Se chi mal comincia è a metà dell’opera, come procederà il prosieguo del cammino? Questa è la domanda cui il Città di Varese dovrà rispondere domenica 5 marzo facendo visita all’Arconatese, terza forza del campionato, in occasione della 26^ giornata del Girone B di Serie D.

Classifica alla mano (impietosa) il Varese sarebbe retrocesso; è bene ripeterlo perché la triste realtà aiuta a stare focalizzati sull’obiettivo: in nove partite, alias 27 punti a disposizione, servirà ridurre il gap di -8 dal Villa Valle (ad oggi il punto di riferimento al tredicesimo posto) per sperare quantomeno di giocarsi la permanenza in categoria ai playout. Volendo essere più ottimisti, invece, -8 è anche la distanza che separa il Varese dalla dodicesima posizione del Seregno (appaiato ai giallorossi), la terra promessa della salvezza senza passare dagli spareggi. Certo, visto l’andamento stagionale meglio non guardare troppo in alto (anche perché con il confronto diretto a favore dei brianzoli i punti da recuperare sarebbero in realtà 9), ma guardare ad un obiettivo ambizioso ora più che mai potrebbe essere uno stimolo importante per la squadra.

Squadra che, nel frattempo, continua a lavorare in quel delle Bustecche per prepararsi nel migliore dei modi al difficilissimo appuntamento di domenica. Vista la certa assenza (causa squalifica) dell’ex oro-blu Pastore, mister Porro è alla ricerca di soluzioni alternative e il tecnico ha sfruttato la sessione odierna per spingere i giocatori a metterlo in difficoltà nelle scelte: dopo il consueto lavoro atletico, la partitella finale a tutto campo ha infatti visto continue staffette tra le due formazioni.

Cambiando continuamente interpreti e schieramenti è difficile farsi un’idea precisa, ma qualche indicazione c’è. Contrariamente a quanto ci si poteva aspettare, non dovrebbe essere Candido ad agire in supporto di Ferrario (spronato a cercare continuamente la conclusione) bensì Rossini con lo stesso Candido arretrato in mediana al fianco dell’inamovibile Gazo; posto che sugli esterni saranno titolari Foschiani e Truosolo, l’altro posto a centrocampo è in aperto ballottaggio (in lizza Mecca, Bigini, Malinverno e Settimo), ma la scelta finale sarà inevitabilmente condizionata anche dal discorso anagrafico visto che in difesa Boni si candida ad un posto da titolare (a scapito di Parpinel o di Rossi? O di entrambi con l’alternativa, under, di Battistella?)

Lo stesso Boni, insieme a capitan Monticone e Gazo, si è trattenuto a lungo a fine allenamento con mister Porro per parlare di ciò che è necessario per uscire da una situazione critica. Di sicuro serve la vittoria, anche sporca, per ridare fiducia alla squadra, ma è chiaro che gli stessi giocatori debbano mettere qualcosa di più in campo: l’intensità, se non altro, si è vista proprio nella partitella conclusiva con qualche intervento al limite della regolarità (per usare un eufemismo) e qualche acceso, ma sano, confronto verbale su posizioni sbagliate o marcature non chiamate.

Dopo il proficuo colloquio interno di martedì pre-allenamento, il lavoro tattico di ieri e la presa di ritmo odierna, il Varese si ritroverà domani per condensare ogni aspetto in vista della rifinitura di sabato e, soprattutto, della partita di domenica. La fiducia continua a dover essere il motore dei biancorossi, affiancata però da quel famoso “altrocitato da mister Porro nel post partita dopo la sconfitta interna contro il Desenzano. Il campionato del Varese non è finito qui: nove finali per scrivere un epilogo diverso da quello che sembra scritto dal destino.

Matteo Carraro

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