In questo momento della stagione si cerca di guardare al positivo in casa Pallacanestro Varese e sicuramente i biancorossi, per fare questo, devono volgere lo sguardo al di là della propria metà campo dove i problmei, invece, sono ancora abbondanti. Se infatti i 101 punti subiti contro una Vanoli Cremona ancora orfana del proprio play titolare e per metà partita senza McCullogh, che di grattacapi alla difesa varesina ne stava dando parecchi, i 105 punti realizzati nel Trofeo Lombardia devono essere un bel punto di partenza per continuare a crescere.

La OJM infatti, nei 40′ di Desio, o meglio nei 30′, perchè escludiamo un primo quarto assolutamente da dimenticare, perso 36-22, ha mostrato per la prima volta dall’inizio della preparazione quelle trame che dovranno essere il filo conduttore della stagione bosina.

Ritmo

Intanto, il ritmo: elevato, fatto di transizioni veloci, di gioco in pickìn’roll ma anche di tanta rotazione di palla, di scelte ragionate, della ricerca dell’uomo meglio piazzato per andare al tiro, spesso da tre punti. Questo ma anche il gioco nel pitturato, con l’atletismo, i centimentri e la verve di Cauley-Stein, che spesso e volentieri in attacco ha fatto il vuoto intorno a lui, volando al ferro.

Hanlan regista

La squadra nelle mani del suo capitano, Olivier Hanlan che, com’era lecito aspettarsi, alzandosi la posta, seppur in una gara dal valore solo simbolico ma comunque importante perchè metteva pur sempre in palio un trofeo, ha alzato e non di poco il livello della prestazione, risultando decisivo. Per lui 17 punti ma soprattutto la regia di tutta la squadra nelle proprie mani, con il numero 21 che ha giocato molto più da playmaker che da guardia, con al suo fianco Shahid che ha giovato positivamente di questa situazione.

Shahid guardia “scassinatrice”

Vinnie guardia “scassinatrice”, appunto. Con la licenza di colpire da tre, da due, in penetrazione, insomma, come più gli pare e piace. Sollevato dai compiti d’impostazione, che lo hanno portato a perdere diversi palloni in maniera velenosa, il numero 0 biancorosso affiancato da Hanlan in regia si è mostrato ficcante, pungente ed anche molto bravo nella ricerca dei compagni, ottima l’intesa con Cauley-Stein nel gioco in pick’n’roll.

McDermott MVP

Non lo diciamo noi, lo hanno nominato gli organizzatori del torneo. 22 punti ed una prestazione a tutto tondo del ragazzo dell’Indiana, che come dichiarato in conferenza stampa di presentazione, ha tirato da tre punti con ottime percentuali ma soprattutto ha saputo calarsi appieno nel contesto di gioco, dando ancora una volta una grossa mano a Varese nella lotta a rimbalzo e nella copertura del pitturato, dove i biancorossi hanno più sofferto. Una sicurezza e capacità di trovarsi già così a suo agio nel basket nostrano che lasciano impressionati e soprattutto che fanno sperare in bene in vista delle prime uscite ufficiali.

Alessandro Burin

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