Shahid, Moretti, Woldetensae, Librizzi, Brown (?) ed un mister X ancora da scoprire. Configurando così, ad oggi, il reparto esterni della Pallacanestro Varese 2023/2024 è impossibile non nontare alcune caratteristiche già subito abbastanza chiare e molto definite.

Innanzitutto, la più lampante, è quella versatilità che, dall’arrivo di Luis Scola al timone dei biancorossi, ha sempre caratterizzato la scelta dei giocatori che sarebbero stati chiamati, in campo, a svilluppare quel gioco fatto di attacchi veloci e tantissimi possessi di Houstoniana memoria che il nuovo corso ha portato nella squadra biancorossa.

Una versatilità, dicevamo, importante, basta vedere come, anche solo fermandosi ai reparti play e guardie, i 4 giocatori già a contratto e quindi certi di scendere in campo il prossimo anno con la maglia della OJM, possano alternarsi, interscambiarsi e soprattutto coesistere senza alcun tipo di problema.

Shahid e Moretti, per soffermarci sui due nuovi acquisti della Pallacanestro Varese finora, avranno il compito di far dimenticare le giocate di Colbey Ross. Una coppia inedita che ha la possibilità di giocare in coabitazione in maniera perfetta, visto che tutti e due hanno una buona proprietà di palleggio e gestione della palla e soprattutto una grande pericolosità al tiro, in particolare da tre punti.

Qui entra il secondo tema, ovvero la possibilità di ruotare in cabina di regia anche con Matteo Librizzi. L’esperimento di Libro play è già stato vagliato con successo da Matt Brase nel finale della scorsa stagione quando, nelle gare con Brindisi e Scafati, decisive per la salvezza biancorossa, il coach di Tucson ha affidato al giovane varesino le chiavi della squadra. Così facendo, anche quest’anno, la possibilità di avere Librizzi play permetterebbe a Shahid e Moretti addirittura di giocare in contemporanea, da 2 e da 3, in un assetto esterno estremizzato per potenza di fuoco ma anche per sofferenza a livello di fisicità.

Ed allora ecco che qui si inseriscono Woldetensae, che continuerà ad avere un ruolo da titolare nella prossima Pallacanestro Varese e Markel Brown, in attesa che quel 2+1 da oltre 200.000 dollari l’anno, propostogli dalla società biancorossa, venga firmato. Il numero 8 è il meno versatile dei 5, con l’esperimento in regia degli inizi della scorsa stagione andato male ma con la possibilità, però, di farlo lavorare sia in posizione di guardia che di ala piccola, all’occorrenza, supportato dalla grande pericolosità nel tiro da fuori e da una fisicità che gli può permettere di difendere sui 3 avversari. Discorso diverso, invece, per Brown, in grado di ricoprire tutti e tre i ruoli senza grossi problemi: è chiaro che l’impostazione di base dovrebbe essere quella di lasciare Markel concentrato su compiti difensivi e offensivi come lo scorso anno, senza il peso dell’impostazione in cabina di regia che però, gli potrebbe essere affidata nei momenti cruciali dei match, come fatto durante la scorsa stagione.

Librizzi, Woldetensae ed eventualmente Brown, che, inoltre, darebbero quella sostanza difensiva, inoltre, che Moretti e Shahid difficilmente riuscirannoa d offrire.

Il tutto, in attesa di capire chi sarà il sesto esterno a completare il pacchetto: difficile, visti gli sforzi economici per Brown, che possa essere un altro cannoniere straniero, molto più probabile un giocatore italiano di buon livello che vada magari anche a completare quel pacchetto azzurro di U26 utili a raggiungere il premio FIP di fine stagione.

Una struttura poco fisica ma tanto rapida, imprevedibile, versatile e interscambiabile sugli esterni che verrà, probabilmente, compensata da una fisicità nettamente maggiore sotto le plance nei ruoli di ala grande e centro, per 3 giocatori che però arriveranno tutti, probabilmente, dalla Summer League di Las Vegas, per la quale gli uomini mercato biancorossi sono in partenza.

Alessandro Burin

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