Le cose a volte non vanno come vorresti ed i cambiamenti, volenti o nolenti, spuntano da dietro l’angolo fino a diventare necessari. Lo sa bene il San Michele che dopo l’avvio che non ti aspetti, un avvio difficile fatto di 5 sconfitte consecutive ha salutato mister Genovesi e dato vita ad un nuovo corso, il corso Barassi.

Un’accoppiata a dire il vero, Dario (nella foto principale) e Gabriele (in foto a destra), pronta a guidare la squadra verso quella che deve essere a tutti i costi una salvezza tranquilla, giocoforza di obiettivi ridimensionati proprio in virtù di quest’avvio.
A raccontarci il doppio sì è lo stesso Dario Barassi, assente dai campi di gioco da diversi anni e pronto a ributtarsi nella mischia con un unico grande scopo, divertirsi. “È quella la mia parola d’ordine, divertimento, ho rinunciato al calcio per diverso tempo proprio perché non mi divertivo più e torna nella bolgia del calcio dilettanti per lo stesso identico motivo, l’ho detto fin da subito sia al presidente sia al direttore sportivo, se non mi diverto sto a casa, e queste deve essere ben chiaro“.

Guardando indietro la tua carriera con le prime squadra passa da Morazzone, con cui hai fatto anche un playoff, e due anni alla Rasa, poi appunto uno stop lungo di anni: cosa ti ha spinto a dire sì proprio al San Michele?
Conosco 2/3 ragazzi che giocano qui, li avevo avuti alla Rasa, e poi conosco il presidente, avevo voglia di rimettermi in gioco dopo tanto tempo ma cercavo anche un ambiente sano in cui farlo, mi sembra di aver trovato il posto giusto da questo punto di vista ma soprattutto ci tengo a precisare che è un avventura che ho intrapreso insieme a mio fratello Gabriele, la viviamo insieme e proveranno a portarla in fondo insieme, in questi anni ho ricevuto diverse chiamate ma non c’era stato quel guizzo che mi aveva spinto a dire di sì, poi anche il periodo covid ha inciso sulla mia assenza dai campi, ma alla fine eccomi qui, otto anni dopo, di nuovo in pista, in una piazza che ha tutto per fare bene“.

Arrivi in una situazione difficile, prima della gara con il Lonate, dove la classifica dice 0 punti, che squadra hai trovato?
Sono quelle classiche situazioni in cui non ti spieghi come una rosa simile possa avere una classifica così, per quello che posso dire io fino ad oggi è che il valore di questa squadra non è rispecchiato nei pochi punti racimolati in campionato, anche perchè ho trovato una squadra viva sotto tutti i punti di vista, una squadra tra l’altro costruita per fare bene e per provare, perchè no, anche un possibile assalto ai playoff, poi capita di dover settare nuovi obiettivi in corso d’opera, ora in mente c’è solo la salvezza, una salvezza il più tranquilla possibile, sono convinto che qui ci sia tutto per raggiungerla“.

Fino ad oggi hai vissuto il match con il Lonate (0-0) ed il match casalingo con l’Arsaghese (1-0), ce li racconti?
Con il Lonate abbiamo giocato troppo contratti, abbiamo sbagliato un rigore, preso 2 pali e questo mentalmente ha contribuito a rendere tutto più difficile, alla fine siamo riusciti a strappare solo un punto, con l’Arsaghese, invece, è stata una gara diversa, il primo tempo più equilibrato, con occasioni da ambo le parti e, anzi, con una sofferenza da parte nostra per un buon 20 minuti, nella ripresa siamo entrati in campo più liberi, abbiamo costruito di più e siamo stati premiati nei minuti di recupero con un gol che oltre i tre punti è stata proprio una liberazione, non so se sarà la svolta del nostro campionato ma di sicuro è stata una liberazione“.

Trovi una Prima Categoria molto diversa rispetto a quella di qualche anno fa, la conosci un po’?
A dire il vero non molto, conosco Morazzone che è sicuramente una corazzata, poi mi hanno parlato bene di Luino, Olimpia, Cassano, ma sono squadre che conosco davvero poco, credo che il più grande cambiamento sia quello dei giovani, il fatto di non aver più il discorso fuoriquota da tenere in considerazione, nonostante questo San Michele è una piazza molto giovane, fresca, domenica avevo in campo sette ragazzi nati dal 2000 in avanti, significa che il club ci tiene a far crescere i ragazzi e questo è solo un altro elemento a favore in un ambiente che al momento ho riscontrato disponibile e che mi ha messo a disposizione tutto per fare bene“.

A proposito di squadre che non conosci, domenica c’è la Folgore Legnano, un’altra partita difficile.
Partite facile non ce ne sono e questo è un dato di fatto, incontriamo una formazione che ha 12 punti in classifica e io dico sempre che sei hai 12 punti vali 12 punti, se ne hai 4, come nel nostro caso, ne vali 4, certo poi c’è il campo e vedremo cosa dirà, quello a cui tengo molto è il modo, mi piace andare ad affrontare ogni formazione e potermela giocare, possiamo anche perdere a Legnano ma se dovesse succedere dobbiamo essere consapevoli di aver dato tutto e di averlo fatto dopo essercela giocata a viso aperto, è chiaro che l’obiettivo è fare punti ogni domenica, abbiamo il diritto ed il dovere di provarci sempre, ma ancor di più secondo me, abbiamo i mezzi per farlo“.

Infine, cosa ti aspetti da quest’avventura a livello personale e di squadra?
Niente di più o di meno di quello che ho detto, di raggiungere una salvezza il più tranquilla possibile e di divertirmi tanto con mio fratello Gabriele, siamo felici di essere qui, vogliamo metterci in tasca un’annata davvero positiva“.

Mariella Lamonica

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