Che il settore giovanile della Jeraghese stia crescendo in maniera decisamente positiva è ormai risaputo. Tuttavia non sono solo i complimenti degli addetti ai lavori la ricompensa per l’ottimo lavoro svolto, ma soprattutto la crescita dei ragazzi che il settore giovanile lo compongo.
E allora quale soddisfazione migliore può esserci se non quella di vedere uno dei tuoi migliori ragazzi togliersi la maglia rossoblu per andare ad indossare quella rossonera del Milan?

Il predestinato risponde al nome di Cristian Marsich, classe 2015 di puro talento che dopo aver iniziato a muovere i primi passi nel 2019 sul campo di via Cristoforo Colombo viene notato nel giugno dello scorso anno dalla società rossonera nel torneo di Besnate (dove tra l’altro viene premiato come miglior giocatore). A settembre inizia così un percorso lungo un anno con il Milan che lo porta oggi ad essere ufficialmente un suo tesserato.

Un sogno ad occhi aperti per il piccolo Cristian, il quale con estremo orgoglio, prima di partire definitivamente per questa avventura non si dimentica di chi l’ha accompagnato fino a questo traguardo: “Dico un enorme grazie alla Jeraghese che mi ha permesso di fare questo percorso con il Milan, al mister che mi ha permesso di continuare a crescere e grazie soprattutto ai miei compagni di squadra: tiferò sempre per voi e verrò a vedervi“.

Estremamente soddisfatta ed orgogliosa infine anche la società: “Questa è la dimostrazione che quando c’è talento e una società che assiduamente osserva la crescita dei propri ragazzi non serve spostarsi dalla propria squadra – commenta il responsabile del settore giovanile SantonianniQuesto è un messaggio a tutto il territorio: non esiste solo una società che manda i propri bambini tra i professionisti. Il salto di qualità il bimbo talentuoso può farlo in qualsiasi società. Detto questo auguriamo a Cristian un percorso duraturo negli anni con la sua squadra del cuore, di continuare a giocare con lo spirito che fino ad ora lo ha contraddistinto e a tutti gli altri nostri tesserati di poter fare un percorso simile”.

Francesco Vasco

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