Trasferta peggiore, forse, non poteva esserci per la Pallacanestro Varese che domenica 29 ottobre alle ore 18:15 scenderà sul parquet del Taliercio per affrontare l’Umana Reyer Venezia.

Una partita complicatissima per una Varese che arriva in Veneto tra mille dubbi del post sconfitta contro Gottingen e con il rischio di allungare a quattro la striscia di sconfitte consecutive tra campionato e coppa.

Il rischio, diciamolo chiaramente, è alto: Venezia è una squadra costruita per stare nelle zone altissime di classifica e l’inizio di stagione non ha finora tradito le attese in campionato, con i lagunari che hanno raccolto 4 vittorie su 4 partite, battendo Tortona, Pesaro, Cremona e Treviso.

Successi che hanno evidenziato la grandissima solidità di una Venezia che fa della propria difesa il punto di forza della squadra: con Tortona, infatti, i punti subiti sono stati solo 60, con Pesaro 64, con Cremona 76 e con Treviso 77, per una media di 69.25 punti subiti a partita, davvero bassissima.

Merito e frutto del lavoro di un gruppo, quello allenato da coach Neven Spahija che vede in cabina di regia la coppia tutta tricolore Spissu-De Nicolao a cui si aggiungono i punti di Brown JR; sugli esterni la qualità e l’atletismo di Casarin, Tucker, Parks ed O’Connel; che trova grande fisicità in Janelidze, Simms e Wiltjer e che conclude con la sostanza sotto le plance di Amedeo Tessitori e Jeff Brooks.

Il pericolo numero uno in casa Venezia è Rayjon Tucker, guardia/ala classe 1997, nativo di Charlotte che sta viaggiando ad una media di 13.3 punti, tirando con il 62.5% da due ed il 54.5% da tre. Numeri a cui aggiunge anche 4.8 rimbalzi di media, a dimostrazione del grande atletismo che sa portare sul parquet. Nell’ultima sfida con Treviso, Tucker ha chiuso con 17 punti e 5 rimbalzi.

Varese arriva alla partita con ancora Ulaneo out e tanti, tantissimi dubbi da dissipare alla svelta. Chiaro che tanto del match del Taliercio si giocherà sulla capacità di Varese di rispondere efficacemente all’impatto fisico che Venezia darà al match e soprattutto, alla capacità della OJM di perforare la solidissima difesa veneta, senza, ovviamente, replicare quel devastante 6/38 da tre punti che l’ha condannata contro Gottingen a metà settimana.

Alessandro Burin

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