È passata più di una settimana dal raduno della Pallacanestro Varese del 21 agosto e le prime indicazioni sulla nuova squadra biancorossa iniziano a formarsi nel ritiro blindatissimo del Campus.

Ritiro blindatissimo che apre le porte a tifosi e giornalisti per una giornata speciale, oggi giovedì 31 agosto, con la società che ha deciso un allenamento a porte aperte per tutti i tifosi, preceduto da un incontro informale della stampa con coach Bialaszewski per fare il punto della situazione a pochi giorni dalla prima uscita stagionale, sabato 2 settembre alle ore 18:00 a Sondrio, nell’ambito della Valtellina Summer League contro la Germani Brescia.

“Le prime settimane di lavoro sono andate bene – esordisce Bialaszewski -, ci stiamo conoscendo, ci sono stati progressi importanti. Dobbiamo migliorarci ogni giorno, siamo ad un buonissimo punto di partenza”.

SULLA PREPARAZIONE FISICA DELLA SQUADRA
“Individualmente si sono presentati tutti in buonissime condizioni. E’ chiaro che l’obiettivo nostro è focalizzato sul 27 settembre, preliminare di Champions League e sul 4 ottobre, non per questo weekend. E’ chiaro però che per il nostro modo di giocare nulla è meglio che lavorare in allenamento per crescere”.

SUL LAVORO TECNICO SVOLTO FINORA
“Abbiamo iniziato a mettere le basi del nostro gioco offensivo e difensivo. Giorno dopo giorno cerchiamo di creare la nostra mentalità, sarà un modo nuovo di giocare per alcuni di loro e dobbiamo partire dalle basi. Per ora ci stiamo concentrando solo su noi stessi. Abbiamo visto dei video, ma riguardano solo gli allenamenti che abbiamo fatto”.

SU CAULEY-STEIN
“È arrivato bene, con una grande attitudine all’inserirsi in una situazione nuova per lui, in campo come fuori. La differenza di preparazione porta ad una situazione in cui, per mia decisione, non giocherà questo weekend per arrivare al livello degli altri e giocare il prossimo weekend”.

COSA SI ASPETTA DI VEDERE DURANTE LA VALTELLINA SUMMER LEAGUE
“Prima di tutto voglio vedere come stiamo andando nel progresso delle abitudini di gioco che stiamo instaurando nella squadra, se abbiamo assimilato qualcosa o meno. Voglio vedere come la squadra reagisce ad una situazione nuova rispetto alla routine degli allenamenti, mettendoci anche la reazione all’imprevedibilità tecnica dell’avversario”.

Alessandro Burin

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