Dopo una lunga – anzi, lunghissima – carriera alla Casatese, dagli anni del settore giovanile ai campionati di Promozione, Eccellenza e, nelle ultime tre stagioni, Serie D, qualche mese fa ha intrapreso un nuovo percorso nella formazione neopromossa del Saronno. Stiamo parlando di uno dei suoi profili senior, Gianluca Sassella, rientrato proprio domenica scorsa da un leggero infortunio che l’aveva tenuto fermo ai box per qualche settimana. Prima, due reti in avvio di stagione, contro Vergiatese e Solbiatese, rispettivamente alla prima e seconda giornata. Nella speranza di tornare presto a dare il suo contributo dal primo minuto, e soprattutto di raggiungere di domenica in domenica gli obiettivi di gruppo prefissati, il centrocampista classe 1993 ci offre la sua prospettiva interna sul mondo biancoceleste, dove non mancano ambizioni e voglia di riscatto.

Domenica è arrivato un 1-1 sul campo di Besozzo. Vedete questo pareggio come un punto guadagnato o come due punti persi?
“È un pareggio che lascia dietro di sé tanto rammarico perché eravamo partiti bene, creando i presupposti per vincere la partita, ma purtroppo non è andata così. Spiace non aver mantenuto il vantaggio e una volta preso gol a inizio ripresa non siamo più riusciti ad essere pericolosi. Sicuramente dopo la partita c’era un po’ di amarezza e delusione, visto che la classifica in questo momento non ci sorride e perdere due punti per strada non fa piacere”.

Finora, in ordine, avete ottenuto una vittoria, tre sconfitte, due vittorie, una sconfitta e un pareggio. È vero che è stato un percorso un po’ altalenante, ma del resto sta succedendo la stessa cosa a tante altre formazioni del girone...
“Vero, nessuna partita è facile, neanche quelle che sulla carta sembrano più abbordabili. Tutte le squadre, ciascuna con le proprie qualità, caratteristiche o punti di forza su cui far leva, sanno come mettere in difficoltà gli avversari, e a queste si aggiungono le corazzate – e penso che qualcuna già l’abbiamo incontrata – che probabilmente arriveranno più in alto di tutti. Per quanto ci riguarda, dobbiamo provare a cambiare questo trend altalenante e preparare al meglio una partita alla volta per mettere più fieno possibile in cascina”.

Nel tuo piccolo, hai già apportato due reti alla causa, sebbene contro la Solbiatese sia servita solo momentaneamente ad accorciare le distanze. Ti consideri un giocatore che cerca spesso la porta?
“In realtà nelle stagioni passate non ho mai fatto tanti gol. Quest’anno ero partito bene, poi sono rimasto fuori per tre partite. Ora che sono tornato, spero di riprendere da dove avevo lasciato e poi a fine anno tireremo le fila”.

Restiamo nella sfera personale: dopo una vita alla Casatese, è stato difficile prendere una nuova strada?
“Diciamo che questa è la prima stagione fuori dalle mura amiche. Dopo tanti anni nello stesso posto, nello stesso spogliatoio, cambiare non è stato facile. È stata prima di tutto una scelta lavorativa, perché avevo bisogno di un impegno con allenamenti serali che mi permettesse di dedicare più tempo alla mia professione; poi, è stata anche un’occasione per confrontarmi con una nuova realtà e cercare nuovi stimoli personali al di fuori dalla comfort zone. Anche il fatto di ritrovare compagni come Sala, Pontiggia, Baldan e Bello, e lo stesso mister Tricarico ha inciso su questa mia decisione”.

Nella tua recente carriera hai trascorso tre anni in Serie D. In questo girone di Eccellenza, noti molte differenze rispetto all’apice del dilettantismo?
“Penso che siano due campionati molto simili. In questo girone ci sono molte squadre forti e preparate, come dimostrano i risultati e gli investimenti fatti dalle società, e già da qualche anno la differenza è sottile”.

Torniamo al campionato: domenica farete visita alla Base 96 Seveso, che con i suoi 14 punti è sicuramente la sorpresa del girone; poi Casteggio e Castanese, per un trittico di partite in otto giorni. Cosa vi aspettate?
“La Base è sicuramente la rivelazione di questo campionato; da neopromossi, stanno facendo più che bene e hanno un gruppo giovane che ha mantenuto tanti giocatori dell’anno scorso. Arrivano a questo incontro da un trend più positivo del nostro, quindi avranno dalla loro il fattore entusiasmo e non saranno un avversario facile da incontrare. Noi ci prepareremo con la stessa voglia di sempre, sperando di recuperare qualche altro infortunato per essere al completo. Alle gare successive adesso come adesso non ci penso: meglio andare avanti una partita alla volta, con calma, e alla fine il campo dirà se abbiamo fatto un buon lavoro”.

Alla luce del vostro valore e di quello degli avversari, quali sono gli obiettivi di questo Saronno? Tu, come veterano, a cosa ambisci?
“Come altre squadre, anche noi abbiamo giocatori con tanta esperienza, in questa categoria e non solo. Il nostro obiettivo, per il momento, è di tornare a fare il risultato; per fine stagione, invece, sarà di provare a stare quanto meno nella zona alta della classifica. Poi, tutto quello che verrà in più, sarà tanto di guadagnato, senza nasconderci”.

Silvia Alabardi
(Foto di Letizia Elli)

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