La Pallacanestro Varese si prepara alla delicatissima sfida di sabato 18 marzo alle ore 20:45 sul parquet del PalaSerradimigni contro la Dinamo Sassari. Una partita tra la quarta forza del campionato, la OJM e la quinta, i biancoblu, che vale una grossa fetta di accesso ai playoff, visto che i biancorossi, vincendo, andrebbero 2-0 negli scontri diretti con i sardi, diretti concorrenti nella bagarre per la post seasoon.

Una sfida tanto importante quanto complicata per gli uomini di coach Matt Brase che fanno visita ad una squadra in salute che, dopo un inizio di campionato non semplice, ha trovato la giusta quadratura, puntando sulle giocate di Robinson in regia, di Dowe sugli esterni, di Bendzius e Stephens nel pitturato.

Abbiamo analizzato la partita che attende i biancorossi con l’Assistente General Manager Matteo Jemoli, che ha descritto così il match che attende Varese.

Matteo, la sfida con Sassari è decisiva per la corsa playoff?
“Vedendo la classifica mi viene da dire di sì, perché, se riuscissimo a vincere in Sardegna, oltre che conquistare altri due punti andremmo avanti 2-0 negli scontri diretti dopo aver già vinto la gara d’andata alla prima di campionato. E’ una gara che può valere 4 punti nel caso in cui riuscissimo a portarla a casa. E’ chiaro che non sarà semplice perché loro sono in un buon momento, come lo siamo noi e sarà una bella lotta”.

Che Dinamo si apetta sabato? Dove li vede maggiormente cresciuti rispetto alla gara d’andata?
“Sicuramente hanno pagato il periodo di stagione giocato senza Robinson in cui hanno dovuto trovare nuovi equilibri. Quando è rientrato lui, tutta la squadra ne ha giovato, visto che per loro Robinson è il giocatore chiave. Penso che poi siano stati bravi a cambiare rotta dopo il cambio Onuaku-Stephens, perdendo quel riferimento interno in mezzo all’area ma trovando un giocatore più dinamico, capace di dare grande suporto nei pick’n’roll. Hanno cambiato pelle, lo hanno fatto bene e gliene va dato atto. Puntano tanto sul tiro da tre punti, con Bendzius e Kruslin che fanno di questo fondamentale la loro arma principale e con Robinson che è bravissimo ad attaccare in penetrazione e a mettere in ritmo i compagni”.

Pensa che proprio questo cambio nella conformazione di squadra di Sassari, con meno peso e struttura sotto canestro, possa portare Varese a cercare di colpire di più nel pitturato, visto anche l’ottimo momento di forma di Owens?
“Diciamo che su alcune situazioni tattiche siamo simili come squadre. Sia noi che loro giochiamo tanto in pick’n’roll, abbiamo entrambi giocatori che fanno canestro dalla lunga distanza. Mentre magari ci differenziamo sulla ricerca di alzare il ritmo partita per tutti e 40′, cosa che noi amiamo fare, mentre loro lo fanno con meno continuità. Sicuramente cercare di attaccare l’area sarà importante, lo facciamo solitamente con le rollate di Owens ma anche con le penetrazioni di Ross e Johnson”.

Che fida si aspetta tra Ross e Robinson in cabina di regia?
“Sarà senza dubbio una sfida molto interessante. Robinson inizia ad essere un veterano del ruolo, gioca in Europa da diversi anni e cercherà di limitare Colbey perché, oltre ad essere un ottimo giocatore offensivo, è anche un bravo difensore. Avrà sicuramente una missione speciale su Ross e proprio per Colbey sarà un bel test, perché si troverà di fronte uno, a mio parere, dei migliori playmaker del campionato ma siamo fiduciosi che riuscirà a superarlo”.

A Sassari gioca una vecchia conoscenza varesina, Luca Gandini, che ricordo ha di lui?
“E’ un bel ricordo, di una persona super, sempre pronta a dare una mano ed un sostegno ai compagni, sia quando giocava pochi minuti sia quando addirittura non entrava. Era sempre disponibile in settimana, era una sorta di vice capitano di Giancarlo come atteggiamento e come energia e sicuramente lo ricordiamo tutti con grande affetto”.

Alessandro Burin

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