Che effetto fa tornare là dove hai vissuto 7 anni intensi, bellissimi, veri, ricchi di vittorie, qualche sconfitta, e mille emozioni? Per info chiedere a Riccardo Da Pos, il difensore 33enne che questa estate alla chiamata del Morazzone aveva solo una risposta in mente: sì, assolutamente sì.
Perchése unisci i puntini e il quadro che viene fuori è quello, non hai bisogno nemmeno di alternative, è un disegno perfetto”.
I puntini altro non sono che la distanza da casa, la comodità dal lavoro, una società di un altro livello che non ti fa mancare nulla, una formazione forte e frutto di tanti nuovi stimoli, la voglia e la determinazione di fare un campionato di vertice, ma anche la certezza che i posti che ti fanno stare bene meritano sempre una seconda possibilità. “Perché a 33 anni devi trarre un bilancio preciso, mettere tutto in tabella e poi calcolare l’utile, non sono quanto giocherò ancora ma non penso di avere davanti a me così tanti anni di carriera, in fondo gioco da quando ho 5 anni, al futuro ci penso, quello che è certo è che adesso ho fatto questa scelta e voglia godermela fino in fondo”.

Davanti a te Morazzone, alle tue spalle Arsago: cosa ti lasci alle spalle?
“Un po’ di amaro in bocca di sicuro, sulla carta eravamo una corazzata e non siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo minimo dei playoff, la partenza è stata disastrosa e ci ha condizionato, inutile negarlo, abbiamo tentato una bella rincorsa ma non è bastato, al di là di questo, però, sono felice di quest’esperienza perché anche se è durato un solo anno ho fatto parte di una grande società, con grandi persone che non mi hanno fatto mancare nulla, un grazie lo devo a mister Contaldo, a Luca Martellacci, a Fabrizio Alessi e Aldo Curia, ma anche a tutti i compagni perché sono diventati amici ed in così poco tempo non è per nulla facile, ripeto spiace non aver raggiunto un risultato migliore”. 

A proposito di amici: ad Arsago lascia Iani Pantelis, un altro tuo amico, Davide Di Bari, è andato a Tradate, a Morazzone invece ritrovi Italiano, cosa mi dici di questo quartetto?
“Ci siamo conosciuti a Cantello e davvero si è creato un legame forte, bellissimo, è stato bello giocare con loro e chissà che un giorno non potremo giocare tutti e 4 di nuovo insieme, Iani (Pantelis) e Diba (Di Bari) sono due grandi giocatori ma devo dire che sono anche emozionato di tornare a giocare con Mike (Italiano). Quanto ha insistito perché venissi qui? In realtà il giusto, ma anche perché ci ho messo poco a scegliere Morazzone, comunque se lo chiamano hammer (martello ndr) ci sarà un perché (ride ndr), quest’anno dovrà “martellare” in campo”. 

Che campionato ti aspetti? 
“Difficilissimo, ma davvero difficile. Luino ha fatto uno squadrone, la Nuova Abbiate non ne parliamo, Olimpia non sarà da meno, Cassano mi aveva impressionato già lo scorso anno, Tradate ha una buonissima squadra, si mi aspetto un campionato difficilissimo e l’unica cosa da fare, permettimi l’espressione, è che “non ci sono cazzi, bisogna lavorare forte ma forte per davvero”.

Sarà una Prima Categoria imprevedibile un po’ come quella dello scorso anno?
“Lo scorso anno sono davvero successe cose che non mi aspettavo, tipo la retrocessione della Valceresio, il Victoria che gioca i playout, ma anche la vittoria del Mozzate, che invece ha fatto un campionato straordinario, giocando bene e meritando la vittoria, credo che onestamente sarà un campionato sulla stessa falsariga, ecco perché dico che bisogna lavorare forte, passa tutto da lì, dal lavoro e dalla mentalità”.

E il Morazzone dove può arrivare? Non ci si può certo nascondere dietro ad un dito…
“Siamo una squadra forte con tanti nomi importanti, al di là di Italiano di cui ho già detto, giocherò con Bosetti con cui ho condiviso tutto il settore giovanile e che conosco molto bene, c’è Ghizzi che era già fortissimo qualche anno fa figuriamoci adesso dopo tutta l’esperienza accumulata, Vezzoli è “Un’ira di Dio”, Libralon l’ho sempre conosciuto da avversario ed è un signor giocatore, Di Iorio è stato mio avversario oltre che l’anno scorso anche in quel famoso playout con tra Cantello e Faloppiese ed è un altro giocatore forte, lo scorso anno sono venuto a vedere i playout e mi ha impressionato Giordano, poi ci sono tanti giovani che conosco meno ma che sono certo ci daranno una grande mano, è chiaro che bisogna rendere tutti al massimo per aumentare le possibilità di stare in alto, perché se è vero che possiamo e vogliamo stare al vertice dovremo guadagnarcelo sul campo, alla fine vince sempre chi se lo merita di più”.

Conosci mister Cau? Cosa pensi di lui?
“Me lo ricordo da giocatore ed era fortissimo, da mister l’ho visto solo da avversario e penso che sia molto preparato, di temperamento, di carisma, è carico e molto centrato, mi ha dato l’impressione di avere le idee chiare”.  

Cambierà il livello del campionato secondo te con l’azzeramento dei fuoriquota? 
“In effetti non ci avevo pensato ed ora che me lo chiedi penso proprio di sì, il livello si alzerà perché le scelte saranno meno obbligate, un mister avrà più libertà nel gestire la propria formazione ed in campo andrà chi effettivamente lo merita, a maggior ragione sarà una Prima Categoria ancora più bella e più tosta”.

Cosa ti auguri per il prossimo anno?
“A 33 anni mi auguro di star bene in primis e di poter tornare al mio livello, e poi ovviamente mi auguro il meglio per la squadra e per la società, dobbiamo meritarci di stare il più in alto possibile”.

Mariella Lamonica

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