“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano, amori indivisibili, indissolubili, inseparabili”.
Ma, nel caso di coach Luca Di Gregorio, ci permettiamo di modificare il finale della strofa della famosa canzone di Antonello Venditti, aggiungendo: amici sempre…”

Infatti, il suo ritorno sulla panchina del Basket Sangiorgese si inserisce alla perfezione nel solco di quei rapporti, quelle relazioni, quei “grandi amori” che non si interrompono mai perchè costruiti, reciprocamente, su affetto, stima, considerazioni positive, rispetto e tante altre cose ancora. 

Poi, importa davvero poco se il nome di coach “DG” sia emerso dopo la “triangolazione” che ha coinvolto coach Paolo Piazza, che in un primo tempo sembrava fosse destinato alla Sangio e, invece, con un “coup de theatre” è finito al Legnano Basket.

Poi, poco importa se qualcuno, incautamente e malignamente, ha definito il neo tecnico della Sangiorgese come “seconda scelta”.

Poco importa, perchè Luca Di Gregorio già in passato aveva  indossato i colori della Sangio in qualità di assistente di coach Picarelli (anno 2016-2017) e in precedenza del duo Albanesi-Gandini e, per dire della sua preparazione, nelle ultime stagioni si è reso protagonista di due autentici miracoli tecnici: la promozione di Cusano Milanino in CGold e, nella stagione da poco conclusa, la sorprendente partecipazione ai playoff di Settimo Basket.

Per coach Di Gregorio si tratta quindi di un ritorno graditissimo in un ambiente che, stante la lunga frequentazione anche in ABA, conosce molto bene e apprezza: “Prima di tutto, e a scanso di equivoci – esordisce di Gregorio -, vorrei precisare che non mi sento una “seconda scelta” anche perchè, nel caso, è un onore essere considerato un “ripiego” di un coach importante, esperto, di grandi qualità e vincente come Piazza. Detto questo, ai miei occhi la situazione è abbastanza chiara: dopo le “suggestioni” trasmesse dall’ipotesi-Piazza, con il sottoscritto il club sangiorgino rientra nell’alveo della sua storica e consolidata filosofia. La scelta, ben nota, sarà quella di continuare ad offrire una opportunità ai giovani più interessanti, lavorare forte con loro, farli crescere seguendoli con attenzione dal punto di vista tecnico e fisico-atletico e, in definitiva, provare a lanciarli verso traguardi più elevati”.

Insomma, dopo una stagione non esattamente felice vissuta all’insegna di tanti professionisti senior, sei tornato al bluarancio per riproporre gli stilemi del “famoso Sangio-Lab”: giusto?
“Proprio così – risponde sollecito Di Gregorio -. Nelle intenzioni espresse dai dirigenti della Sangio c’è tutta la volontà di ritornare sui propri passi ripercorrendo quei sentieri che hanno reso importante non solo la nostra storia, ma anche il nostro approccio con la pallacanestro a questi livelli. Ed è anche per questa ragione che vorrei ringraziare pubblicamente Ponzelletti, Restelli e Tavernelli per l’opportunità che mi hanno offerto e la fiducia incondizionata che hanno riposto nella mia persona”.

Da cosa e da chi partirai nella costruzione della squadra per la stagione 2023-2024?
“Alcuni elementi, davvero importanti, dai quali ripartire ci sono già. Tra questi: il curriculum e l’esperienza accumulata in quasi vent’anni trascorsi in categoria rendono giustamente la Sangio una delle società considerate al top e, ancora, il fatto che non cambieremo di una virgola il nostro assetto da professionisti. Tutti aspetti che non si inventano dall’oggi al domani e, a mio avviso, ci collocano in una posizione di vantaggio rispetto a tanti concorrenti. Da chi ripartire invece lo stiamo scoprendo passo dopo passo dopo i colloqui conoscitivi grazie ai quali sto sondando i giocatori. Intanto, ed è un aspetto importante, hanno già detto sì al nostro progetto due elementi fondamentali come capitan Francesco Toso e Sebastiano Bianchi. Insieme a loro ci sono anche due giovani: Merighi, playmaker classe 2004, e Cassinerio, guardia classe 2003. Notizia positiva, poi, è che quattro decimi della squadra sono già nel “puzzle” e quando terminerò il giro di consultazioni se ne potrebbero aggiungere altri, di nomi. Tra questi, per esempio, Pesenato, un lungo che vorremmo riconfermare. Intanto, siamo sempre attenti alle offerte che arrivano dal “mercato”, pur con la consapevolezza che da parte mia e del club c’è tutta la volontà di dare sempre più spazio ai ragazzi col “marchio ABA””.

Quindi, in definitiva, tra qualche mese che Sangiorgese vedremo all’opera sul parquet del PalaBertelli?
“Prima di parlare di nomi che, ribadisco, in questo momento non ci sono, ritengo sia doveroso mettere l’accento su quello che mi piacerebbe offrire al fantastico pubblico della Sangio che, da sempre, per affetto, vicinanza alla squadra, sostegno incondizionato e competenza costituisce un “plus” che, in categoria, è invidiato da tutti. Ai nostri tifosi, dicevo, vorremmo offrire l’immagine di una squadra appassionata, arrembante, coraggiosa, capace di esprimere entusiasmo e  trascinare in vortice virtuoso la nostra gente. Insomma: un gruppo che abbia carattere e, soprattutto, grazie ad una fortissima identità sia in grado di ricreare lo spirito-Sangio. Quello unico e per certi versi inimitabile che – conclude il nuovo tecnico della Sangiorgese – tutti ci riconoscono”.

Massimo Turconi

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