoluto dettaglio” dal punto di vista tecnico che deve concludersi entro 120 giorni dalla presentazione del progetto o al massimo entro 180 giorni se ci saranno competenze ed interventi regionali in merito.
Il risultato sarà il verbale finale, dove approderanno tutte le considerazioni di tutti gli enti interessati che darà l’approvazione dal punto di vista tecnico dell’opera.

Dichiarazione di pubblica utilità

Ora che le decisioni tecniche sono tutte approvate, c’è un’ulteriore decisione finale che spetta sempre al Consiglio Comunale: una volta conferita la pubblica utilità esecutiva sul progetto, il verbale della conferenza dei servizi decisoria è già sufficiente per iniziare a costruire con tutte le autorizzazioni necessarie.

Bando di gara

Risolte le questioni tecniche e politiche, bisogna stabilire l’impresa vincitrice attraverso l’indizione della gara d’appalto: la formula è quella della procedura aperta ai sensi dell’art.60 D.lgs. 50/2016 per l’affidamento delle attività di progettazione esecutiva, di costruzione e di gestione, con diritto di prelazione da parte del soggetto promotore.
L’Amministrazione comunale si riserva di non procedere all’aggiudicazione se nessuna offerta risultasse conveniente o idonea in relazione all’oggetto della concessione.

La firma sulla convenzione

È l’ultimo atto prima di iniziare a costruire: sancisce il rapporto negoziale per disciplinare il rapporto su come procedere negli impegni da parte del privato e della pubblica amministrazione e scrivendo insieme quello che faranno scambiandosi reciproci adempimenti.

A CHE PUNTO SI TROVA L’ITER DELLO STADIO DI VARESE?

Il passaggio politico più importante è già stato compiuto: il Comune ha avviato una procedura di evidenza pubblica, sottolineando come la la riqualificazione del “Franco Ossola” costituisca un valore aggiunto per la città. Il progetto definitivo è già stato presentato da Aurora (oggi si conosceranno pubblicamente i dettagli) e nelle prossime settimane si discuterà dei dettagli tecnici della realizzazione. Una volta conferita la pubblica utilità esecutiva, il bando dovrebbe (salvo clamorosi scossoni) essere vinto dalla stessa Aurora che, dopo la firma sulla convenzione, potrà iniziare i lavori che regaleranno al Città di Varese e alla città di Varese il nuovo stadio.

Matteo Carraro

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