Anche quest’anno siamo arrivati agli sgoccioli della stagione e come di consueto in questo periodo l’appuntamento con il Pallone d’Oro VareseSport tiene banco tra tifosi, simpatizzanti, addetti ai lavori e calciatori stessi. Insieme ai nostri lettori, abbiamo seguito, domenica dopo domenica, turni infrasettimanali compresi, gli sviluppi di un campionato che ci sta ancora tenendo con il fiato sospeso. Se sui campi saranno concentrazione, intensità e concretezza a decretare il verdetto finale, parallelamente, sul nostro portale, saranno i clic a farla da padrone e a decidere chi tra i 5 finalisti riceverà l’ambito primo premio al Multisala Impero di Varese nella serata di lunedì 15 maggio. Le votazioni sono già aperte da due giorni, quindi cosa aspettate? Si può esprimere la propria preferenza ogni sei ore! Ieri, procedendo in rigoroso ordine alfabetico, vi abbiamo presentato i primi due candidati, ovvero Alessandro Doria, attaccante del Magenta, e Jacopo Lanzi, centrocampista della Vogherese. Oggi, sempre con lo stesso criterio, vi parleremo dei tre rimanenti: Matteo Principe, attaccante del Pavia, Petar Rankovic, trequartista del Club Milano, e Dennis Scapinello, attaccante della Solbiatese.

Matteo Principe – Pavia

Settore giovanile del Milan e della Lazio, poi Pro Vercelli e Alessandria, con due presenze in Prima Squadra nel campionato di Serie C; dopodiché tante esperienze in giro per l’Italia, sui campi di Eccellenza e Serie D, fino all’esperienza della scorsa stagione nella Promozione campana con la maglia del Givova Capri Anacapri, che ha conquistato l’Eccellenza per la prima volta nella sua storia anche grazie alle trentun reti del suo trascinatore. L’identikit fin qui tracciato risponde al nome di Matteo Principe, che quest’anno ha già messo a segno ventun gol in un club storico come il Pavia, pronto a lottare per un posto in D nei playoff in programma tra un paio di settimane. Alla sua prima nomination per il nostro Pallone d’Oro, l’attaccante classe 1997 si definisce come una persona che pensa fuori dagli schemi e prende in considerazione anche le sfide più difficili per provare a lasciare un segno ovunque vada.

A chi daresti il Pallone d’Oro quest’anno?
“A Doria, perché conosco bene la sua storia e so che anche lui è un ragazzo molto ambizioso, che stimo molto sia come calciatore che come amico”.

Qual è stata la tua miglior partita?
“Penso che la mia miglior partita, sia a livello tecnico che fisico, sia quella giocata contro l’Accademia Pavese in casa loro, alla diciannovesima giornata. Era stata una nostra vittoria per 1-0 e avevo fatto l’assist per il gol di Stroppa”.

Chi è il tuo idolo in assoluto?
“Non faccio nomi come Cristiano Ronaldo e simili perché secondo me campioni di quel livello possono essere degli idoli solo finché si è bambini; poi crescendo si capisce che le proprie caratteristiche sono altre. Quindi dico Lapadula, che è il giocatore in cui posso rispecchiarmi in questo momento”.

In caso di vittoria a chi dedicheresti il Pallone d’Oro?
“Ci sono un po’ di persone a cui eventualmente dedicherei questo premio. La mia ragazza, che in questi due anni insieme mi ha sostenuto sempre, dandomi la mano nei momenti complicati per aiutarmi a rialzarmi ed essere più forte di prima; così come mia mamma e mio papà, che hanno sempre creduto in me e mi hanno sempre accompagnato nelle difficoltà, sia della vita che della mia carriera calcistica, stando sempre al mio fianco quando ho avuto bisogno e facendomi sentire tutto il loro amore e affetto”.

