Giornata di doppia presentazione in casa Pallacanestro Varese con i biancorossi che danno il benvenuto, ufficiale, a Vinnie Shahid e Gabe Brown. I due americani hanno già avuto modo di scendere in campo con la maglia biancorossa nel primo doppio impegno stagionale nella Valtellina Summer League contro Brescia e SAM MAssagno.
Shahid
“Sono veramente entusiasta di essere qui dopo le prime settimane di lavoro, sto conoscendo i compagni e la piazza. Sto scoprendo un nuovo modo di vivere e di giocare a pallacanestro, stiamo lavorando molto bene, sono molto felice di poter cominciare a “vedere” i primi obiettivi stagionali. Conosco Ross, abbiamo molti amici in comune, lui viene da Colorado io ho iniziato la mia carriera universitaria lì. Ci siamo parlati prima che venissi qui, mi ha spiegato alcune cose. Anche Keene lo conosco, so che è un grandissimo realizzatore, penso che la differenza prinicpale tra me e loro sia il fatto che io sono maggiormente focalizzato sul coinvolgimento dei compagni con passaggi e assist. La differenza maggiore rispetto al basket islandese è che gli avversari, qui in Italia, sono molto più fisici, mentre sull’adattamento in campo ho notato una maggiore velocità di esecuzione sia in fase offensiva che in difesa come rotazioni e mi devo adattare a questo per capire come gestire la manovra. Dopo il College non ho avuto la possibilità di entrare nel giro giusto, anche degli agenti così di avere l’opportunità di andare ad un alto livello di basket europeo. Quando decidi di fare il professionista, però, devi saper cogliere tutte le opportunità che ti capitano e così ho fatto, cercando sempre di alzare il mio livello di basket e l’arrivo qui a Varese è il coronamento di questo percorso. La mia ambizione più grande è quella di poter vincere il campionato, anche se può sembrare solo un sogno”.
Brown
“Le prime settimane qui a Varese sono state belle, sto conoscendo allenatore e compagni, non vedo l’ora di arrivare alle prime partite ufficiali. Le principali differenze tra USA e Italia nel gioco sono dal punto di vista fisico: qui sono più forti fisicamente ed il gioco è molto più duro. Con i compagni, soprattutto con quelli italiani, cerchiamo di scoprire tutte le peculiarità della pallacanestro italiana, anche se regole ed interpretazione del gioco da parte degl arbitri sono diverse. Ho deciso di venire a giocare in Italia perchè qui penso ci siano le migliori possibilità di crescere tecnicamente e capire il gioco. Penso sia una tappa importante verso il mio sogno che è giocare in NBA. Sono un giocatore competitivo, nei miei anni a Michigan avevo la fame di essere un leader statistico e nello spogliatoio, mi aspetto di poterlo fare anche qui. Sono un ragazzo che ama il basket, appassionato che vive per ciò che fa ogni giorno. La mia attitudine in campo mi porta a cercare di essere un punto di riferimento in campo per i compagni anche se il contesto cambia. Posso giocare sia da guardia, che da ala piccola che da ala grande ed in difesa posso marcare dal play all’ala grande avversaria. Sono molto versatile”.
Alessandro Burin