Bastava poco. Questa è la prima impressione, a caldo, che rimane della sconfitta della Pallacanestro Varese contro Cholet per 96-88 nel secondo turno preliminare di Basketball Champions League che condanna i biancorossi all’eliminazione e quindi alla retrocessione in FIBA Europe Cup.

Bastava poco, dicevamo, è il pensiero preminente che aleggia non solo tra i tifosi ma anche in squadra, come sottolineano le parole nel post gara del Team Manager biancorosso Max Ferraiuolo, per provare un colpaccio che 30 secondi dalla fine del terzo quarto vedeva Varese avanti di 9 sul 69-78, dopo un periodo praticamente perfetto, frutto di 34 punti in attacco. E poi?

Poi però ci sono gli avversari con esperienza, Cholet lo scorso anno ha fatto la finale di FIBA Europe Cup, con più profondità, più fisicità ed anche maggior qualità in alcuni suoi interpreti, capaci di ribaltare le sorti della gara in un amen con un devastante 3-6-9, a cavallo tra i due periodi che ristabilisce la parità e che virtualmente taglia le gambe ad una Itelyum che ha iniziato ad accusare le fatiche della seconda partita in due giorni.

Nonostante tutto però bastava poco, nonostante il fatto che Varese abbia giocato i primi due quarti con Hanlan fuori per due falli nei primi 3 minuti di gioco, nonostante Cauley-Stein abbia toccato pochissimi palloni causa la grande difesa dei francesi che ne hanno arginato il gioco pick’n’roll che con l’FMP Soccerbet aveva fatto la differenza, nonostante ad oggi Shahid e Brown appaiano corpi esterni ad un basket, quello europeo, decisamente diverso dal basket giocato in Islanda, seppur sempre nel continente, o al College/g-League.

Eppure bastava poco, ed allora questo è il dato migliore che Varese deve portarsi via da questa due giorni di coppa, che ha dimostrato limiti ma anche tanti pregi di un gruppo in crescita, che ha scoperto di aver trovato (speriamo) un fenomeno che ha il nome di Sean McDermott, che a sprazzi ha potuto assaporare la concretezza e tutta la qualità del duo Hanlan-Cauley-Stein, che si è scoperta capace di vincere le partite con la difesa e che ha saputo temprarsi in una sfida di alto livello del palcoscenico europeo, che la Pallacanestro Varese saluta solo per poco, per buttarsi a capofitto sul campionato, in attesa dell’inizio della FIBA Europe Cup, dove forse basterà quel poco per andare lontano ed arrivare al momento della verità con la consapevolezza e la capacità di attaccarci quel pezzettino in più che con Cholet è mancato.

Alessandro Burin

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