Petar Rankovic – Club Milano

Settore giovanile del Renate, con un assaggio di calcio professionistico in Prima Squadra nel campionato di Serie C, poi una parentesi a Monza prima dell’esperienza in D con la maglia dell’Inveruno. Questi i trascorsi del giovane Petar Rankovic, che ora sta per concludere la sua terza annata nella giovane truppa di mister Scavo. Con quindici reti all’attivo, di cui tredici in campionato e due in Coppa Italia, l’attaccante classe 2000 ha tutta l’intenzione di togliersi grosse soddisfazioni con i suoi compagni. A quattro lunghezze dal secondo posto e con tre punti di vantaggio sulla quinta, il Club Milano ha difeso a spada tratta quel posto in zona playoff conquistato sin da inizio stagione. Trascinati dal fattore entusiasmo, i biancorossi si preparano a sferrare le ultime due offensive in vista dell’ambita post-season, a cui cercheranno di accedere con un biglietto per una corsa il più lunga possibile. A ruggire nel reparto offensivo ci sarà, ovviamente, il loro bomber di origini serbe, che con la sua qualità, umiltà e concretezza costituisce il vero e proprio fulcro della trequarti.

A chi daresti il Pallone d’Oro quest’anno?
“Lo darei o a Doria o a Principe per il semplice fatto che hanno avuto continuità durante tutta la stagione, giocando tutte le partite, quindi penso che per questo motivo, oltre ovviamente che per i gol segnati, se lo meritano più degli altri, me compreso”.

Qual è stata la tua miglior partita?
“Più che una partita ricordo positivamente un periodo, che è il mese di ottobre, prima che mi infortunassi. Dovendo sceglierne una, però, forse la migliore è stata il 2-0 con la Pontelambrese, in cui avevo segnato una doppietta”.

Chi è il tuo idolo in assoluto?
“Ronaldinho, che da piccolo mi appassionava sia come personaggio che ovviamente come calciatore, uno di quelli che oggi forse non si trovano più: tecnico e che non giocava tanto per il gol ma per divertirsi. Oltre a lui, ovviamente Messi è il più forte e piace a tutti, ma nel mio ruolo direi De Bruyne e Iniesta”.

In caso di vittoria a chi dedicheresti il Pallone d’Oro?
“Lo dedicherei alla Società, ai compagni, alla mia famiglia e a tutte le persone che mi stanno a cuore”.

Denis Scapinello – Solbiatese

Tecnica, senso tattico e un mancino micidiale: scegliamo queste tre caratteristiche per provare a riassumere le doti fuori categoria di Dennis Scapinello, ex Varese che con la maglia biancorossa era arrivato a giocare anche in Serie B. Al terzo anno in nerazzurro, dopo la grande vittoria del campionato di Promozione 2021/2022, culminata nella successiva nomination alla scorsa edizione del nostro Pallone d’Oro, l’attaccante classe 1995 sta vivendo un’altra stagione da sogno, personalmente condita da dieci gol in campionato, due in Coppa Italia, e un’ampia mole di assist serviti con la massima disinvoltura ai compagni. Solo centottanta minuti separano la sua Solbiatese dal raggiungimento di un traguardo che, in un girone così competitivo e agguerrito, la dice lunga sulla forza e compattezza di questa squadra. Attualmente in terza posizione a -4 dal secondo posto, il numero 10 & Co. sono determinati a ottenere il massimo dei punti a disposizione per prenotare un posto privilegiato nella post-season.

A chi daresti il Pallone d’Oro quest’anno?
“Tra i candidati probabilmente lo darei a Doria, che oggettivamente ha fatto un’ottima stagione, sia in termini di qualità che per i ventun gol segnati. Non avevo mai avuto l’occasione di conoscerlo bene sul campo e devo dire che mi ha impressionato molto ed è un giocatore che mi piace”.

Qual è stata la tua miglior partita?
“Per l’importanza della gara e per la mia prestazione, dico la partita di andata con l’Oltrepò, in casa nostra a dicembre. Ho fatto una doppietta e il primo gol su punizione secondo me è stato anche il più bello che ho segnato quest’anno”.

Chi è il tuo idolo in assoluto?
“Fare nomi di giocatori come Messi sarebbe scontato… Ce ne sono tanti che mi piacciono, tra tutti Dybala e Di Maria, che sono mancini come me e in cui mi rispecchio per caratteristiche, ovviamente con le dovute proporzioni (ride, ndr). Come idoli, però, dico Guti e Riquelme, che con le loro giocate mi facevano veramente impazzire”.

In caso di vittoria a chi dedicheresti il Pallone d’Oro?
“In primis alla squadra, in segno di riconoscenza, perché ovviamente non si gioca mai da soli ed è merito dei compagni se sono riuscito a fare bene. Poi lo dedicherei anche alla mia famiglia e alla società”.

Silvia Alabardi

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