Eppur si muove. Verrebbe da dire anche quasi in maniera obbligata la Pallacanestro Varese che, dopo l’ennesima pesante sconfitta della stagione, quella subita ieri sera, mercoledì 6 dicembre contro il Chemnitz, sarebbe pronta ad intervenire per dare una svolta alla propria stagione.
Non prima di Brindisi, però, prima di quella partita che, molto probabilmente, deciderà le sorti innanzitutto di coach Bialaszewski: come raccontatovi ad inizio settimana, infatti, il coach della Pallacanestro Varese si sta giocando moltissimo se non tutto del proprio futuro sulla panchina biancorossa in questi sette giorni. Il primo match point è stato perso, con Varese che anche in Germania, al di là del risultato contro la capolista del campionato tedesco, nonchè squadra che prima della sfida con l’Itelyum veniva da una striscia aperta di 16 vittorie consecutive, ha mostrato lo stesso atteggiamento ed approccio alla gara davvero rivedibile, per non dire inaccettabile, che era stato mostrato già contro Brescia prima e Cremona poi.
Una squadra piatta che ha avuto un solo moto d’orgoglio nel terzo quarto, quando i tedeschi hanno visibilmente alzato il piede dall’accelleratore, ma che appena rimesso hanno facilmente ristabilito le distanze oltre i 20 punti di scarto. Troppo poco, davvero, per Varese avere una reazione di 10′ di fronte ad una situazione oggettivamente sempre più complicata e che richiede una scossa immediata.
Fino a Brindisi, però, a meno di clamorose decisioni dell’ultim’ora che non paiono essere nell’aria, si va avanti così. E se andrà male? La soluzione più accreditata è quella già illustratavi, ovvero la promozione a head coach di Marco Legovich in tandem con Herman Mandole, perchè già nell’ambiente, perchè già integrati nel sistema analytics, perchè, soprattutto, fattibile senza costi ulteriori.
Ecco, appunto, la questione costi, sempre importante in casa Pallacanestro Varese. La società sembra essersi messa ormai il cuore in pace sul fatto che un extra intervento per salvare la stagione vada fatto: il primo passo è stato Young, nella speranza che sia ben altro giocatore rispetto a quello visto nelle prime due uscite, il secondo sarà molto probabilmente Skylar Spencer, ed anche qui non sarebbe un caso che il centrone statunitense, lo scorso anno sarebbe stato allenato guarda un po’ proprio da coach Legovich a Trieste, dove ha prodotto 8.2 punti e 7.9 rimbalzi di media.
Indiscrezioni parlano di un accordo addirittura già raggiunto e che dovrebbe concretizzarsi la prossima settimana, anche perchè il passo primario da compiere sarebbe la separazione da Willie Cauley-Stein che, dopo l’ennesima prova negativa, appare sempre più lontano da Varese. La soluzione per separarsi dal centro di Spearville? Potrebbe essere la risoluzione contrattuale, con la convinzione da entrambe le parti, società e giocatore, di essere arrivati già alla fine di un’amore mai sbocciato.
Alessandro Burin