Destini incrociati quelli del Varese e di Simone Moretti: l’ex attaccante biancorosso, dopo il doppio (per lui sfortunato) confronto della passata stagione da allenatore della Caronnese, ritroverà il suo passato anche quest’anno visto che domani pomeriggio, mercoledì 20 settembre alle ore 15.00, è in programma Borgosesia-Varese (match valido per la terza giornata del Girone A di Serie D).
Archiviata la parentesi rossoblù con l’amara retrocessione, il tecnico classe ’83 non ha esitato a sposare la causa granata spostandosi in Piemonte per portare avanti un progetto tradizionalmente legato alla crescita dei giovani. Dopo un avvio a singhiozzo (pari con l’Albenga e ko 4-0 contro l’Asti), Moretti guarda ora a domani per quella che non potrà mia essere una sfida banale: “Giocare contro il Varese è sempre diverso perché comporta un’emozione particolare. Dopo la pesante sconfitta di domenica, il prossimo match sarà un importante banco di prova per capire se abbiamo la forza di reagire dopo una partita in cui non siamo riusciti a rialzarci. Pur sapendo che il Varese è costruito per altri obiettivi dobbiamo dare il massimo e cercare di potare a casa il risultato”.
Sul campo è arrivata una doppia retrocessione, tua e del Varese. L’anno dopo vi ritrovate ancora in Serie D: la ruota gira, girerà anche il risultato per te?
“Non mi sono ancora ripreso da quel 2-1 (ride, ndr). Scherzi a parte, nonostante la stagione negativa, qualcuno a Borgosesia ha intravisto qualcosa di buono nel mio lavoro e, dopo un’annata del genere, avere quest’opportunità era tutt’altro che scontato. In qualche modo anche il Varese è riuscito a rimanere in Serie D ed entrambi dovremo sfruttare la stagione per dimostrare di meritarci la categoria”.
Lo hai già anticipato, ma approfondiamo: perché Borgosesia?
“Sicuramente il fatto che mi abbiano fortemente voluto ha fatto la differenza, ma come dicevo prima il Borgosesia ha visto qualcosa nel mio lavoro ben sapendo che le annate storte non dipendono mai da un singolo. Abbiamo parlato a giugno e il progetto messo sul tavolo è stato davvero intrigante: la società ha investito su di me e io ho condiviso la volontà di intraprendere un percorso con una squadra ancor più giovane rispetto agli anni passati. Le difficoltà saranno all’ordine del giorno, ma le affronteremo tutti insieme”.
A tal proposito, a Varese ci si chiede: che squadra è il Borgosesia di Moretti? E, aggiungiamo, in che ambiente stai lavorando?
“Borgosesia è uno dei migliori ambienti della Serie D in cui lavorare per un semplice motivo: già in questi primi due mesi mi sono reso conto di vivere una situazione in cui ognuno è ben consapevole del percorso intrapreso, con scelte chiare a livello di costruzione della rosa, di budget e d’unione d’intenti. L’obiettivo è ben delineato e si rema tutti nella stessa direzione per raggiungerlo superando i momenti difficili; in altre parole si vivono gli aspetti tipici del mondo del calcio, ma con meno frenesia. Sulla squadra devo dire che ho un gruppo molto promettente: il più “vecchio” è un classe ’98, poi tutti gli altri sono millennials e molti di loro si affacciano per la prima volta al mondo dei grandi. Dall’anno scorso sono rimasti alcuni ragazzi che si sono già fatti le ossa e hanno tutte le carte in regola per diventare giocatori di categoria”.
L’obiettivo è la salvezza?
“Ovviamente sì ma, in piena sintonia con la società, la volontà è quella di mantenere la categoria con una squadra propositiva che possa mettere in mostra le qualità dei giovani, cosa che mister Lunardon aveva fatto nelle ultime due stagioni e, in particolare, l’anno scorso dopo un avvio difficile”.
A proposito di avvii, che bilancio puoi trarre dalle prime due uscite?
“Contro l’Albenga abbiamo fatto molto bene tenendo noi le redini del match ma, al momento, pecchiamo ancora negli ultimi venti metri dove ci manca la furbizia e quel pizzico di cattiveria per concretizzare. Non esagero nel dire che nella prima mezzora avremmo meritato di andare in vantaggio di almeno un paio di gol, poi l’Albenga è venuto fuori mettendo in mostra le qualità offensive e ci hanno segnato con una bella combinazione nello stretto. A inizio ripresa abbiamo rischiato qualcosina, ma nel finale è stato un monologo e abbiamo meritatamente pareggiato nonostante l’inferiorità numerica. Contro l’Asti abbiamo disputato un ottimo primo tempo contro una squadra discreta, nel senso che starà in alto ma non vincerà certo il campionato, ma il gol prima dell’intervallo ci ha tagliato le gambe e nel secondo tempo abbiamo perso le distanze e subito troppo”.
Posto che ogni partita è a sé, che idea ti sei fatto sul campionato? L’Albenga ha poi pareggiato contro l’Alcione, che aveva battuto l’RG Ticino all’esordio che, a sua volta, si è riscattato con un 4-0 ai danni del Bra reduce dallo 0-0 contro il Varese: come nel Girone B dell’anno scorso tutti possono perdere contro tutti?
“Concordo con quanto hai detto: ogni partita è a sé e, a seconda di come interpreti la gara, puoi vincere o perdere con chiunque. Rispetto all’anno scorso, però, vedo meno squadre attrezzate per vincere e alla lunga resteranno in poche: Alcione, RG Ticino, Sanremese e magari una sorpresa. Per il resto mi aspetto partite aperte ed equilibrate su ogni campo in cui gli episodi saranno determinanti”.
E domani che partita ti aspetti?
“Mi aspetto di soffrire a livello fisico, e dovremo essere bravi a non soffrire troppo. Il Varese ha le carte in regola per mettere in difficoltà chiunque: Mandelli l’ho avuto all’AlbinoLeffe e so quanto sia importante, oltretutto in un centrocampo già di per sé forte, Molinari l’ho visto alla Littles Nation ed è davvero una bella aggiunta difensiva. Il Varese è una squadra solida che potenzialmente può prendere pochi gol e con un Di Maira in più là davanti può diventare davvero pericolosa. Detto questo, si può parlare quanto si vuole, ma alla fine è sempre il campo a decidere”.
L’appuntamento è quindi per domani.
“Direi proprio di sì. Spero ovviamente in una vittoria del mio Borgosesia: il Varese può tranquillamente iniziare a vincere da domenica prossima (ride). A prescindere da tutto ciò sarà comunque bello ritrovare i biancorossi e gente conosciuta; mi aspetto una bella giornata di calcio”.
Matteo Carraro